SERGIO MATTARELLA: il nuovo Presidente della Repubblica tra passato, presente e futuro.

31 gennaio 2015 | 00:00
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SERGIO MATTARELLA: il nuovo Presidente della Repubblica tra passato, presente e futuro.

(di Giulia Asprino) – Classe 1941, figlio di Berndardo, giurista e Ministro della Repubblia per cinque legislature consecutive, il nuovo Capo dello Stato, Sergio Mattarella, è salito al Colle, eletto da circa i due terzi del Quirinale. Ha vinto bene indubbiamente, ma nonostante tutte le falle, ha stravinto il Partito Democratico, alla guida di Matteo Renzi, che ha candidato una figura dalla massima serietà, designando una personalità riservata, ritratto della legalità. Democristiano di lunga data, fu il precursore della nascita del Partito Popolare Italiano negli anni successivi a Tangentopoli. Tuttavia, Sergio Mattarella, che sognava di essere professore di diritto, non voleva occuparsi di politica, vi erano già invischiati il padre e il fratello Piersanti, in quel mondo, poteva bastare. Agli albori, quasi schivò l'onere della ragion di stato per dedicarsi anima e corpo all'insegnamento di Diritto Parlamentare all'università di Palermo. Ma la vita di Sergio Mattarella mutò all'improvviso, dando una sferzata del tutto inaspettata alla sua carriera, quando la mattina del 6 gennaio 1980, il fratello Piersanti, seguace di Aldo Moro e antesignano di nuovi progetti politici e amministrativi per la Sicilia, venne assassinato a colpi di pistola da un sicario: quegli otto colpi inferti cambiarono per sempre il destino del tranquillo professore. Furono proprio la caparbietà e la voglia di rinnovamento di Piersanti a dare l'input a Sergio per creare qualcosa che si distaccasse da tutti i meccanismi corrotti e collusi. Ministro dell'istruzione nel sesto governo Andreotti, si dimise nel 1990 a causa dell'approvazione della legge Mammì sul sistema radiotelevesivo italiano, dando un chiaro segnale di netta scissione con quelle che erano le magagne mafiose dell'allora presidente Giulio Andreotti. Con queste premesse, Sergio Mattarella non può che rappresentare il meglio di quello che ancora resta dell'Iitalia unita da ideali comuni contro le oppressioni e le barbarie dei circoli viziosi di mafia e camorra. Nonostante il disappunto del Movimento 5 Stelle, di Sacconi e di molti italiani bisogna solo augurarsi che a capo dello Stato non vi sia più una figura dal deretano imbalsamato, ma una personalità forte e combattiva, un filo di perle tra la giustizia e la costituzionalità,che riesca a dare nuova luce alla Democrazia italiana.