FONDAZIONE RAVELLO: il paradosso continua, Brunetta chiede il commissariamento. Siamo alla frutta
(La riflessione di Giulia Asprino) – Nella giornata di oggi, dopo la lettera inviata al neo presidente Vuilleumier, l'onorevole Renato Brunetta non ha tardato ad inviare una lunga e dettagliata nota al presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, nella quale chiedeva con la massima urgenza "di mettere in atto ogni azione finalizzata ad assicurare il rispetto delle regole di funzionamento della fondazione Ravello e a garantire l'immediata operatività e leggittimità della stessa Fondazione, anche ricorrendo alla nomina di un Commissario, come stabilisce l'art 25 del Codice Civile". Dopo il comunicato firmato da lui, dal segretario e direttore di Villa Rufolo Secondo Amalfitano e dal direttore artistico Stefano Valanzuolo, dopo la campagna stampa, si cerca di rimanere in sella ad ogni costo. Per reclamare la sua presidenza il professor Bunetta si è appellato a tutti i regolamenti secondo i quali la Fondazione stessa risulta sottoposta, essendo iscritta nel registro delle persone giuridiche, quale ente riconosciuto dalla Regione Campania. Una reiterazione questa che mette a serio rischio la fama internazionale conquistata dalla bella cittadina amalfitana, come finestra della cultura sul mondo, ponendo una grande incognita anche sull'organizzazione del prossimo Ravello Festival. Un vero paradosso, se si pensa che una delle accuse fatte a Vuilleumieur è stata quella di far valere la politica. Tuttavia è proprio l' ONOREVOLE Brunetta a fare della Cultura lo strumento per asservire ai propri interessi politici e sociali. Un clima velenoso, con accuse al vetriolo, dove i gesti a dir poco scortesi o brutali, come far venir meno il riscaldamento al consiglio di indirizzo che si riunisce, o cacciare lo stesso Vuilleumieur nella sua qualità di Presidente dalla Fondazione, sono all'ordine del giorno. Le stesse offese, diffamazioni e calunnie che sono state rivolte anche contro la stessa testata di Positanonews che ha pagato non poco lo scotto per la sua indipendenza. Se tutto questo viene riportato su scala Nazionale è facile capire come il Belpaese sia ormai sull'orlo del baratro. Ormai la figuraccia oltreoceano è stata fatta.