Piano di Sorrento Vallone di San Giuseppe rapporti con Langilotto e sequestri dell’UTC del Comune, Iaccarino interviene
Piano di Sorrento. Vallone di San Giuseppe, rapporti con Langilotto e sequestri dell'UTC del Comune. Un momento infuocato per il Comune della Penisola Sorrentina amministrato da Giovanni Ruggiero, partito in primis da Positanonews con un intervento dell'ingegner Antonio Elefante e dopo da una interrogazione di Anna Iaccarino e Vincenzo Iaccarino che chiedono anche ad altri di intervenire, in particolare D'Aniello. "La nostra interrogazione sui lavori al Vallone San Giuseppe è stato un atto dovuto nei confronti dei tanti cittadini che ci hanno chiesto di fare chiarezza, quanto però sta emergendo impone alla politica un ulteriore approfondimento. Proprio per mantenere fede a questo impegno nei confronti della cittadinanza, come gruppo "Piano: Oggi e Domani" abbiamo deciso di andare fino in fondo, ma ci appelliamo anche al Presidente della commissione trasparenza Antonio D'Aniello, affinché facendo valere tutti i poteri che la normativa gli riconosce, possa fare altrettanto". Intanto sul settimanale Agorà vi è un dettagliato servizio che dimostra come Langilloto, ora in carcere dopo la condanna di Cassazione, già condannato in primo e secondo grado, lavorasse sul cantiere del Vallone San Giuseppe, alle dipendenze di una ditta come capocantiere per il comune di Piano di Sorrento. Non solo, sotto il mirino anche Via Nastro Azzurro presso l’Agriturismo “Piccolo Paradiso” dove l'autorizzazione per un maneggio che doveva essere discussa in consiglio comunale è stata revocata prudenzialmente; sembra che il fascicolo sia stato acquisito dai carabinieri di Sorrento (come riporta "politica in penisola" a firma di Vincenzo Califano) e che l'ingegner Graziano Maresca, capo dell'ufficio tecnico, avesse legami di parentela con i proprietari, circostanza che non rappresenta un reato né una incompatibilità. In ogni caso, lo stesso ufficio tecnico presieduto da Maresca che ha istruito la pratica, stando a Pip, ha poi revocato la SCIA che lo riguardava e sequestrato l'area interessata.