Ebola, casi in Nigeria. Paura in Usa, test siero segreto

4 agosto 2014 | 00:00
Share0
Ebola, casi in Nigeria. Paura in Usa, test siero segreto

Cnn: siero sperimentale segreto usato su pazienti Usa

Tre fiale di un siero sperimentale segreto per combattere il virus dell'Ebola sarebbero state usate sui due medici missionari americani colpiti in Liberia: ad affermarlo e' la rete Cnn. Secondo la rete televisiva, Kent Brantly, il medico arrivato ieri negli Usa ed in 'miglioramento', e' stato il primo a ricevere il ritrovato prodotto negli Stati Uniti e mai usato prima su esseri umani. Il siero si chiama 'ZMapp' ed e' stato messo a punto dalla azienda Mapp Biopharmaceutical Inc. I due pazienti – mentre in Liberia – erano stati informati sulla mancanza di dati sugli effetti del composto sugli esseri umani. Il siero aveva pero' dati risultati promettenti sulle scimmie. Quattro scimmie che avevano ricevuto il trattamento nelle prime 24 ore dalla comparsa dei sintomi di febbre emorragica erano sopravissute. Secondo le fonti della Cnn, Bryant e' stato il primo a ricevere il siero, visto che giovedi' scorso le sue condizioni stavano peggiorando molto rapidamente e non riusciva piu' a respirare: "Sto per morire", aveva detto il medico alle persone intorno a lui. Il siero sarebbe stato infuso per endovena e nel giro di un'ora le condizioni del missionario sarebbero migliorate decisamente. La mattina dopo Bryant si sarebbe alzato sulle sue gambe ed avrebbe fatto anche una doccia. Nancy Writebol, l'altra paziente americana attesa negli Usa nelle prossime ore, avrebbe ricevuto la stessa medicina domenica e anche le sue condizioni sarebbero in via di miglioramento.

Le autorità nigeriane annunciano un secondo caso di Ebola nel Paese: si tratta di un medico che assistette Patrick Sawyer, il funzionario americano dell'ambasciata in Liberia morto a luglio dopo l'arrivo a Lagos. Altre 70 persone entrate in contatto con il medico sono in stato di osservazione, 8 in quarantena, tre dei quali mostrano sintomi compatibili con il virus: oggi si conosceranno i risultati delle analisi.

Infografica: i Paesi colpiti

Proprio sotto lo "spettro" del virus Ebola si apre il summit Usa-Africa che fino all'8 agosto vede riuniti cinquanta capi di Stato e di governo africani alla Casa Bianca. Un vertice fortemente voluto da Barack Obama dopo il viaggio che nel 2013 lo porto' in Senegal, Sudafrica e Tanzania, ma che rischia di essere oscurato da quanto sta accadendo a Gaza e in Ucraina. Ma soprattutto dall'emergenza legata all'epidemia dell'Ebola che ha colpito alcuni Paesi africani e che rischia di propagarsi in tutto il mondo. Lo stesso presidente americano ha messo in guardia dal prendere "molto seriamente" la situazione annunciando controlli rafforzati anche sui capi di stato e di governo che arriveranno a Washington insieme a delegazioni molto numerose, come misura precauzionale. Ed e' probabile che il vertice diventi l'occasione per mettere a punto quel coordinamento a livello internazionale invocato da Obama nell'affrontare l'emergenza Ebola. Coordinamento che e' fondamentale con i Paesi africani, a partire da quelli in cui si trovano i focolai della malattia.

Usa inviano 50 specialisti in Africa occidentale – Gli Stati Uniti danno un'accelerata agli sforzi per bloccare il diffondersi dell'epidemia di Ebola: Tom Frieden, direttore dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie di Atlanta ha reso noto che 50 specialisti sono in partenza per i Paesi colpiti dal virus nell'Africa occidentale. "Stiamo aumentando la nostra risposta all'emergenza – ha detto alla Abc – ed il modo migliore per proteggerci è fermare la febbre emorragica alla sua fonte. Per questo inviamo sul terreno dei tre Paesi colpiti i nostri esperti con l'obiettivo di bloccare i contagi in 30 giorni". Ad una domanda sulla chiusura dei confini Usa suggerita da un tweet di Donald Trump per evitare l'Ebola, Frieden ha seccamente commentato: "Non sigilliamo i nostri confini, siamo un Paese responsabile e interdipendente con il resto del mondo".

