Truffa agli anziani- Attenzione!

24 giugno 2014 | 00:00
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Truffa agli anziani- Attenzione!

Truffa agli anziani- Attenzione!

Alberto Del Grosso scrive:

Anche mia madre fu truffata da un giovane lestofante.

Ella dopo la morte di mio padre viveva sola; era scesa per comprare della frutta e verdura da un  venditore che conosceva e che si metteva con il carrettino vicino al palazzo dove abitava. Mentre faceva gli acquisti, si avvicinò un giovane elegantissimo con un bel paio di occhiali da sole e disse che era  amico da lungo tempo di Alberto che abitava in via tal dei tali, (indirizzo esatto) e che doveva farmi una cortesia. (sapeva anche il mio nome e indirizzo). Prese le buste della spesa e offrì di accompagnare mia madre  portando le buste pesanti. Mia madre, sentendo che conosceva il mio nome e dove abitavo  si fidò e lo fece entrare in casa. Egli disse che io gli avevo chiesto di comprare un telefonino per me che era un affare e che gli avevo detto vai da mia madre, fatti prestare i soldi le porta il telefonino che oggi pomeriggio lo ritiro e le riporto i mille euro Allora i cellulari erano agli inizi e costavano parecchio. Fece finta di fare una telefonata a me ma quando mia madre disse fammi parlare, lui attaccò il telefono e disse che io avevo fretta. Mia madre andò in cucina e lo lasciò solo per un attimo. Sul tavolo della camera dove l’aveva fatto entrare, c’era un libro diario dove mia madre ave va riposto la pensione che aveva da poco ritirata alla banca. Al rientro nella camera, il giovane disse : ecco i soldi sono qui li prendo, ci vediamo tra mezz’ora (erano le 10:30 del mattino) con il telefonino. Mia madre lo accompagnò alla porta e poiché egli ovviamente non si fece più vivo, mia madre alle 13:30 mi chiamò su un cellulare che già avevo e mi disse che il mio amico non era ancora tornato con il telefonico. Le dissi di non aver mandato nessuno e che era stata truffata e fortunata che costui non le aveva fatto del male fisico per rubare altro. Andai subito da mia madre e l’accompagnai in questura per la denuncia, Ella raccontò i fatti e diede una descrizione del giovane, In questura dissero che nel rione c’erano state altre truffe del genere ma che il ladro non era stato ancora preso.

Nello stesso stabile al quinto piano viveva una famiglia alla quale fu tentata una truffa analoga ma l’anziana signora non ci cadde perchè quando il giovane chiese i soldi, lei disse: aspetta che telefono a mio figlio.; infatti chiamò il figlio che disse vengo subito. Quando la signora lo informò che il figlio sarebbe giunto in pochi minuti, egli scappò via.

Altro genere di truffa, l’hanno tentata a me due volte. La prima, un’auto con un signore al volante si ferma e parlandomi con il tu, mi dice che il padre era amico di mio padre e che lui mi conosceva. Disse che aveva preso a  Milano un certo numero di capi di pelle che il venditore si era sbagliato ne aveva dato uno in più e che mi avrebbe fatto fare un affare per diecimila lire. Fiutai subito la truffa e gli dissi parlando in napoletano; gira la macchina, vattene, guarda solo avanti, vai sempre dritto e non girarti indietro sino a che non sei arrivato a fare in c..lo. Sparì!

L’ultima avvenne nella strada di fronte dove abito e anche stavolta un’auto si fermò mentre camminavo sul marciapiedi. Stessa tecnica, parlatura italiana imitando il lombardo, stava per proseguire il suo parlare quando gli dissi la stessa frase in napoletano che avevo detto a quello nella precedente occasione. Dissi che avrei preso la targa e l’avrei denunciato. Scappò via velocissimo.

A  un amico successe un fatto analogo che andò a segno perché egli disse che conosceva suoi parenti che aveva bisogno di un prestito e che gli avrebbe lasciato una borsa da donna in custodia. L’amico ci cadde e salì nella sua auto facendosi accompagnare sotto casa. Andò sopra e prese contanti li diede al lestofante che  lasciando una borsa di nessun valore, sparì nel nulla.

Pertanto meditate e state attenti. Avvisate anche i vostri anziani genitori di essere guardinghi.

Alberto Del Grosso