PAGANI. Arrestati “Bonnie e Clyde” paganesi che facevano rapine a donne sole e a fidanzatini appartati in auto. In cella è finito Maurizio Sessa, 36 anni, già noto alle forze dell’ordine, ai domiciliari, invece, la sua compagna Iolanda Sensini non ancora 20enne. I due sono stati arrestati dai carabinieri del Reparto Territoriale, mercoledì mattina, per ordine del gip Pacifico. Rigettata la richiesta di arresto per il terzo complice Alfonso Ferrara, 25 anni, anch’egli di Pagani. La gang delle rapine alle donne sole e alle coppiette, con colpi messi a segno a Sant’Egidio del Monte Albino, Angri e Nocera Inferiore, secondo la Procura che dopo oltre un anno di indagini ha chiesto e ottenuto l’arresto di due dei tre indagati. Ieri mattina, Sessa – difeso dall’avvocato Stefania Pierro – è stato interrogato nel carcere di Salerno, ha ammesso le proprie responsabilità. Ha confessato anche Iolanda Sensini, difesa dall’avvocato Bonaventura Carrara, che ha ammesso di aver partecipato all’unica rapina che le viene contestata e ha spiegato il suo legame con Maurizio Sessa, un uomo che aveva ospitato in casa sua tra la fine del 2014 e il 2015, periodo in cui sono stati commessi i colpi. Le accuse contestate vanno dall’associazione per delinquere, al sequestro di persona, rapina e porto e detenzione di armi. Il primo colpo, quello che ha poi dato una svolta alle indagini, fu messo a segno nel novembre del 2014. Una giovane donna, alla guida della sua auto, fu bloccata e sequestrata mentre era ferma al semaforo di San Lorenzo. Un uomo armato si introdusse nella sua auto: «Metti in moto la macchina altrimenti ti sparo come un cane», le disse. E dopo averle preso alcune decine di euro e una carta di credito la costrinse a recarsi al più vicino bancomat per fare un prelievo. L’uomo lasciò la pistola in auto e si diresse con la vittima al dispositivo dell’istituto di credito. Ma il bancomat ritirò la carta perché scaduta. L’uomo, riconosciuto poi in Maurizio Sessa, prima di allontanarsi aveva ripulito le impronte lasciate sul dispositivo con un panno. Aveva poi costretto la donna a girovagare per alcune strade prima di lasciarla a piedi. La coppia è accusata di aver messo a segno altri due colpi, sempre ai danni di donne, una a Nocera Inferiore, l’altro ad Angri. Le vittime, minacciate con la pistola, erano state costrette a consegnare borse e cellulari, oltre ad oggetti di valore. Qualche giorno dopo, invece, Maurizio Sessa con la complicità di Alfonso Ferrara rapinarono, ad Angri e a S. Egidio, una donna e una coppia. La stessa metodologia ha condotto in manette due dei tre indagati.
ROSARIO FEDERICO LA CITTA DI SALERNO