Liberia ordina cremazione cadaveri dei contagiati – La Liberia ha ordinato che tutti i corpi delle persone uccise dal virus Ebola siano cremati. Lo riferisce la Bbc. La decisione, continua l'emittente, è stata presa dopo il rifiuto di diverse comunità locali del Paese di seppellire i cadaveri sul proprio territorio. Tra le altre misure prese in queste ore, l'obbligo per i negozi di installare lavandini per lavarsi le mani.

In Italia la Lega Nord chiede una ''quarantena preventiva nei centri di accoglienza per i clandestini che arrivano a Milano'' alla luce dell'allarme Ebola. Il vicecapogruppo in Consiglio regionale, Fabio Rolfi, ha annunciato un'interrogazione all'assessore lombardo alla Sanità, Mario Mantovani, per chiedere che la Regione si attivi con misure di prevenzione per l'emergenza ebola, per esempio con forme di ''quarantena preventiva nei centri di accoglienza per quegli immigrati clandestini che arrivano ogni giorno in stazione centrale a Milano''. ''Alcuni stati europei – ha osservato Rolfi – hanno aumentato le misure di attenzione, riteniamo che le medesime procedure debbano essere adottate anche in Lombardia''. Secondo Rolfi, ''bisognerebbe inoltre adottare anche controlli approfonditi per escludere la presenza di altre patologie, debellate ormai da tempo in Lombardia, come ad esempio la tisi''. La sua proposta è quella di seguire il modello del Veneto, ''dove si sta predisponendo una corposa azione di prevenzione igienico-sanitaria, assolutamente necessaria per evitare ripercussioni potenzialmente devastanti causate da questa ondata di immigrati che, grazie al lassismo del governo Renzi, sta invadendo il nostro territorio''.

Molta paura, ma falso allarme, all'aeroporto di Gatwick – Londra – dopo che una donna 72enne della Sierra Leone una volta scesa da un aereo della compagnia Gambia Bird è svenuta e morta. E' scattato l'allarme nello scalo londinese, temendo un caso di virus ebola, e le autorità hanno subito isolato e circondato il velivolo. ''C'erano ambulanze e agenti di polizia tutto intorno all'aereo. Nessuno poteva avvicinarsi'', ha dichiarato una fonte al Sun. La situazione è tornata alla normalità solo dopo che sono stati condotti all'East Surrey Hospital dei test sul corpo della donna che hanno dato risultato negativo per ebola e altri virus: secondo i medici la donna è deceduta per cause naturali. Gli altri passeggeri del volo hanno dovuto lasciare i loro dettagli alla polizia ma non sono state disposte restrizioni ai loro movimenti.

Migliorano le condizioni di Kent Brantly, il medico americano che ha contratto il virus di Ebola in Liberia arrivato ieri negli Stati Uniti e tenuto in isolamento all'Emory University Hospital di Atlanta. Il paziente, il primo malato di Ebola sul suolo americano, risponderebbe bene alle terapie, ha detto il direttore del Cdc (la massima autorita' sanitaria Usa) Tom Frieden.

La storia. Biologa italiana: "Ho visto malati guarire"

Esperti Usa tranquillizzano, ma paura su social media – I maggiori esperti americani di malattie infettive stanno cercando di tranquillizzare il pubblico sulla scarsissima possibilita' che il virus dell'Ebola si diffonda negli Stati Uniti. Ma il timore sta crescendo e tweet allarmati si sono sparsi sui social media alla notizia del prossimo rimpatrio dei due medici Usa colpiti dalla febbre emorragica in Liberia. "L'Ebola pone poco rischio per la popolazione Usa", ha ribadito Tom Frieden, direttore dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie di Atlanta, pur ammettendo che siamo di fronte al "contagio piu' vasto e complesso mai registrato".

ANSA 04 agosto 2014 17:02

Inserito da Alberto Del Grosso