Camorra: appalti truccati grazie ai Casalesi, arrestati dai carabinieri due imprenditori a Napoli e Caserta
Due imprenditori sono stati arrestati dai Carabinieri all'alba a Napoli e in provincia di Caserta in un'inchiesta della Dda di Napoli su appalti truccati nella realizzazione del Pip di Aversa riconducibili al clan dei Casalesi. Uno degli imprenditori, che opera nel settore edile, è accusato di associazione per delinquere di tipo mafioso; l'altro di intestazione fittizia di beni e turbata libertà degli incanti con l'aggravante del metodo mafioso. Durante le indagini – si apprende dai Carabinieri – sono stati raccolti elementi sull'appartenenza alla fazione Iovine del clan dei Casalesi di uno dei due imprenditori, del quale non è stato finora reso noto il nome. L'imprenditore, che è dell'agro aversano ed è noto per lavori realizzati in Campania – secondo gli investigatori – negli anni dal 2007 al 2011, grazie a società di comodo, tutte riconducibili al clan dei Casalesi, riuscì ad aggiudicarsi la gara d'appalto per la realizzazione dell'area P.I.P. di Aversa. È Ferdinando Di Lauro, l'imprenditore che ha avuto per anni quasi il monopolio degli appalti al Cardarelli, uno dei due destinatari dell'ordinanza spiccata dal gip su richiesta della Dda di Napoli. Con lui, nel blitz di oggi, è stato arrestato il socio, Andrea Grieco. L'indagine è stata coordinata dal pool antimafia coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli e condotta dai carabinieri del comando provinciale di Caserta. Secondo le indagini, Di Lauro era espressione diretta del boss Antonio Iovine che oggi, da pentito, lo accusa. L'operazione ha portato anche al sequestro di beni per due milioni e mezzo di euro ad opera del Gico della guardia di finanza. Al centro delle accuse la turbata libertà degli incanti rispetto alla realizzazione dell'area Pip di Aversa, opera che non ha mai visto la luce. Secondo l'accusa tra il 2007 e il 2011 grazie alle «amicizie» nel Comune di Aversa, Di Lauro riuscì ad aggiundicarsi l'appalto da 21 milioni per la realizzazione dell'Area Pip (area industruziale). Nell'inchiesta risulta indagato anche Vincenzo Di Federico, un altro imprenditore ritenuto vicino a Di Lauro e, quindi, a Iovine.