Amalfi stabilimenti balneari da abbattere. E’ scontro politico. Torre “L’amministrazione doveva approvare il Puc”

2 luglio 2014 | 00:00
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Amalfi stabilimenti balneari da abbattere. E’ scontro politico. Torre “L’amministrazione doveva approvare il Puc”

AMALFI È stato come un terremoto, che ha sconvolto l’inizio dell’estate ad Amalfi. Perché le ordinanze comunali che “ingiungono” la demolizione ai proprietari degli stabilimenti “Marina Grande”, “Mar di Cobalto”, “Silver Moon” e “Stella Maris” hanno creato disappunto e confusione non solo tra gli operatori ma pure tra i residenti. Sicuramente l’atto era atteso, anche perché la vicenda va avanti da diverso tempo e i reati contestati riguardano l’abusivismo edilizio, la carenza dei requisiti per la pubblica incolumità e l’occupazione indebita di aree demaniali. Fatto sta che, adesso, proprio nel cuore dell’antica Repubblica marinara, su quello “stradone” che strizza l’occhio al mare, potrebbe abbattersi un vero e proprio tsunami. Perciò il consigliere con delega al Turismo, Gennaro Pisacane, è solidale con i gestori delle rotonde, preannunciando di essere pronto a clamorose forme di protesta. «La vicenda degli stabilimenti balneari – evidenzia – affonda le sue radici nell’incapacità delle passate amministrazioni di farsi carico dei reali problemi del paese. La politica, però, ha oggi il dovere di trovare una soluzione al problema e, personalmente, sosterrò qualsiasi iniziativa sarà intrapresa dai gestori degli stabilimenti. Già da ora, comunque, sono disponibile a rinunciare agli incarichi politici in segno di protesta per quanto sta accadendo». E sulla vicenda è intervenuto anche il capogruppo d’opposizione, Giovanni Torre, che punta il dito contro l’Amministrazione diretta dal sindaco Alfonso Del Pizzo. «Sono tre anni – rimarca – che abbiamo sollecitato, anche con l’approvazione del Puc, l’amministrazione comunale, a volte anche in presenza degli stessi concessionari, ad adottare tutte le iniziative più opportune a superare l’incertezza, la confusione amministrativa e giuridica che regna in questo campo». Quindi l’esponente dell’opposizione prosegue nella sua dura analisi. Dice: «Ai concessionari, alle loro famiglie, a tutti i numerosi dipendenti delle strutture interessate, va la nostra solidarietà ed il nostro incondizionato sostegno, ancor di più tenendo conto che tali gravi provvedimenti giungono in piena stagione turistica, mortificando il sacrificio umano e l’impegno professionale con cui quotidianamente, tutti loro, affrontano il proprio lavoro. È l’ennesima riprova del fallimento di un’amministrazione che galleggia nella superficialità e vive nell’assoluta incapacità di prendere decisioni». Una dura polemica. Gaetano de Stefano