Una fede ed una passione che avvolge tutto il borgo marinaro
PIANO DI SORRENTO – Come da tanti anni e con fede si rinnova la processione della Madonna delle Grazie della Marina di Cassano che dopo aver percorso le strade cittadine percorre quelle del mare da Meta a Sorrento.
Un evento che vede partecipare non solo gli abitanti del borgo marinaro ma anche quelli della cittadina costiera, che inizia durante la settimana con l’incoronazione della statua della Madonna ‘Stella Maris’, incastonata, diciamo così, nella montagna. Poi la sera del sabato che precede l’avvento della processione della domenica successiva, nella seicentesca cappella (la prima edificata nel 1537 fu rovinata da una frana) della Marina di Cassano, la statua della Madonna delle Grazie viene scesa dalla nicchia in cui sta tutto l’anno e portata in processione verso il palco per la santa messa officiata da Don Pasquale Irolla, parroco della Basilica di San Michele Arcangelo. La domenica di buon ora, all’alba tutti i partecipanti, sia uomini che donne vestiti di bianco e blu, che sta a significare che non sono ancora sposati, e chi porta la statua della Madonna, si destano per recarsi a prendere parte alla processione. Una volta tutti ben messi in fila, dal molo di sopraflutto alle ore 7,00 si parte percorrendo Via Marina di Cassano, si inizia la salita delle rampe che portano ad imboccare il percorso delle strade cittadine. La Madonna delle’Ortensie’ , protettrice degli uomini di mare: pescatori, naviganti, marinai ed un tempo anche costruttori di imbarcazioni e velieri. Quando secoli fa si ingrossava il mare ed i pescatori erano ancora fuori, le donne della marina andavano ad aprire la porta della cappella, perché la Madonna potesse proteggere quegli uomini e ricondurli presto a casa. È detta così perché la sua festa cade nel mese in cui questi fioriscono ed abbelliscono i portoni e vengono fatti cadere al suo passaggio.
E con Ella portata a spalla si copre tutto il tragitto delle strade principali fino a Piazza Cota, dove si officia una breve cerimonia di saluto e poi, riprendendo il percorso, si arriva nella Basilica di San Michele Arcangelo verso le ore 9,45 circa, dove si celebra la Solenne Messa officiata dal parroco Don Pasquale Irolla. Concluso il rito della santa messa, si riprende il tragitto verso la marina alle 10,45 circa, per poi percorrere in senso inverso le rampe ed intorno alle ore 11,35 circa si ritorna verso il borgo marinaro. La statua grande della Madonna, accompagnata sia dalla complesso bandistico ‘Città di Sorrento’, dal sindaco Giovanni Ruggiero e dai consiglieri comunali e dai rappresentanti delle autorità militari, quando scende alla marina ed inizia questo suo percorso è salutata sia dai colpi di mortaio che dal suono delle sirene delle varie imbarcazioni. Arrivata sul molo di sopraflutto è imbarcata su un motopeschereccio d’altura e qui, aspettata da uno stuolo di imbarcazioni, compresi qualche rimorchiatore che spruzza acqua in segno di saluto di benvenuto e le autorità della Capitaneria di Porto che la scortano, inizia il suo percorso per mare che insieme alla piccola statua di un’altra Madonna in una barchetta, trainata da un peschereccio, la porta da Meta a Sorrento. La prima tappa è appunto verso la Marina di Meta per salutare la Madonna del Lauro, poi si rigira la prua e si fa rotta, costeggiando la costa, verso Sant’Agnello per poi arrivare a sia Marina Piccola che Marina Grande a Sorrento. Nella prima si ci ferma perché la Madonna delle Grazie viene omaggiata dai lavoratori del porto di Sorrento, giacché quando è la festa della Madonna del Soccorso ella va ad omaggiare quella di Marina di Cassano. Poi a Marina Grande si ci ferma per salutare Sant’Anna che è la madre della Madonna, e dagli abitanti del borgo marinaro sorrentino viene dato un fascio di fiori per omaggiare la Madonna delle Grazie. Dopo si fa rotta verso il porto di Marina di Cassano e la sua statua viene riportata nella cappella della marina. Una cappella che, come abbiamo suddetto, fu inizialmente costruita nel 1537 da Carlo Maresca, in un luogo dove già i fedeli avevano costruito un edificio per il culto alla Vergine delle Grazie.
Poi nel 1600, e precisamente nel 1638, una frana la rovinò ed allora fu riedificata ed ampliata, con le offerte sia dei marinai che dei mercanti di Piano, su un terreno acquistato per pubblica sottoscrizione, e con il passare degli anni, a causa della notevole umidità, ha bisogno di qualche restauro. La sua facciata con l’ingresso sono semplici, ha il suo arco campanario ed è costituita da una sola navata centrale, con volta semicilindrica. Il soffitto è decorato con stucchi bianchi con motivi ornamentali floreali, le pareti con mattoni rossi a vista, mentre l’altare è in marmo policromo, con un gradino e dietro di esso c’è la statua lignea della Madonna delle Grazie. Sulla parete destra c’è la statuetta di Sant’Antonio da Padova con un quadro su piombo di Sant’Agnello (1861) ed una statua di San Giuseppe, mentre sulla parete sinistra c’è un quadro di San Michele Arcangelo (1861) e la statua del Sacro Cuore. La cappella è retta, ab immemorabili, da un amministratore eletto da popolo ed essa, come precisa la S. Visita del 1921, appartiene ‘ai marinai abitanti di detta spiaggia, cioè è di patronato popolare’. E da questa cappella anche per il prossimo anno si rinnoverà la cosiddetta ‘processione della marina’.
Le foto di Rosario Criscuolo
GIUSEPPE SPASIANO