Il Belgio manda un segnale alla Nazionale di Conte

29 maggio 2016 | 00:00
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Il Belgio manda un segnale alla Nazionale di Conte

BELGIO (4-3-3): Courtois; Witsel, Alderweireld, Vermaelen (23' st J. Lukaku), Vertonghen; Fellaini (40' st Benteke), De Bruyne, Dembele (10' st Ciman); Mertens (22' st Origi), R. Lukaku (13' st Batshuayi), Hazard. CT: Wilmots. 
ARBITRO: Mazzoleni (Ita). 
MARCATORI: 31' pt Dzemaili (S), 34' pt R. Lukaku (B), 38' st De Bruyne (B). 
ESPULSO: 36' st Seferovic (S) per gioco falloso. 

Romelu Lukaku tornato sui livelli di inizio stagione è il tarlo nella testa dell'Italia che prepara l'esordio a Francia 2016. Il Belgio espone di nuovo il suo bomberino da mal di testa – per chi se lo trova davanti – che colpisce ancora, dopo aver infilzato il Portogallo nel test di due mesi fa. Lukaku scalda i motori e stavolta gli basta un'oretta per ribaltare una Svizzera che parte con tutte le buone intenzioni del caso. E, soprattutto, ricordare che nei primi quattro mesi di stagione con l'Everton, ha segnato qualcosa come diciotto gol. Al resto provvede De Bruyne in un finale che, oltre all'equilibrio, ha raccontato poco altro. 

REAZIONE IMMEDIATA. Morale: diffidare di un Belgio inizialmente sonnacchioso, concetto esteso anche a un secondo tempo non certo brillante. L'espulsione dello svizzero Seferovic – passato per un triennio dal nostro campionato – macchia una partita che la nazionale di Petkovic controlla a lungo senza ansie. L'illusione elvetica dura tre minuti scarsi, dopo il gol di Dzemaili: il centrocampista del Genoa sfrutta una bella combinazione tra Shaqiri e Lang, mentre nella scena successiva è Hazard a imperversare mettendo il pallone giusto per Lukaku. La strada dei belgi verso l'Europeo può dirsi lastricata di vittorie (sei nelle ultime sette partite) se escludiamo l'amichevole portoghese. Nella quale, come detto, Lukaku era andato allo stesso modo in gol. Far masticare il pane duro al ct Wilmots sarà compito degli azzurri di Conte tra meno di venti giorni. Sulla rete decisiva di De Bruyne è palese la complicità del portiere Sommer, fin lì tra i migliori. La qualità da esportazione, impersonificata dal talento del City che si è del tutto ripreso dai problemi al ginocchio, sta in una conclusione da fuori area a suggellare il 2-1. Fare tris con Origi (che prende il palo) a un minuto dalla fine sarebbe troppo. 

BELGIO SPIETATO. Senderos in difesa non è molto diverso da quello che in Italia – ai tempi era milanista – ha lasciato poche tracce di sé: in effetti la mancata chiusura sul gol di Lukaku provoca un pareggio che nel pomeriggio di Ginevra sarebbe verdetto abbastanza equo. Mentre il Belgio nel secondo tempo non produce alcun tiro in porta fino all'acuto di De Bruyne. Per la serie: come uscire dall'anonimato in men che non si dica. Faremo bene a tenerne conto, in vista del debutto europeo a Lione. 
 fonte:corrieredellosport