VITA E MORTE DI UN CANE PASTORE TEDESCO. ERA IL NOSTRO CANE
In un uggioso mattino del settembre 2004 lessi per caso una singolare inserzione, mi incuriosii e telefonai al numero indicato; mi rispose un allevatore. Qualche ora dopo ero il padrone felice di un cucciolo di lupo femmina di 2 mesi e mezzo a cui era stato dato il nome Asia. Per dieci anni e più Asia è stata una presenza importante nella mia vita ed in quella della mia famiglia ne ha condiviso avventure, gioie e dolori. Era dotata di una intelligenza fuori dal comune, con lei parlavamo, ci capiva e contrariamente a quanto si possa pensare del cane lupo, discendente del lupo, era molto socievole e affettuosa con me, con la mia nipotina prima, poi con mia figlia, con mia moglie che andava a svegliare al mattino e con il mio nipotino giocava anche a palla; da lui accettava tutto senza un minimo accenno di intolleranza. Asia è stata soprattutto, una fonte continua di spunti di riflessione perché, contrariamente allo stereotipo che ne fa un emblema del male, della ferocia, del lato oscuro dell'umanità, il lupo è metafora di luce e di verità, la guida per un viaggio interiore alla scoperta della propria più intima e segreta identità: "Il lupo è la radura dell'anima umana … svela ciò che rimane nascosto nelle storie che raccontiamo su noi stessi". La sua natura selvaggia rivela a chi gli sta accanto un modo di vivere e di fare esperienza del mondo non solo radicalmente diverso da quello degli uomini, ma forse anche più autentico e appagante perché immune da doppi fini, da ogni atteggiamento di calcolo e manipolazione.
In tutte le vicissitudini attraversate dalla nostra famiglia, Asia è stata sempre vigile a ciò che accadeva senza alcuna invadenza. Gli anni ci sembrano siano volati sino alla metà dello scorso ottobre, quando l’abbiamo vista sofferente. La portammo dal veterinario che le fece esami del sangue e venne fuori una sofferenza epatica molto forte. Le furono prescritti un mangiare dietetico e delle pillole per quindici giorni; sembrava stare meglio. La scorsa settimana fu portata a visita di controllo, praticati altri esami e una ecografia. I risultati e la sentenza furono sconcertanti. Asia aveva dei tumori addominali già in metastasi, emorragie interne e anemia che non le consentivano di alzarsi e camminare, aveva pochi giorni di vita. Ieri mattina 13 novembre, quando mia figlia l’ha condotta fuori per la solita uscita mattutina, si è abbattuta a terra e non riusciva ad alzarsi, a fatica è stata riportata in casa; si e messa nella sua comoda cuccia e vi è restata tutta la giornata senza mangiare e bere. Non muoveva più gli arti ma solo la testa e con quegli occhi dolci, che erano la sua caratteristica, ci guardava e ci seguiva con lo sguardo, sorda alle nostre coccole ed ai nostri inviti ad uscire per nutrirsi e bere. L’abbiamo vista peggiorare velocemente ma sapevamo del suo grave male e nulla di più si poteva fare per aiutarla. A sera ero nel mio studio e quando sono uscito, ho constatato che era rattrappita e non respirava più. Ho invitato mia figlia a constatare la verità; Asia era morta! Ci aveva lasciato in un grande dolore e sono scoppiate intense lacrime in tutta la famiglia.
Stamane siamo andati a seppellirla in un decente cimitero per animali domestici. Sulla sua tomba, una pianta con fiorellini colorati e un numero ne denotano l’identificazione.
Quando il nostro amico fedele muore, si dice che voli sul “ponte dell’arcobaleno“. Alla sua morte ci troviamo ad affrontare un lutto, simile alla perdita di una persona cara. Come possiamo superare emotivamente la morte del nostro cane? Un sentimento di affetto e di amore dopo un certa soglia trascende, va oltre l’oggetto d’amore che l’ha inizialmente suscitato, in questo caso il cane.
Proprio per questo, quando il cane viene a mancare, si continua a sentire l’affetto, e quindi il dolore che l’assenza e la separazione provocano.
Chi perde il suo fido amico a quattro zampe si sente vulnerabile, solo, immerso in un complicato insieme di emozioni di varia natura, a metà tra il passato e un presente che ancora fatica ad accettare.
Una volta che sopraggiunge il dolore possiamo reagire in diversi modi: lasciarsi andare al senso di disperazione, non volere più un cane oppure cercare di dimenticarlo o sostituire il suo affetto prendendone presto un altro.
In ogni caso, superare il lutto e la perdita di un affetto importante come quello di un cane in maniera funzionale, per l’individuo è un percorso che non presenta scorciatoie o facilitazioni.? Il lutto non guarisce, può solo decantare, ovvero tutti i tentativi di non vivere la sofferenza provocata da una perdita non fanno altro che prolungarla nel tempo..
Bisogna passarci dentro per venirne fuori, far sì che dalla sofferenza per la perdita possiamo riuscire a ritrovare la serenità nella consapevolezza di ciò che abbiamo vissuto.
Vivere un po’ alla volta il dolore che tutto insieme ci spaventa, ricordando giorno per giorno i momenti migliori di ciò che si è vissuto. Riappropriarsi del passato, rimettendolo nel passato, permettendo invece al presente di colorarsi di nuove fonti di piacere, magari con un nuovo amico in famiglia!
Solo noi possiamo sapere se e quando saremo in grado di portare a casa un altro animale. Ma se decidessimo di farlo, dovremmo ricordare che non esistono due animali uguali. Anche se si adottasse un cucciolo della stessa razza, avràebbe una personalità diversa da quella del nostro cane precedente. Ciò, bisogna tenerlo sempre presente.
Asia, sei stata un esempio di bontà, di amore e devozione che non dimenticheremo facilmente.
Grazie per ciò che sei stata e per l’affetto che in tanti anni di appartenenza alla nostra famiglia ci hai dato; resterai per sempre nei nostri cuori!
Alberto Del Grosso
Giornalista Garante dei Lettori
di Positanonews