Un ex aequo 94/100 con una ragazza lombarda alla scuola di cucina ALMA mai uscito
Piano di Sorrento – Sono stati duri sacrifici per Antonino D’Alessio però ricompensati con un voto ex aequo con una ragazza lombarda, 94/100, alla scuola di cucina ALMA mai uscito da quando essa ha aperto.
Dal mare della costiera sorrentina alla bassa parmense a pochi chilometri dal più grande fiume italiano, il Po, nella cittadina di Colorno, in provincia di Parma, dove c’è la seconda scuola di cucina al mondo, e la prima in Italia, la ALMA.
Questo il tragitto che ha dovuto intraprendere il giovane ventenne carottese per cullare il suo sogno di continuare nello studio, e così non sbarca ma arriva in treno nella Pianura Padana, in questa Scuola Internazionale di Cucina Italiana la cui sede all’avanguardia è posta all'interno dello splendido Palazzo Ducale di Colorno.
“Io sentivo l’esigenza di continuare a studiare – conferma con sicurezza -. E sapendo che era una scuola importante, la seconda al mondo, e la prima in Italia, l’ho frequentata per crescere ancora”.
Ed infatti con il passare dei giorni e dei mesi lo si acquista anche perché in essa vige ‘Il Codice Etico Alma’ che fonda i suoi principi sull’integrità, la correttezza e la riservatezza. Il documento descrive i principi di correttezza, lealtà, integrità e trasparenza dei comportamenti, dei modi di operare e delle modalità di condurre i rapporti sia al proprio interno sia nei confronti di terzi.
Il Codice Etico ha lo scopo di creare i presupposti per un comportamento rispettoso e socialmente responsabile, e per creare rapporti di fiducia tra ALMA ed i propri dipendenti, collaboratori e studenti.
Con questi presupposti chi frequenta questa scuola di cucina, come suol dirsi, deve sgobbare e perciò “sono stati mesi duri sotto molti punti di vita: cinque di studio e cinque di stage. Per come sono io ho studiato per quasi ventiquattro ore al giorno, privandomi di molte cose”.
Quando gli era stata consigliata era un po’ titubante ed in “molti mai hanno sconsigliato di frequentarla e non ho avuto nessun appoggio, solo quello dei miei genitori che mi hanno aiutato anche economicamente”. Tra il dire ed il fare la decisione alla fine è stata quella di mettersi in cammino per frequentare questa scuola che “l’ho presa sul serio, mi sono impegnato ed alla fine i risultato sono arrivati e la rifarei”. Un ragazzo alquanto riservato che non tiene a mostrarsi molto e perciò “mi criticano che non sono espansivo e che sono umile, non mi vanto e mi devono riconoscere per quel che sono”. Un’umiltà che gli è valsa dopo tanti mesi di studio, privazioni, sacrifici e sgobbare sia in cucina che sui libri, il diploma di cuoco professionista di cucina italiana (e non chef, che significa altro) con un voto, 94/110, ex aequo con la bresciana Francesca Pasinelli, che è stato il più alto mai registrato da quando la scuola è stata fondata.
I suoi piatti realizzati sono questi: Territorio e tradizione – tartare di manzo con asparagi rosa di Mezzago, maionese di uova di selva, senape ed arachidi.
Risotto alla ‘Rustisciada’ – risotto mantecato al caprino di Montevecchia affumicato, rustisciada di coniglio al profumo di limone di Sorrento.
Sensazione – mela cotta nel fieno caramellata, gelato allo zenzero, spugna alla cannella e cialda di mais.
Ed ora il risultato è che dopo aver sostenuto l’esame ed aver conseguito il diploma, da pochi giorni ha iniziato a lavorare nel ristorante Piazza Duomo ad Alba anche grazie allo chef della scuola ALMA, Giancarlo Morelli. A cui va “il mio ringraziamento, ma non solo a lui, ma anche al mio padrino, Luigi Malafronte, ai professori della scuola ALMA, ai miei amici ma in particolare ai miei genitori”.
Palazzo Ducale di Colorno, sede della scuola
(foto tratta da alma.scuolacucina.it)
GIUSEPPE SPASIANO