A Cava de’ Tirreni il 12 luglio grande successo per Roberta Bruzzone che ha presentato il suo ultimo libro

15 luglio 2014 | 00:00
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A Cava de’ Tirreni il 12 luglio grande successo per Roberta Bruzzone che ha presentato il suo ultimo libro

Chi è l’assassino? Quante volte questo interrogativo nasce nella nostra mente nel sentire i casi di cronaca nera che sempre più colorano le news degli ultimi anni. Da ultimo la vicenda di Yara Gambirasio.

Qualche risposta su cosa spinga una persona a commettere un delitto è possibile trovarla nel libro di Roberta Bruzzone  “Chi è l’assassino. Diario di una criminologa”, edito dalla Mondadori e presentato a Cava de’ Tirreni nella Sala consiliare sabato 12 luglio.

L’opera illustra ai lettori gli interrogatori, lo studio degli incartamenti, le analisi delle tracce sul luogo del delitto e come un profiler entra nella testa dell'assassino.

La criminologa, psicologa forense ed esperta di analisi e ricostruzione della scena del crimine è nota al grande pubblico per aver partecipato attivamente alle indagini relative ai crimini più discussi degli ultimi anni. Ha studiato negli USA, patria della moderna criminologa, conseguendo il titolo di E.C.S. – EvidenceCollectorSpecialist (esperto di ricerca e repertamento tracce sulla scena del crimine) e quello di Bloodstain Pattern Analyst, ossia l’analisi delle tracce ematiche in una scena del crimine.

La manifestazione organizzata dalla “MS investigazioni” di Marco Salvato e patrocinata dal Comune e dall’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo, dopo i saluti dei rispettivi rappresentanti, ha immerso il folto pubblico in un viaggio nel mondo della criminologia.

Moderato da Antonio Di Martino, il dibattito ha visto la sociologa Veronica Infante illustrare le tecniche di analisi sia di tipo induttivo che deduttivo e di come la sua specializzazione cerchi di spiegare le cause e le concause del comportamento del probabile reo.

La dott.ssa Agnieszka Pedziwiater, consulente grafologa, ha sottolineato, poi, come il suo lavoro possa essere utile, perché l’esaminare scritti e disegni di bambini e adolescenti può far emergere problematiche familiari, anche gravi.

A scavare nelle pieghe umane del libro, il sostituto procuratore Alfredo Greco, che si è detto colpito da una frase “Tutti possiamo essere assassini o vittime”. In una società in crisi, in qualsiasi persona può accendersi una scintilla che provoca morte o, al contrario, chiunque può essere vittima di un delitto in ambito familiare, come le cronache degli ultimi anni ci informano. Allora occorre che ci siano veri esperti, come la Bruzzone che sappiano unire all’amore per la ricerca della verità la passione della giustizia.

Da parte sua il dr.Vergemino Testa, responsabile delle investigazioni scientifiche dei Carabinieri di Salerno, ha sottolineato che il ruolo del criminologo è facilitato dal fatto di lavorare in genere nei collegi di difesa sulla scorta di documenti, perizie e foto, mentre l’investigatore  deve lavorare sulla scena del crimine. Il dr. Testa ha ricordato come la prova nel processo penale si formi nel dibattimento.

Da ultimo la Bruzzone ha evidenziato come la scelta di sette casi che ha studiato rappresentino una panoramica della professione che svolge e ha raccontato aneddoti sulla stesura del libro. Libro che è basato sui dati oggettivi delle indagini a cui ha collaborato e che, quindi, non può essere oggetto di querele.  L’autrice ha sottolineato come a volte la ricerca della verità, basata su elementi oggettivi e documentali possa metterla in difficoltà con il pubblico che non sempre ha gli strumenti tecnici per comprendere le sfumature dei casi. Una non corretta informazione può danneggiare le indagini e magari un testimone non racconta tutto. La Bruzzone ha, tra l’altro, ribadito che le indagini condotte con le tecnologie più sofisticate, non devono far rinunciare ai metodi tradizionali investigativi.

La scrittrice ha anche ricordato come sia stata dura descrivere le sue analisi senza il supporto delle foto e dei documenti che per il suo lavoro ha potuto consultare, ma che ovviamente non potevano essere pubblicati nel libro.

Questa è la prima manifestazione organizzata dal dr. Marco Salvato, direttore e titolare della MS investigazioni, e non sarà l’ultima, nell’ambito di un progetto più ampio che vedrà a Cava personaggi del mondo della criminologia proporre al grande pubblico problematiche relative alla sicurezza.

Magrina Di Mauro