Burundi. Preso il killer delle tre suore missionarie. Confermata la violenza sessuale

10 settembre 2014 | 00:00
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Burundi. Preso il killer delle tre suore missionarie. Confermata la violenza sessuale

Nella memoria collettiva suor Lucia, suor Olga e suor Bernardetta resteranno scolpite per il sorriso che avevano aperto alla vita, per la maternità verso i bambini orfani di Bujumbura e per l'affetto, tanto affetto, donato, anno dopo anno, a coloro che bussavano alla porta del convento. Notte e giorno. In Burundi si piange e si prega, nella speranza che l'odio non dilaghi dopo l'uccisione delle tre suore italiane. Probabilmente all'origine dell'orrenda mattanza – cadaveri mutilati e violati, volti maciullati con le pietre – ci potrebbe essere un gesto assurdo, un raptus. L'assassino delle tre suore è stato arrestato dalla polizia: Christian Claude Butoyi ha 33 anni e le avrebbe uccise convinto che il loro convento sia stato costruito su un terreno che apparteneva ai suoi genitori. L'uomo fermato aveva con sé il cellulare di una delle suore assassinate nonché la chiave del convento. I poliziotti che lo hanno messo alle strette hanno successivamente annunciato che l'uomo ha confessato l'orribile delitto. L'assassino, dopo avere commesso i primi due delitti, ha fatto ritorno nella notte in convento per infierire sulla terza religiosa, suor Bernadette, che al momento dell'uccisione si trovava all'aeroporto per prendere alcune missionarie in arrivo da Roma. Purtroppo la polizia, al termine dei rilievi effettuati, è stata costretta a smentire la pietosa tesi dei religiosi saveriani, confermando che le religiose sono state anche abusate. Violentate. Stuprate. Ovvero il peggiore atto sacrilego immaginabile nei confronti di una donna consacrata che ha scelto di restare pura per servire l'ideale del Vangelo. «L'assassino è nelle nostre mani» ha affermato Hermenegilde Harimenshi, portavoce della polizia. «In Burundi non abbiamo mai avuto problemi con nessuno. Non riusciamo a pensare chi abbia potuto farci del male in maniera così malvagia. E' un fatto tragico e allo stesso tempo misterioso», ha affermato suor Delia Guadagnini, ex Superiora regionale delle Missionarie Saveriane per la Repubblica Democratica del Congo e il Burundi. All'agenzia Fides ha riferito del suo legame con le vittime. Le conosceva molto bene, aveva lavorato con loro in passato, le stimava. La popolazione locale è costernata e non si spiega un atto così crudele. Suor Delia che ora vive in Congo è subito partita per la località in cui saranno celebrati i funerali. Le suore saranno sepolte in Africa, come era loro desiderio. «Non ci sarà il rimpatrio delle salme per volontà espressa dalle nostre sorelle missionarie e perché la gente, che hanno amato e servito, desidera che rimangano con loro. E' un segno di amore fino alla fine». I missionari: i numeri di coloro che hanno scelto di servire il Vangelo nelle aree più povere o difficili del pianeta sono impressionanti. Sono circa 10mila gli italiani nel mondo. Religiosi, suore ma anche laici, medici, paramedici che operano in tutti gli angoli della terra per dare aiuto ma soprattutto testimonianza cristiana. (Franca Giansoldati Il Mattino)