Un’attrice ma soprattutto una donna piena di spirito e napoletanità
SORRENTO – La rassegna ‘Sorrento Gentile’ nel suo terzo appuntamento ha dato lustro ad un’attrice che nonostante le sofferenza della sua infanzia ha dato tutto sul palcoscenico avendo delle grandi soddisfazioni.
La giornalista e scrittrice Giuliana Gargiulo, che in passato anche lei è stata un’attrice alle ‘dipendenze’ di Eduardo De Filippo, e che nella sua vita, avendo una vasta esperienza, è stata ‘a tu per tu’ con i più grandi artisti, ha ricordato questa grande attrice partenopea. Nel gremito Chiostro di San Francesco, alla presenza del sindaco Cuomo con la moglie e di Cecilia Coppola, presidente della Cyprea, sono intervenute le due nipoti, l’attrice e regista Lara Sansone e la sorella Ingrid Sansone. A venti anni dalla morte della famosa attrice che ha dato tutto sul palcoscenico, non c’erano giorni festivi, e che si è presa personalmente cura del Teatro Sannazzaro, la si è voluta ricordare sotto vari punti di vista, sia con dei filmati che con i ricordi di chi l’ha conosciuta. La sua infanzia, come ella, che era la dodicesima di sedici figli, appunto ha ricordato in un breve video, non è stata delle più felici ed a nove anni è stata portata via da casa e l’ha vissuta soffrendo perché non si poteva neanche permetter e di avere una bambola. Sapete come la escogitò? Beh! L’estro, come d’altronde, lo si è visto non solo sulle tavole del palcoscenico, ma anche nella vita, le fece venire l’idea della scopa. Si! Proprio con questo attrezzo che si usa spesso in casa. Infatti ella tanto che fece impupazzò questo attrezzo e si costruì la sua bambola. Ma questo possiamo dire che nella su vita è stato solo una delle sue brillanti idee.
Era figlia di Alberto e Francesca Malleo, quattordicenne si dedicò al teatro esordendo con la compagnia Cafiero-Fumo, dopo un'infanzia difficile nella quale dovette aiutare la famiglia a sbarcare il lunario per le precarie condizioni economiche.
Nel 1939 partì in tournée per il Sud America con Nino Veglia , che diventerà suo sposo otto anni più tardi,
ma la sua grande occasione la ebbe quando fu scritturata da Eduardo De Filippo, grazie al quale perfezionò le sue già spiccate doti recitative e con lui ha avuto delle grandi soddisfazioni e la faceva stare a suo agio.
Con Eduardo, Luisa Conte recitò in ‘Miseria e Nobiltà’ interpretando la parte di Bettina ed in numerose altre commedie come ‘Non ti pago’, ‘La grande magia’, ‘Questi fantasmi’ e ‘Le voci di dentro’, e sempre con Eduardo prese parte allo sceneggiato televisivo ‘Peppino Girella’.
In teatro fu interprete dei testi di Eduardo Scarpetta, Antonio Petito, Luigi Pirandello. Poi nel 1958 ebbe un altro importante incontro, quello con Nino Taranto, con cui non solo stabilì un felice sodalizio artistico ma ebbe un felicissimo epilogo all'inizio degli anni ottanta, grazie alla riproposizione delle commedie dialettali di Raffaele Viviani. Nei primi anni settanta si impegnò nella difficile opera di ristrutturazione del Teatro Sannazaro di Napoli, riuscendo, insieme al marito, a riportarlo agli antichi fasti: così divenne presto il "suo" teatro, nel quale recitò fino alla morte. In esso fu diretta spesso da Giuseppe Di Martino, al fianco degli attori più noti al pubblico dell'epoca, interpretando testi di Antonio Petito, Raffaele Viviani, Paola Riccora e Gaetano Di Maio .
Sofferente già da alcuni anni per problemi al cuore e dopo essere stata operata dopo un infarto, morì nella sua casa napoletana il 30 gennaio del 1994, mentre era intenta a lavorare ai suoi nuovi progetti, lasciando un grande vuoto nell'intero mondo del teatro napoletano e nella città che molto l'aveva stimata. E proprio dopo aver riportato il Sannazzaro agli splendori di un tempo avviò alla carriera artistica anche sua nipote Lara Sansone, che oggi porta lei avanti il noto teatro partenopeo. E che in questo omaggio alla nonna si è esibita in ‘Bambenella ‘e coppe ‘e quartiere’, mentre la sorella Ingrid,con uno sgargiante vestito rosso ha recitato alcuni versi della commedia ‘Non ti pago’.
Una serata che vuol far ricordare, insieme alle altre che ci sono state e che ci saranno, che “il senso della cultura equivale al senso della conoscenza e la cultura è quella che conosciamo”, queste le parole di una entusiasta Giuliana Gargiulo che da ben cinque anni è l’animatrice di una rassegna che sta vedendo in scena in più grandi artisti ai quali vengono dati dei ricordi dopo la loro partecipazione.
Tra sette giorni, giovedì 31 luglio sarà la volta del noto giornalista Antonio Lubrano.
Le foto di Rosario Criscuolo
GIUSEPPE SPASIANO