Atrani per la morte dello chef Abate ancora un rinvio, a cinque anni non è ancora cominciata la causa
Dopo cinque anni ancora non è cominciata la causa per la morte dello chef , originario di Tramonti, Carmine Abate. Fu travolto dal crollo del costone roccioso al di sopra del ristorante Zaccaria il 2 gennaio del 2010 mentre si trovava in cucina a lavorare. Abate era venuto da poco a lavorare da Ravello dove era stato fermato da un'altra frana che scavalcò. Una vicenda che scosse tutta la costiera amalfitana, un'intreccio incredibile poi l'accertamento delle responsabilità fra comuni, cadendo la proprietà al confine fra Amalfi e Atrani, dubbi su lavori fatti che avevano reso forse piu pericolosa la zona, intanto il processo , dopo cinque anni, non è ancora cominciato. Ieri mattina, ieri mattina l'ennesimo rinvio per la riunione della posizione dell’imputato Nicola Nocera (responsabile dell’area tecnica dell’Anas) per il quale si è tornati alla fase preliminare a causa di un’eccezione di nullità. Fissata per l’8 luglio la nuova udienza preliminare , per il processo la data fissata è al 30 novembre. Imputati in questo processo sono Andrea Barbaro (proprietario del tratto roccioso), Annamaria Staiano e Zaccaria Pinto (titolari del ristorante), Domenico Guida (direttore dei lavori per l’Autorità di bacino destra Sele), Gerardo Lombardi (responsabile del procedimento nominato dall’Autorità di bacino), Giovanni Polloni (geologo abilitato dalla società Acquater a sottoscrivere il piano idrogeologico), Vincenzo Trassari (coordinanatore tecnico), Lorenzo Rocchetti (responsabile del progetto per Aquater) e Crescenzo Minotta (geologo al Destra Sele). Probabile che, a questo punto, passeranno almeno altri cinque anni per finire il primo grado.