Una serata di gioia per le ordinazioni dei nuovi presbiteri
L’evento religioso si è svolto una gremita Cattedrale di Sorrento
SORRENTO – “La gioia del Vangelo, la gioia della Pasqua, la gioia dell’incontro con il Risorto”.
Queste sono state le parole dell’Arcivescovo della Arcidiocesi di Sorrento–Castellammare di Stabia, S. E. Francesco Alfano, in occasione dell’ordinazione presbiterale di Paolo Anastasio, Emmanuel Miccio, Maurizio Molino, Mario Schisano e Giuseppe Sorrentino. Il rito solenne si è svolto nella Cattedrale di Sorrento, gremita in ogni ordine di posto da tanta gente festante per l’elevazione al grado di presbiteri di questi ragazzi usciti dal seminario diocesano di Vico Equense. E’ stata ‘una grande festa della fede’, in cui la comunità diocesana ha ‘respirato’ la gioia di essere una sola famiglia, la ‘famiglia di Dio’ con ‘un cuore solo ed un’anima sola. Una celebrazione vissuta in un clima di partecipazione e gioia, e fin dal primo momento sono stati sistemati due maxi schermi nelle navate laterali ed uno nel teatro adiacente la cattedrale, facendo si che tutti potessero seguire l’evento. In molti sono restati in piedi per tutto il tempo, ma il poter condividere la gioia provata dai novelli presbiteri e trasmessa in maniera palpabile a tutta l’assemblea liturgica, non ha fatto sentire la stanchezza. Il canto e la lunga processione di sacerdoti e diaconi verso l’altare, ha dato inizio al rito che ha avuto luogo proprio nel giorno in cui Mons. Francesco Alfano festeggiava il secondo anniversario del suo ingresso alla guida come pastore dell’arcidiocesi. Con l’imposizione della mani sul capo dei novelli sacerdoti, come facevano gli apostoli nelle prime comunità cristiane, unitamente a circa gli ottanta sacerdoti del presbiterio diocesano, hanno concelebrato la solenne funzione l’Arcivescovo Emerito della nostra arcidiocesi S. E. Mons. Felice Cece ed il Vescovo di Teano-Calvi, S. E. Mons. Arturo Aiello, per molti anni parroco della Basilica di San Michele Arcangelo a Piano di Sorrento, dove si sono formati due dei novelli sacerdoti, Paolo Anastasio ed Emmanuel Miccio. Una celebrazione complessa con tanti momenti significativi, infatti subito dopo la liturgia della Parola e la liturgia dell’ordinazione con la presentazione degli ordinandi, è seguita l’omelia dell’Arcivescovo che ha usato queste parole rivolte sia agli ordinandi che all’assemblea: “La gioia del Vangelo, la gioia della Pasqua, la gioia dell’incontro con il Risorto: una gioia ininterrotta da quel primo giorno dopo il sabato, la viviamo anche noi insieme a voi, è la gioia dei figli che accolgono l’amore del Padre, infinito, misericordioso, benevolo, contagioso, che apre prospettive nuove”. Continuando nella sua breve e significativa omelia, Mons. Franco Alfano ha evidenziato come nella prima comunità cristiana, guidata dai Santi Apostoli, “malgrado le difficoltà e le persecuzioni, non manca la gioia”. Le difficoltà, però, “ci riportano alla fatica quotidiana di un’umanità che si lascia coinvolgere in questo annuncio straordinario, ma non ce la fa. Allora, viene meno la gioia? No, non viene meno la gioia, perché non viene da noi, ma è dono di Dio, così la prima comunità si raduna, pur facendo i conti con le umane paure, prega e contempla il disegno di Dio e chiesto una sola cosa: <Donaci il coraggio di annunciare, nella libertà, la Tua Parola>. Questa è la gioia della Chiesa ed è quella che da stasera legherà la vostra vita a Cristo Risorto. Chiediamo per voi la libertà ed il coraggio di proclamare la Parola di Dio, il ministero a cui sono chiamati gli ordinandi è esaltante ma anche impegnativo, perché si tratta di portare la croce con Gesù; perciò, non bisogna lasciarsi ammaliare dai numeri, dalle folle”. Al termine dell’omelia i cinque eletti, interrogati dall’arcivescovo, hanno preso l’impegno di esercitare per tutta la vita il ministero sacerdotale, di adempiere degnamente e sapientemente il ministero della Parola, di celebrare con devozione e fedeltà i misteri di Cristo, di implorare la divina misericordia per il popolo di Dio, di essere sempre più strettamente uniti a Cristo sommo sacerdote. Poi, inginocchiatisi davanti all’arcivescovo, ciascuno di loro ha posto le proprie mani in quelle di Mons. Alfano, promettendo filiale rispetto ed obbedienza. Un altro momento emozionante è stato quando prima l’Arcivescovo Alfano, poi Mons. Cece e Mons. Aiello e tutti gli altri sacerdoti presenti, hanno imposto le mani sul capo di ciascun eletto in ginocchio. Al termine Mons. Alfano ha cantato la preghiera di ordinazione, subito dopo i cinque neopresbiteri hanno vestito gli abiti sacerdotali e l’Arcivescovo li ha unti le mani con il sacro crisma e consegnato il pane ed il vino ad ognuno di loro. Paolo, Emmanuel, Maurizio, Mario e Giuseppe, sorridenti si sono commossi ed emozionati e dopo l’unzione e la consegna delle offerte del Popolo Santo di Dio ‘Il Pane ed Il Vino’, per officiare il Sacrificio Divino, c’è stato un bellissimo abbraccio e bacio di pace con Mons. Alfano che ha paternamente accompagnato con un sorriso gioioso anche l’abbraccio tra i cinque novelli sacerdoti e gli altri presbiteri presenti, che hanno baciato loro le mani. C’è stato un crescendo di gioia, che ha illuminato il volto dei novelli sacerdoti e di tutti i presenti, sino alla fine della messa. “Abbiamo tanta gioia nel cuore – ha detto Mons. Alfano prima della benedizione finale -, ora portiamola nelle nostre comunità, nei nostri paesi”. Alla fine della solenne cerimonia, sul sagrato della cattedrale tutti si sono accalcati intorno ai novelli sacerdoti per salutarli, festeggiarli e baciare le mani.
Le foto do Peppe 105, Giuseppe Coppola
GIUSEPPE SPASIANO