Positano festeggia San Vito con benedizione dei cani e la Band di Felice d’Amico FOTO
Positano festeggia il patrono San Vito, il 14 e 15 giugno due giorni di festa con il premio 'San Vito Comunity', assegnato a personalità che si sono distinte durante l'anno nel loro campo specifico, con la tradizionale benedizione dei cani, e con un concerto del violinista Felice d'Amico con la sua band.
Nella serata del giorno 15 la festa con la messa officiata da S.E. Orazio Soricelli, arcivescovo di Amalfi-Cava dei Tirreni, poi la tradizionale processione con il busto del Santo per le strade del paese, un momento di festa con la band di Felice d'Amico, che ha riempito tutta la piazza della r'rotonda' alla spiaggia coinvolgendo i tanti presenti, molti turisti, con balli e divertimento. Per finire i tradizionali fuichi dal mare, a cura della ditta del Cav. Ugo Lieto.
Nella mattinata del 15 giugno l'arrivo del Concerto bandistico 'Città di Capo Sele' e la tradizionale benedizione dei cani in piazza Flavio Gioia.
Nella serata del 14 giugno, durante la cerimonia per la consegna della 'Bandiera blu', sono stati conseganti i premi della terza edizione del SAN VITO COMUNITY POSITANO.Sono stati premiati :
– La Polisportiva San Vito Positano, nella persona del presidente Raffaele Casola, per essersi distinti sui campi di gioco con carattere, determinazione e spirito sportivo, conquistando l'ambita promozione in Eccellenza, fungendo da volano nei nostri ragazzi e nelle famigluie, facendo rinascere i valori del senso di appartenenza, socializzazione e spirito agonistico, premia il Sindaco Michele De Lucia.
– Il fotoreporter Massimo Capodanno,Che con grande amore, entusiasmo ed abnegazione ha fatto conoscere con le sue foto la storia, l'arte , la bellezza e gli avvenimenti di Positano in tutto il mondo, premia il vicesindaco Francesco Fusco.
– Le suore Reverende Missionarie serve del Santo Spirito, Che hanno arricchito la nostra comunità positanese, diventandone parte integrante con la loro squisita disponibilità e fattiva presenza, premia il presidente del Comitato festa di San Vito Rosario Cuomo.
Foto Giuseppe Di Martino
PROGRAMMA
Domenica 14 Giugno
Ore 19,00 santa Messa.
ore 20,00 3°Edizione S. VITO COMUNITY-POSITANO – ' Riconoscimento iniziale per un impegno duraturo nel futuro '
Lunedì 15 Giugno
Ore 07,30 – 09,30 sante Messe
Ore 11,00 Santa Messa, benedizione dei cani in piazza.
Ore 19,00 Santa Messa Solenne presieduta dal nostro Arcivescovo
Ore 20,00 Processione con la venerata statua di San Vito.
Ore 21,30 Intrattenimento Musicale con " Felice d'amico e band"
Ore 22,30 spettacolo pirotecnico, sullo specchio del mare, a cura della rinomata ditta cav. ugo Lieto
La festa sarà allietata dal Concerto Bandistico ' Città di Capo Sele '
La suggestiva illuminazione è curata dalla ditta Donnarumma
Saluto affettuosamente tutti voi e i gentili turisti e porgo un carissimo ringraziamento della fattiva collaborazione e partecipazione, augurandoci di continuare in perfetta armonia e comunione in onore del Signore, della Madonna e di S.Vito – Il parroco Sac. Giulio Caldiero ed il comitato festa.
Sulla storia di San Vito non si hanno dati storicamente accertati sulla sua origine, ma la tradizione lo vuole nato in Sicilia da padre pagano. Secondo una passio del VII secolo il fanciullo siciliano Vito, dopo aver operato già molti miracoli, sarebbe stato fatto arrestare dal preside Valeriano su istigazione del proprio padre. Avrebbe subito torture e sarebbe stato gettato in carcere senza che però avesse rinnegato la propria fede; sarebbe stato liberato miracolosamente da un angelo e si sarebbe recato, insieme al precettore Modesto e alla nutrice Crescenzia, in Lucania per continuare il suo apostolato.
Acquistata sempre maggior fama presso il popolo dei fedeli, condotto a Roma, sarebbe stato perfino supplicato dall'imperatore Diocleziano di liberare il figlio dal demonio, ma, ottenuto il miracolo, Diocleziano gli si sarebbe scagliato contro, facendolo imprigionare e uccidere.
Un'altra leggenda devozionale lo vede protagonista sempre in Sicilia, a Regalbuto, dove, fermatosi per riposare nel luogo dove ora sorge la chiesa dei cappuccini, avrebbe incontrato dei pastori disperati perché alcuni cani avevano sbranato un bambino; allora il Santo, richiamati i cani, si sarebbe fatto restituire da essi i resti del corpo del bambino a cui avrebbe ridonato la vita.
San Vito fa parte dei 14 Santi Ausiliatori, molto venerati nel Medioevo, la cui intercessione veniva considerata particolarmente efficace nelle malattie o specifiche necessità. Gli altri tredici Ausiliatori sono: Acacio, Barbara, Biagio, Caterina d’Alessandria, Ciriaco, Cristoforo, Dionigi, Egidio, Erasmo, Eustachio, Giorgio, Margherita, Pantaleone, santo protettore di Ravello. Positano ha un culto fortissimo di una "Madonna Nera" venuta dal mare, della Madonna Assunta, rappresentata dalla nostra icona bizantina, ma il santo protettore è San Vito, forse legato all'abbazia benedettina dell'XI secolo o ad altre tradizioni perse nella notte dei tempi.
Di San Vito si conserva un pregevole busto reliquiario, di scuola napoletana del sec. XVI. E' una delle più pregevoli opere della Costiera Amalfitana. Il capo sbalzato in argento, probabilmente anteriore di un secolo, presenta elementi della scuola dei Laureana; appare eseguita su un modello vivente, come testimoniano le orecchie trattate con individuale naturalezza. La capigliatura presenta larghe ciocche, lisce, con un vivo gioco di piani. Singolare è il trattamento della pupilla negli occhi appena incavati. Il busto è più convenzionale, decorato a grandi "ramages" su fondo sabbiato, inteso come vestito di giubba chiusa da graffe, sopra una camicia con il collo pieghettato. Su di una graffa è incisa la data del 1599. Sulla graffa grande, divise da un calice ed ostia, si legge: SANTE VITE PROTECTOR POSITANI. Sul bordo inferiore del busto vi è l'iscrizione: REGE PHILIPPO TERCIO OPVS HOC COSTRVENDVM CVRARVNT SVMTIBVS CONFRATERNITAS MONTIS CORPORIS CHRISTI GVBERNATORES EIVSDEM – HONORATVS PORCIVS AVRELIVS DVRSO SILVESTRO MIRELLA DOMINICVS REMITA E P. MAX. CLEMENTE OTTAVO – (Durante il regno di Filippo Terzo con i mezzi della Congregazione del Corpo di Cristo i governatori della stessa: Onorato Porzio, Marco Aurelio D'Urso, Silvestro Mirelli e Dominico Romito fecero fabbricare quest'opera durante il pontificato di Clemente VIII).