Sorrento, in Umbria per cementificare i play out

2 maggio 2014 | 00:00
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Sorrento, in Umbria per cementificare i play out

Contro lo spensierato Castel Rigone bisogna lottare fino all’ultimo secondo

SORRENTO – Stiamo andando verso un incontro che darà il suo verdetto alla fine dei novanta minuti della stagione e sia la tensione che il nervosismo salgono ma bisogna blindare i play out.

Archiviata la bella gara, parliamo soprattutto del magistrale secondo tempo, contro il Melfi, la settimana  è stata tutta concentrata in quest’ultima partita del campionato che vede i colori rossoneri giocarsi un intero campionato sul campo della neoretrocessa Castel Rigone. Una squadra che ormai non ha più nulla da dire e che scenderà in campo senza l’assillo di dover raggiungere qualche obiettivo, come lo ha la squadra di mister Simonelli. Perciò potrebbe essere un pericolo perché non avendo nulla da mettere nel cestino, giocherà a viso aperto e senza regalare nulla, e per questo che ci vuole la massima concentrazione senza far si di dare il tempo all’avversario di ragionare. Bisogna tenere la massima tensione ed attenzione, non perdere la testa e non dare mai spazio alla loro azione di rimessa. In pratica un Sorrento che deve essere quello in fotocopia nelle gare in cui ha giocato alto e pressando l’avversario, per poi colpire al momento giusto. Il momento è cruciale e ci vuole tanta determinazione, freddezza e cinismo come è accaduto contro i lucani che poi alla fine della partita con Cardinale hanno fatto i complimenti perché il Sorrrento non doveva stare in quella posizione. Fare i calcoli a novanta minuti dal termine e superfluo, non bisogna pensare che questo o quel risultato, possa essere utile, la logica impone i tre punti per aver la certezza matematica di ‘cementificare’ un posto tra i play out, o come li si voglia chiamare.

MISTER SIMONELLI – Alla vigila della partenza per la verde terra umbra, sulla quale sorge questa frazione di Passignano sul Trasimeno, mister Simonelli non nasconde un certo nervosismo, anche in parte dato da qualche errore commesso durante gli allenamenti di rifinitura. Ma la testa deve essere libera da ogni pensiero anche se umanamente si è uomini, che possono incappare in qualche errore nell’ultima giornata di un campionato che li ha visti attuare una rincorsa che fino ad un certo punto sembrava un’utopia. Nelle ultime nove partite si sono riciclati ben diciannove punti, il frutto di sei vittorie, un pareggio e due sconfitte. Un ruolino di marcia nel quale, tranne le sconfitte di Messina e Martina Franca, si ci è dato tutto in campo, ora manca l’ultimo sforzo. Un ultimo sforzo che richiede un poco di serenità, quella che poco si vede sul volto del mister durante la solita conferenza stampa del pre partita: “Sono un po’ nervoso….ma concentrato”. Le insidie sono dietro l’angolo ed “in ogni tipo di partita. In quest’ultima non ci sono certezze”. Ovvio che il riferimento è ad un Castel Rigone che non deve dire più nulla e che potrebbe mettere a dura prova la partita dei costieri. Anche se ha dei buoni giocatori, purtroppo nel girone di ritorno ha raccolto solo la bellezza di cinque punti, un bottino misero per una squadra che alla fine del girone di andata era al sesto posto, dietro a squadre come Teramo, Cosenza, Foggia e Casertana, ma che oggi vuole chiudere in bellezza il suo, e forse unico, se non ce ne sarà un altro, campionato in Lega Pro. Un team che “ ha disputato un buon campionato e che è un rebus”, la sola cosa da mettere in pratica è quella “di scannarsi dal primo all’ultimo secondo”. La visione ora è solo quella, non della classifica che dai suoi numeri che “ sono presunti e non certificabili”. Quello che conta è una sola cosa uscire indenni dal ‘San Bartolomeo’ e con i tre punti, ma diciamo anche con uno che alla fine potrebbe andare bene.                                                        

GIUSEPPE SPASIANO