In primo grado l'ex premier era stato condannato a 7 anni
ANSAMILANO 18 luglio 2014 13:46News
I giudici della seconda Corte d'Appello di Milano hanno assolto Silvio Berlusconi, imputato per concussione e prostituzione minorile nel processo Ruby, per entrambi i capi di imputazione. In primo grado l'ex premier era stato condannato a 7 anni. I giudici della seconda Corte d'Appello di Milano, nel processo Ruby, hanno assolto Berlusconi dal reato di concussione "perché il fatto non sussiste" e dal reato di prostituzione minorile "perché il fatto non costituisce reato".
E' una sentenza ''che va oltre le più rosee previsioni''. Così l'avvocato e professore Franco Coppi ha commentato coi cronisti la sentenza di assoluzione per il caso Ruby nel processo d'appello a carico di Silvio Berlusconi. ''Se dovessi fare ora delle lezioni, porterei questo processo come esempio dell'insussistenza dei reati contestati'', ha aggiunto Coppi, uno dei difensori di Silvio Berlusconi. Il procedimento sul caso Ruby, ha spiegato, ''mi portava a prevedere che dal punto di vista razionale in questo caso non si potesse che arrivare ad un'assoluzione, valutando il procedimento dal punto di vista tecnico''.
Uno dei motivi per cui Silvio Berlusconi è stato assolto dal reato di prostituzione minorile ''perchè il fatto non costituisce reato'' potrebbe essere che l'ex premier non era a conoscenza che Ruby fosse minorenne, spiega Franco Coppi chiarendo che questa ''era una delle nostre tesi'' ma anche che bisognerà attendere le motivazioni. L'assoluzione dalla concussione ''perchè il fatto non sussiste'', invece, secondo il legale ''è più semplice, il fatto è inesistente''. Il professore Coppi, parlando coi cronisti, ha spiegato che una delle ipotesi per leggere l'assoluzione dal reato di prostituzione minorile, ossia dall'accusa per Berlusconi di aver fatto sesso con la minorenne marocchina in cambio di denaro o altre utilità, può essere quella della non consapevolezza che la ragazza fosse minorenne. I giudici, infatti, hanno assolto l'ex premier con la formula ''perché il fatto non costituisce reato'' e si potrebbe dunque pensare alla ''mancanza dell'elemento soggettivo'', ossia la consapevolezza della minore età. In ogni caso, però, ha chiarito Coppi, ''questa è una formula di assoluzione che può essere adottata anche in altri casi e non mi azzardo dunque a dare una certezza, posso solo dire che questa era una delle nostre tesi e non so però se i giudici hanno preso in considerazione proprio questo elemento''. In relazione, invece, all'assoluzione dalla concussione, ossia dall'accusa di aver fatto pressioni sui funzionari della Questura per ottenere il rilascio di Ruby, Coppi ha spiegato che la formula ''perché il fatto non sussiste'' è più semplice, perché significa che la condotta non ha integrato alcun reato. Con la recente sentenza delle sezioni unite della Cassazione che ha fissato i paletti sulle nuove normative del reato di concussione, inoltre, secondo Coppi ''era impossibile anche derubricare la concussione per costrizione in concussione per induzione, perché quest'ultima forma richiede un vantaggio per il concusso''.
Silvio Berlusconi ha lasciato la Sacra Famiglia di Cesano Boscone senza parlare. Ha solo fatto fermare l'auto, abbassando il finestrino, per salutare la 'pasionaria', la sua sostenitrice cui ha stretto la mano ringraziandola. "Grazie, grazie": Silvio Berlusconi ha replicato così alla sostenitrice che si è avvicinata a lui all'uscita dell'Istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone dicendogli 'giustizia fatta' dopo l'assoluzione in appello per il caso Ruby. "Era sorridente – ha spiegato la sostenitrice – gli ho chiesto di scendere dall'auto per abbracciarlo e lui mi ha risposto 'non mi fanno scendere, telefonami…'''. ''Me lo sentivo che sarebbe stato assolto – ha concluso la donna – e questa notte ho preparato il cartello per festeggiare".
Ruby, a Cesano Boscone 'pasionaria' sfodera cartello gioia. ''Mai si ruba e nessuno 'Ruby' la pace di Silvio. Giustizia fatta e dovuta'': una singola sostenitrice di Berlusconi, nota come la 'pasionaria', ha appena innalzato un cartello con questa scritta fuori dall'istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone, per festeggiare la notizia della assoluzione di Berlusconi. All' interno della struttura c'è, come ogni venerdì da settimane, Silvio Berlusconi per i servizi sociali.
Le repliche prima della camera di consiglio e della sentenza. Questa mattina, prima che i giudici della seconda Corte d'Appello si ritirassero in camera di consiglio, c'è stato spazio per brevi repliche. Repliche che hanno riguardato una sentenza della Corte di Giustizia Europea del 2006, in base alla quale, per la difesa, i tabulati telefonici agli atti del processo sono inutilizzabili perché non consentono la loro acquisizione in maniera indeterminata. Per gli avvocati Filippo Dinacci e Franco Coppi, legali dell'ex premier, non c'è un bilanciamento tra il loro utilizzo per accertamenti giudiziali e il diritto alla riservatezza. Non così per il sostituto pg Piero De Petris che ha osservato che nel nostro ordinamento "ci sono tutti i presidi che realizzano quel bilanciamento" in quanto sono acquisiti con un provvedimento dell'autorità giudiziaria poi sottoposto a un controllo del giudice. Il pg al termine della sua requisitoria aveva chiesto la conferma dei 7 anni di carcere inflitti a Berlusconi dal Tribunale il 24 giugno dell'anno scorso. La difesa ha chiesto invece l'annullamento della sentenza di primo grado e l'assoluzione del leader di Forza Italia "perché il fatto non sussiste".
Inserito da Alberto Del Grosso
Giornalista Garante dei Lettori