A Cava de’ Tirreni il 26 settembre si inaugura la prima mostra fotografica sulla Settimana Rinascimentale

25 settembre 2014 | 00:00
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A Cava de’ Tirreni il 26 settembre si inaugura la prima mostra fotografica sulla Settimana Rinascimentale

Presso i Giardini di San Giovanni di Cava de’ Tirreni il 26 settembre alle ore18.30 ci sarà l’inaugurazione della prima mostra fotografica “Settimana rinascimentale”, organizzata da Papillon communication, con il patrocinio del Comune di Cava de’ Tirreni e sponsorizzata da Ottica del Corso.
La mostra fotografica rimarrà aperta dalle 10 alle 22 nei giorni 27 e 28 settembre.
Prendendo spunto dalla manifestazione della “Settimana rinascimentale” la Papillon communication ha unito la propria mission della comunicazione sui l’uso dei social all’amore per la fotografia e per la città.
“Abbiamo quindi lanciato una sfida nuova: un contest fotografico “social”. – spiega Gabriella Sorrentino, titolare dell’agenzia- I partecipanti hanno inserito le loro foto in una pagina Facebook creata ad hoc lasciando che fossero gli stessi utenti del social più grande del mondo a decretare la foto vincente.
Una logica da ‘mi piace’ dunque, senza giuria tecnica né professionisti chiamati al giudizio. Obiettivo: rivalutare ancora una volta la splendida tradizione della città Metelliana e sottolineare l’impegno delle circa 1.500 persone che ogni anno fanno rivivere la propria storia.
Abbiamo dunque inserito la dimensione sociale della realtà virtuale in un contesto folkloristico come mai prima di adesso a Cava de’ Tirreni, almeno non per ciò che riguardava la rievocazione storico-culturale.”
In mostra verranno esposte venti foto più quella del primo premio: quella cioè che in un solo mese ha raccolto circa 300 mi piace, per un totale di ventuno opere. Ventuno racconti, se vogliamo considerare quel ‘click’ della macchina fotografica come un fermo immagine di un’istante estrapolato dall’eternità. Tutte le foto rappresentano scene vissute a Cava de’ Tirreni durante la settimana rinascimentale.
Immagini che narrano molto: la storia e la tradizione della città ma anche le emozioni e le passioni dei cavesi doc, che con orgoglio esaltano le proprie radici, poi c’è una seconda narrazione, lasciata all’immaginazione, ed è quella relativa all’immergersi dell’osservatore nel momento in cui la foto è scattata: osservare una foto con trasporto significa immaginarne il contesto; gli odori, come quello acre e pungente della polvere da sparo usata per caricare i pistoni; i rumori, come quello dello scalpiccio degli zoccoli dei cavalli e tutto quello che c’è intorno…Risolini, urla, bambini in festa e turisti storditi…
Infine la terza narrazione è quella relativa al tempo. Il tempo prima e dopo l’attimo rubato: immedesimarsi quindi di volta in volta nelle bandiere che se un attimo prima erano in aria, poi saranno nella forte mano di chi le sventola; un sorriso che si trasforma in un viso serio, un cavallo impennato che sbruffando ritorna al suo percorso.
Magrina Di Mauro