Ercolano, gioielliere reagisce a tentata rapina. Due aggressori uccisi a colpi di pistola
Due corpi a terra. Senza vita. In pieno giorno. A pochi metri dagli scavi di Ercolano. Una rapina finita nel sangue.
La cronaca. Il gioielliere si accorge subito che sta per essere vittima del “filo di banca” (una tecnica con la quale i banditi “segnano” la loro vittima o con un filo di lana sulla giacca o semplicemente con un gesto convenzionale e la seguono sino al colpo), così impugna la sua pistola regolarmente detenuta e spara.Colpi che vanno a segno. L’uomo uccide i due rapinatori, Bruno Petrone, 53 anni, e Luigi Tedeschi 51 anni (entrambi napoletani e con precedenti). Accade attorno a mezzogiorno all’interno del cortile di un deposito di bibite e detersivi. A sparare è un commerciante di preziosi imparentato con il titolare del deposito.
Questa la prima ricostruzione dei fatti. Il gioielliere era andato in banca per fare un prelievo di circa mille euro. All’uscita dell’istituto di credito è stato però seguito dai due malviventi per il cosiddetto “filo di banca”. I due sono entrati in azione nel parcheggio semideserto in corso Resina all’angolo con via Plinio, ma il gioielliere è stato più veloce di loro e li ha uccisi.
Sul posto i carabinieri. I cadaveri dei due banditi morti, coperti da un lenzuolo, sono ancora nel piazzale antistante il deposito: uno per terra, l’altro riverso su uno scooter.
“Deve pagare”. Sul piazzale del deposito di bibite e detersivi di Ercolano, poco dopo le 14, arriva la moglie di uno dei due rapinatori.
La donna si lancia in invettive. “Ha sbagliato anche lui e deve pagare”, grida ai giornalisti, riferendosi alla reazione del commerciante di preziosi.
Commerciante sotto choc. Il commerciante di preziosi C.S., 68 anni, che ha reagito uccidendo i due banditi che tentavano di rapinarlo è molto noto ad Ercolano ed esercita da anni la sua professione. L’uomo, che già in passato aveva subito rapine, aveva rinnovato da poco il porto d’armi. L’uomo è sotto choc . Sul posto è giunto anche il suo avvocato, Maurizio Capozzo. Il pm
della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli Pierpaolo Filippelli lo interroga nella sede dei carabinieri di Ercolano. Al momento l’uomo – C.S., 68 anni – non è indagato e i militari stanno assumendo “sommarie informazioni” sull’accaduto. Gli investigatori stanno ricostruendo l’ esatta dinamica del tentativo di rapina finito nel sangue.
La sicurezza della città di Napoli è una priorità del governo. “Su napoli abbiamo assunto delle decisioni urgenti: entreranno in funzione subito, perchè napoli è in cima alle priorità del governo, è una grande città che merita una grande risposta in termini di sicurezza”. Lo assicura il ministro dell’interno angelino alfano, rispondendo nell’aula della camera a un’interrogazione del pd.
Alfano ricorda il comitato per la sicurezza riunito al viminale il 29 settembre: “la risposta l’abbiamo già data, l’indice di criminalità si è ridotto”. Il titolare dell’interno ricorda le misure adottatte, tra cui il “rafforzamento di uomini e qualità specifiche degli uomini in campo”, l’invio di più uomini sul campo con distacco di investigatori dei reparti anticrimine. Nell’interrogazione, la deputata valeria valente ricordava “la recrudescenza di quotidiani atti di criminalità, registrati sin dall’inizio del 2015 nella città di napoli”, e in particolare “il grave sconcerto destato dal ferimento, nel quartiere fuorigrotta, del sovrintendente nicola barbato, della squadra antiracket della squadra mobile di napoli, nel corso di un’operazione per sventare un’estorsione”. Anche alla luce del “rapporto annuale steso dalla procura nazionale antimafia sulla situazione napoletana” che conferma la drammatica presenza di “killer giovanissimi che si caratterizzano per la particolare ferocia”; la deputata del pd chiedeva al ministro “quali siano i tempi e le modalità di realizzazione degli interventi già annunciati, ovvero riattivazione degli impianti di videosorveglianza, utilizzo dei droni, rafforzamento della pianta organica, attività di intelligence”. Alfano ha quindi assicurato che entro la fine di novembre-inzio dicembre saranno ripristinate circa trecento telecamere per la videosorveglianza che non sono funzionanti.
DI IRENE DE ARCANGELIS REPUBBLICA DI NAPOLI