Capodanno gourmet tra i fornelli con lo chef stellato Mario Affinita

31 dicembre 2015 | 00:00
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Capodanno gourmet tra i fornelli con lo chef stellato Mario Affinita

SANT’AGNELLO. Mario Affinita è un giovane chef casertano, classe ’81, cresciuto con i principi del rispetto e della cura dei prodotti del territorio campano e di tutte le materie prime, con basi ben radicate nella cucina classica, partenopea ed italiana. Questo è il punto di partenza per il suo percorso verso la ricerca di sapori, tecniche ed accostamenti che tendono a valorizzare la vera essenza di ogni ingrediente.
Dalle origini in pasticceria, durante il suo percorso di studi all’IPSSAR di Piedimonte Matese dove si diploma nel 2000, arricchisce nel tempo il suo bagaglio professionale attraverso  esperienze lavorative  in diverse cucine italiane. Queste esperienze lo indirizzano verso un perfezionamento nella sapiente miscelazione della tradizione con l’innovazione, grazie all’applicazione delle più moderne tecnologie di cottura. Recenti e significative quelle fatte con alcuni dei più importanti chef del panorama gastronomico italiano e soprattutto quella presso “El Celler de Can Roca” a Girona.
Dal 2010 è Executive Chef del Majestic Palace Hotel a Sant’Agnello. Qui nel 2013 decide, insieme a Lucio D’Orsi e alla proprietà, di intraprendere la strada della ristorazione gourmet con l’apertura di un piccolo de hors estivo. 
Adesso, a 34 anni, arriva la stella Michelin, prestigioso riconoscimento per ogni chef, che imprime un’accelerazione alla carriera tra i fornelli: «Il raggiungimento di questo obiettivo mi ha regalato una fortissima emozione, ma soprattutto tanta voglia di perfezionare ancora la mia cucina per offrire sensazioni al tavolo dei nostri ospiti».
E di tavola parliamo soprattutto a ridosso della vigilia di San Silvestro e del grande pranzo di inizio anno che ci vedrà tutti, chi a casa e chi fuori, con la testa nel piatto. «Per questo capodanno la mia scelta è stata quella di strutturare un menu di gala il giorno 31 con proposte sia di carne che di pesce  vista la presenza in albergo di ospiti nazionali ed internazionali,  con una combinazione di piatti che sono radicati alla tradizione Campana eseguiti con tecniche moderne di cottura».
Carne e pesce, certo, la tradizione. Ma da uno chef dei nostri giorni ci si aspetta abbastanza inventiva da poter affrontare cenoni “alternativi”, come quelli richiesti ormai dai sempre più numerosi vegetariani. 
«La moda può essere condivisa o no. Penso che una volta all’anno uno strappo alla regola lo si possa fare, anche perchè sarebbe un peccato rinunciare alla nostra tradizione per una moda… se invece si è vegetariani per motivi  più seri,  con immenso piacere potrei divertirmi a strutturare un menu ad hoc». 
E chissà che non gliene venga un nuovo importate traguardo culinario: «Il mio percorso formativo non ha limiti, così come i traguardi che per me sono solo punti di partenza». 
Cucina gourmet, infine, è sicuramente sinonimo di eleganza e raffinatezza, ma soprattutto di grandi intenditori e buongustai. Questo potrebbe portare a ripensare i piatto tradizionali della vigilia di capodanno, come, ad esempio, lo zampone con le lenticchie: «Sarebbe un po’ come dire: “Essere o non essere?”. Diciamo che la mia scelta è quella di proporlo sempre!». Fonte: Le Cronache Intervista di: Costanza Martina Vitale