Il libro ‘Cazzimma’ parla di una gioventù senza una meta

21 luglio 2014 | 00:00
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Il libro ‘Cazzimma’ parla di una gioventù senza una meta

L’autore Stefano Crupi ne parla a Villa Fondi

PIANO DI SORRENTO – Due ragazzi di una Napoli autentica che fanno parte di una gioventù senza scopi ed abulica, credono di potersi arricchire con la droga indisturbati senza far conto con il boss che vede tutto.

Una trama che ricalca la storia di questi ragazzi, uno in particolar modo, Sisto, che poi alla fine ne uscirà, nel libro ‘Cazzimma’di Stefano Crupi che sarà presentato al tramonto, quasi inoltrato, con l’azzurro mare del golfo nello scenario dell’ottocentesca Villa Fondi, venerdì 25 luglio alle ore 20,30. Nell’ambito dei ‘Salotti del Venerdì’ per la ‘Rassegna di Incontri con l’autore’, patrocinato dal comune e dalla Pro Loco carottese, per gli ‘Eventi in Libreria inmondadori’, il giovane autore e giornalista casertano si sottoporrà alle recensioni della professoressa Marilù Ruggiero. Si cercherà di scandagliare come gli è venuta l’idea di scrivere questo suo primo libro e di parlare di quella Napoli nella quale c’è una gioventù che non avendo altro da fare ed un lavoro, lo cerca trovando altre più cospicue soluzioni. Ed ecco che in una Napoli verace, brulicante e famelica, con il suo caos giornaliero ed una folla eterogenea che anima i suoi stretti vicoli, il giovane Sisto, insieme all'amico Tommaso, detto "profumo", commette l'errore di dar vita ad un piccolo traffico di droga destinato a pochi facoltosi clienti. Ma il duo crede di potersi arricchire indisturbato, trascorrono la loro vita con i pomeriggi nella sala giochi e le serate anfetaminiche, ma hanno fatto i conti senza l’oste, con Cavallaro, il potente boss che tutto vede e tutto comanda. Sarà solo che grazie allo zio Antonio , suo padre putativo ed eminente personalità criminale all'interno del quartiere, che  Sisto avrà salva la vita, a patto però di macchiarsi di un peccato bruciante, che lo segnerà profondamente. Ma poi con il passare del tempo riuscirà a liberarsi dal giogo che lo tiene legato al doppio filo alle sue colpe? Esiste un modo per rimediare e rinascere? In definitiva il modo uscirà: l'incontro casuale con una ragazza aprirà una luce diversa sulla vita di Sisto e lo spingerà verso una nuova direzione, più consapevole, più adulta, capace di farlo crescere e maturare. Questo primo libro di Cupri racconta il punto di vista di una gioventù che non ha altra strada da intraprendere, che si consegna agli eventi soffocando ogni sussulto di ribellione, che è convinta che le cose capitino, e che non ci sia nulla da fare, quasi ad esprimere implicitamente quel fatalismo tutto partenopeo con cui certi comportamenti sono accettati e considerati immutabili.

Un autore che a trentasei anni, che è impiegato part-time e giornalista, nel suo libro Cazzimma (Mondadori) che è nelle librerie dal 15 aprile, cerca di dare una risposta al perché molti giovani cercano un idillio

nell’improvvisarsi spacciatori, rapinatori e ad entrare nella malavita. Si è laureato nel 2002 in Economia e Commercio presso l’Università “Federico II” di Napoli, è giornalista dal 2010, si occupa di libri e di economia. Ha scritto per Linkiesta, Tuttiinpiazza.it, Fresco di stampa e Sportcasertano.it.  

Come scrivevamo sopra sarà una ragazza a fare cambiare la vita al giovane Sisto, ma Crupi non è dello stesso avviso, e lo dice in un’intervista rilasciata a www.vanityfair.it. Quello che può cambiare la loro vita “può farlo il lavoro, però. Ho vissuto per tanti anni a Napoli, sono convinto che tanti ragazzi non finirebbero per strada a delinquere se avessero un'occupazione”. Sempre nella stessa intervista, dice che diventano camorristi perché “sono vittime dell'ambiente in cui nascono e vivono. Però, se avessero prospettive diverse e migliori per il futuro, forse non si metterebbero nelle mani dei clan. Se c'è un modo per salvarli è proprio creare posti di lavoro puliti. Il lavoro è tutto”. Infatti questa è la rotta giusta da seguire, ma la creazione dei posti di lavoro, specie in un momento come questo dove non c’è ne testa ne coda, sarà una chimera che chissà quando avverrà. E proprio parlando di questa crisi che attanaglia la nazione, sottolinea che “capita anche altrove, ma a Napoli, in una certa Napoli, capita di più. Quella che racconto nel mio libro è la gioventù napoletana più chiassosa, quella che in altre parti d'Italia è rappresentata dai bulli”. Un libro che ha nel titolo una significativa parola ‘Cazzimma’, che è “un intreccio di atteggiamenti negativi, ma è soprattutto la furbizia opportunistica, quella di chi sa cavarsela anche scavalcando gli altri e fregandosene. Come fanno i protagonisti del libro, almeno all'inizio”. Questo significa ‘Cazzimma’.

GIUSEPPE SPASIANO