L’EAV cresce lentamente e la SITA SUD vuol lasciare
SORRENTO – Continua ancora come una ‘emorragia’ senza fine l’odissea del trasporto pubblico nella nostra regione.
La segnalazione di quanto appena detto, viene dalle sigle sindacali. I treni che i viaggiatori di Circumvesuviana, Sepsa e Metrocampania usano per recarsi nei luoghi di lavoro o come mezzi di trasporto per raggiungere il capoluogo regionale per effettuare delle semplici spese o controlli sanitari nei nosocomi della città partenopea, sono troppo pochi e la situazione è ancora peggiore per quel che riguarda gli autobus. Cgil, Cisl, Uil e Ugl, quindi, chiedono che le responsabilità di questa grave situazione vengano a galla e si dia una risposta positiva all’utenza e possa cosi essere assicurato un servizio adeguato ed efficiente. Ma dall’EAV (Ente Autonomo Volturno) che gestisce la maggior parte dei collegamenti su ferro e gomma della provincia napoletana, la risposta non si fa attendere: “La situazione è nettamente migliorata rispetto al passato”. Le sigle sindacali in precedenza indicate, hanno stilato un elenco dei convogli attualmente funzionanti e quelli fuori servizio nei depositi e nelle officine in attesa di riparazioni, il quadro che ne è venuto fuori è critico ed allarmante allo stesso tempo. Sulla Circumvesuviana attualmente sono in servizio 51 convogli sui 143 in dotazione, quindi ben 92 treni sono fermi o in deposito o in officina; per quanto concerne la Sepsa, che comprende le linee della Cumana e della Circumflegrea, viaggiano 7 treni su 30, quindi 23 sono i convogli fermi; per il Metrocampania che ha in carico le linee: Napoli – Piedimonte, Napoli – Benevento e Piscinola – Aversa, i mezzi che può usare il personale viaggiante sono 10 su 34 in dotazione. Analoga situazione si registra per quel che riguarda il trasporto su gomma, infatti a fronte dei quasi 400 autobus che occorrono per garantire ai fruitori del servizio pubblico una situazione quanto meno dignitosa, ne risultano in servizio appena 180. I numeri snocciolati fin qui denunciano una situazione allucinante ed imbarazzante che porta problemi per gli utenti, le soppressioni, infatti, sono continue e la mancata fornitura di pezzi di ricambio non consente un’efficace manutenzione.Dalle sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil e Ugl, si precisa anche che le gare ad evidenza pubblica per l’affidamento del recupero dei treni non sono ancora partite nonostante lo stanziamento di 81 milioni di euro. A questo punto comunque si rende necessario che il gruppo riveda il proprio sistema di relazioni, affidando queste questioni spinose a dirigenti che le rendano più agevoli in momento così complicato. Occorre porre termine a questo inutile scarica barile di responsabilità tra la Giunta regionale ed i vertici EAV, in relazione alle risorse disponibili ed alle linee di indirizzo strategiche per il risanamento e di conseguenza effettuare un proficuo ed efficace rilancio dell’azienda. Nello Polese (amministratore unico del gruppo EAV) sottolinea che “rispetto al passato i treni attualmente in circolazione sulle reti EAV stanno crescendo gradualmente, infatti in Circumvesuviana fino a poco fa viaggiavano circa 40 convogli, oggi siamo sopra i 50; per la Sepsa a luglio arriveranno altri 2 o 3 treni. Dopo il risanamento delle aziende ed il pagamento dei fornitori stanno andando avanti, forse in maniera piuttosto più lenta di quanto avremmo voluto ma comunque in maniera continua, quindi di conseguenza si prospetta di risanare il tutto nei prossimi mesi”. È notizia del tardo pomeriggio di ieri dell’ennesima disavventura a bordo di un convoglio della Circumvesuviana partito da Napoli Porta Nolana. A causa di un malore che ha colpito una donna, il treno è rimasto fermo per circa 20 minuti alla stazione di Casalnuovo. Sono intervenuti i sanitari del 118, che una volta in stazione hanno soccorso anche un altro passeggero che si trovava a bordo dello stesso treno. Per tutti e due gli utenti si è trattato di nulla di grave. I malori sarebbero sopraggiunti a causa del forte caldo e del sovraffollamento dei vagoni che negli orari di punta trasportano i passeggeri che da Napoli si spostano verso i comuni dell'area Nolana. Situazione non rosea allo stesso tempo sta attraversando un’altra compagnia di trasporto pubblico la SITA SUD, infatti alcune settimane fa l’azienda aveva manifestato il proposito di voler abbandonare il territorio regionale, cancellando di conseguenza tutti i servizi erogati alla propria utenza nelle tre province, a causa delle forti difficoltà economiche consequenziali ai rapporti con la Regione Campania e con le Province di Napoli, Salerno ed Avellino. Si sono susseguiti una serie di incontri fra le parti: regione, azienda e sindacati, per evitare di perdere una azienda di trasporto operante sul territorio e di conseguenza salvaguardare i 439 posti di lavoro. Incontri e riunioni che ad oggi si hanno portato solo ad un nulla di fatto, lasciando i dipendenti all’incubo mobilità a partire dal primo agosto e la conseguente chiusura di tutti i servizi automobilistici effettuati dalla Sita per l’utenza. Il nodo cruciale da affrontare sarà, come detto, è l’aspetto economico sul quale fin dall’inizio è stato difficile trovare un accordo. L’azienda chiede contratti certi e precisi, di conseguenza occorrono fondi per i servizi che dovrebbero essere aggiuntivi ma che di fatto non lo sono ed in quanto svolti vanno comunque pagati per non arrecare danno all’azienda, che ha dichiarato di aver chiuso il bilancio 2013 con il segno negativo proprio a causa di questa mancanza. La provincia di Salerno attraverso un suo assessore si è detta fiduciosa perché la Sita resti in Campania ma è chiaro che se le cose non dovessero andare come ci si auspica toccherà correre ai ripari in tempi brevi. Per questo motivo, la Provincia di Salerno sarebbe disponibile a raccogliere manifestazioni di interesse da parte di altre aziende adatte a sostituire la Sita, a condizione però che ci siano il mantenimento dei servizi e la salvaguardia dei livelli occupazionali.
GIUSEPPE SPASIANO