Sorrento, commercio nel centro storico, quale futuro?

17 luglio 2014 | 00:00
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Sorrento, commercio nel centro storico, quale futuro?

inserito da Salvatore Caccaviello

Cogliamo ,da Facebook,  l’interessante analisi di un noto commerciante del centro storico  di Sorrento,circa l’andamento dell’attuale stagione estiva. Dopo un avvio alquanto positivo  si inzia a registrare a metà stagione un malcontento generale tra gli addetti ai lavori. Le cui cause probabilmente non sono da imputare soltanto alla qualità  ormai scadente del nostro turismo.(s.c)

Le strade di Sorrento sono mezze vuote e siamo nel mese di Luglio. Il commercio è fermo come non mai, anche per la presenza di un turismo che al massimo si ferma di sera nei ristoranti o nei bar-pub.   Figuriamoci da Ottobre in poi quello che succederà ! … e siamo in Penisola !! Tante storture! Probabilmente sarebbe opportuno fare una riflessione sul futuro prossimo a venire ed anche cercare di capire come intendono affrontare questa problematica i nostri politici che con assoluta disinvoltura ed aumentando tasse a più non posso rimuovono l'argomento . Il centro storico  si sta svuotando dei suoi caratteristici negozietti ed anche le nuove attività si trovano immediatamente proiettate in una dimensione di palese crisi del settore. Quindi si sta rallentando anche il fenomeno che riguardava e riguarda una sorta di riciclo di attività da parte sopratutto di persone che provenendo da altre città e condizionate da immobiliari o dall'idea di una Sorrento ormai dei tempi che furono,si avventurano nel commercio facendone spesso ,purtroppo ,le spese. Di questo passo tutte le attività del commercio saranno soppiantate da qualcosa che ha a che vedere con il cibo. Situazione poco edificante. Ecco che il lavoro autonomo ,punito dai nostri governanti da un sistema fiscale criminale e da Equitalia  che altro non poteva essere che alla pari di chi ci governa,va scomparendo e con esso l'intrinseco principio di libertà dalla servitù da un padrone o da uno stato padrone. Oggi queste due entità si sono alleate ed hanno stretto un patto di acciaio (penso alla Merkel ed alla Germania) punendo chiunque si avventuri in una simile impresa:oggi se vuoi essere autonomo devi pagare una tangente tanto alta che quasi conviene accettare la schiavitù. Infatti vedete che molti macellai e salumieri che chiudono,vittime della concorrenza della grande distribuzione e della crisi economica li potete trovare oggi dipendenti di un qualche supermercato. Penso quindi che la scomparsa del ceto medio possa regalarci questa visione di un mondo di cittadini asserviti alla logica di un padronato sempre più spietato e sempre più stato con cui pianificare l'impoverimento di tanti e l'arricchimento sempre maggiore di pochi. La politica si interessa delle elezioni ma non si accorge della scomparsa delle botteghe artigiane ,delle botteghe dei commercianti ,lasciando che il tutto venga stritolato e divorato dal molosso di turno. 17 luglio 2014 – Raffaele Ferraro Facebook.