Luigi De Rosa, il libraio scrittore:

24 gennaio 2016 | 00:00
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Luigi De Rosa, il libraio scrittore:

PIANO DI SORRENTO. Stasera alle 18 il bar Marianiello inaugura la nuova gestione e lo fa con la presentazione del volume “Come nacque la pizza Margherita”, raccolta delle opere del Concorso “Il Racconto del Cassetto”.  A vincere l’undecima edizione è  un carottese con la fiaba “Tutta una vita”. Lui è Luigi De Rosa, classe ‘68, professione: libraio. (in foto con la presidente del Quaderno Edizioni). Sua madre Teresa Castellano, gli ha insegnato il mestiere a sua volta ereditato da sua nonna, Emilia Starita e dal bisnonno Francesco Castellano detto “Ciccillo”, che agli inizi del Novecento aprì una delle prime librerie in penisola. Fin da bambino Luigi è stato accanto a nonna Emilia aiutandola nella piccola libreria che aveva a Piano, “L’indice”.  «Ho cominciato a scrivere tardi seguendo la profonda esigenza di non dimenticare fatti o persone che mi hanno colpito – racconta De Rosa dietro al bancone della sua libreria – All`inizio ho scritto di persone che mi hanno affascinato per coraggio e perché erano legate alla mia terra. Le proprie radici non vanno mai dimenticate, senza sarai sempre incompleto. Leggevo e leggo di tutto. Penso a Camus, Borges, Hemingway, Garcia Marquez che sono quelli che più ammiro. Degli italiani Cluadio Magris e Italo Calvino su tutti».
Tra un cliente e l’altro, molti dei quali affezionati e storici,  sfoglia le sue pubblicazioni: «Il primo racconto che mi hanno pubblicato è "L`angiulillo con l`arteteca" che racconta la storia di Agnese Balsamo la prima fotografa della Penisola Sorrentina. Di lei mi aveva colpito la tenacia, il coraggio di una ragazzina vissuta agli inizi del Novecento che impara un mestiere esclusivo degli uomini e s`impone. A me le artiste come Frida Kahlo sono sempre piaciute e le celebro».
Poi parliamo della scelta di scrivere anche fiabe, così come il testo che verrà presentato stasera al Marianiello: «Le fiabe? Io le trovo affascinanti perché dicono sul mondo degli uomini più di quando si pensi. Mi piace leggerne qualcuna ogni sera di cultura europea, africana, araba… Qualche anno fa ho scritto un racconto che parlava di un bambino che sopravviveva ad un terremoto. Ho immaginato che per non impazzire là sotto al buio si raccontava le favole, come se la mamma fosse con lui in quella disperata solitudine (“Tutta la vita”). Quando l`ho scritto avevo nel cuore Alfredino Rampi e i 27 bambini di San Giuliano di Puglia». E guardando la sua passione nella sua libreria gli chiedo cosa ne farebbe di questo posto se diventasse uno scrittore affermato: «Dedicherei del mio tempo gratuitamente in una biblioteca. Dico "biblioteca" perché non voglio più l`assillo di un bilancio che spesso ti impedisce di goderti le cose che più ami».
Oltre la fiaba “Tutta la vita” Luigi De Rosa ha vinto il Concorso letterario "Racconti nella rete" con l'opera "Equilibri",  finalista nel Concorso Letterario "Penna d'autore" con l'opera "Sono Azad". Nel 2015 ancora finalista nel concorso "Racconti d'Estate" con l'opera "L'Estate dei cardellini" e nel concorso "Il Salmastro" con l'opera "I tuoi piedi sopra i miei". Fonte: Costanza Martina Vitale da: Le Cronache