Sventato possibile attentato al Campidoglio Usa

20 gennaio 2015 | 00:00
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Sventato possibile attentato al Campidoglio Usa

Un giovane dell’Ohio fermato dopo l’acquisto di due fucili e 600 proiettili: aveva un progetto per una bomba a Capitol Hill e voleva finanziare la Jihad

Nuovo allarme terrorismo negli Stati Uniti. Un ventenne dell’Ohio è stato arrestato mercoledì per aver minacciato di far saltare in aria il Campidoglio americano e di uccidere funzionari governativi. Aveva appena acquistato 600 munizioni, due armi semi-automatiche e le istruzioni per fabbricare un ordigno: diceva di ispirarsi dall’Isis, aveva elaborato un piano per far esplodere alcune bombe artigianali all’interno del palazzo che ospita il Congresso, a Washington, e poi nel panico generale aprire il fuoco sulle persone, inneggiando alla jihad. L’Fbi l’ha però arrestato prima che riuscisse a nuocere veramente.

Si tratta di un giovane dell’Ohio, Christopher Lee Cornell, 20 anni, della cittadina di Green Township, conosciuto anche col nome di Raheel Mahrus Ubaydah e simpatizzante dichiarato – per quanto periferico – dello Stato islamico. Secondo il padre «un bravo ragazzo», «vulnerabile», «un cocco di mamma» da poco convertito all’Islam.

Le accuse contro di lui ora sono pesanti: tentato omicidio di un funzionario del governo e possesso illegale di armi da fuoco con l’intento di compiere un crimine. Il piano, riferiscono i media americani che citano funzionari dell’Fbi, è stato bloccato nella fase iniziale e l’uomo non è riuscito a rappresentare un pericolo concreto. L’Fbi è stata del resto allertata per tempo da una serie di tweet in cui Cornell esprimeva il suo sostegno alla jihad, con la pubblicazione di video, ed esaltava attacchi violenti compiuti in giro per il mondo.

Secondo alcuni documenti della task force antiterrorismo nell’Ohio, il piano è stato sventato dopo che un informatore dell’Fbi ha contattato Cornell su twitter e su un’altra piattaforma digitale. Il 29 agosto dello scorso anno il giovane ha scritto all’informatore per comunicargli che aveva contattato persone all’estero che non gli avevano dato l’ok per condurre un attacco, aggiungendo tuttavia di voler proseguire ugualmente con il piano da solo: «Credo che dovremmo inneggiare alla jihad da soli e pianificare un attentato», dice all’informatore. Cornell quindi lo incontra il 17 e il 18 ottobre e gli spiega che ha bisogno di armi, e gli fa anche vedere su un pc portatile le spiegazioni scaricate su come fabbricare una bomba, secondo quanto ha reso noto l’Fbi. Il 10-11 novembre un altro incontro: il presunto attentatore rivela che vuole compiere un attentato al Congresso, perché ne considera i membri «nemici». Il piano è di far scoppiare ordigni artigianali davanti e intorno a Capitol Hill, e di usare i fucili per aprire il fuoco e uccidere gli impiegati. All’inizio di questa settimana infine, l’informatore e Cornwell definiscono gli ultimi dettagli, prima di partire per Washington. Mercoledì il giovane ha acquistato un fucile semi automatico e munizioni per la «missione»: a quel punto è scattato l’arresto. Un funzionario del dipartimento per la Giustizia ha comunque precisato a Fox News che il piano di Cornell era solo nella sua fase iniziale, e che il «pubblico non è mai stato in pericolo».

Dopo il recente attentato in Francia purtroppo le diverse cellule terroristiche in giro per il mondo hanno ripreso ad attivarsi, stringendo nuove alleanze con gruppi di supporto e ricominciando a reclutare giovani affiliati da addestrare.

Sicuramente in Europa la soglia di attenzione per il rischio terrorismo ha toccato un nuovo livello di allerta, anche se i politici provano a stemperare il clima di paura, pur restando l’insidia e la minaccia per il fondamentalismo islamico.

Simone Ambrò

Giornalista