Salerno, De Luca “Via dalla città chi tocca le nostre donne”
Petronilla Carillo«Va bene l'accoglienza e la solidarietà ma chi si permette di toccare le nostre donne e le nostre famiglie va buttato fuori da Salerno senza pietà». Lo ha detto il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, intervenendo a un'iniziativa elettorale a sostegno del candidato sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli. De Luca parla di sicurezza a commento di quanto accaduto qualche giorno fa quando, sulla spiaggia di Santa Teresa, quando una giovane donna è stata violentata da due marocchini.«Sabato sera – ha aggiunto – tornando da un appuntamento istituzionale nel Casertano, ho visto davanti al Comune un gruppo di albanesi o romeni ubriachi. Ho chiamato il questore e ho chiesto che arrivassero delle pattuglie, giunte dopo mezz'ora. E allora io ho fatto quello che ho fatto per venti anni, ovvero la ronda. Non è possibile. Ci vogliono centomila euro di straordinario per garantire un servizio di pattuglie della polizia municipale». «Sia chiaro – ha proseguito De Luca – noi siamo la città dell'accoglienza e della solidarietà: se arrivano donne e bambini che fuggono da guerre, noi dobbiamo aprire non due, ma cento braccia; chi, però, tocca la nostra famiglia va sbattuto fuori. La solidarietà non c'entra niente. Io sono figlio di emigranti e chi andava fuori, allora, rispettava le leggi in maniera più rigorosa di chi viveva lì. La notte devono esserci le pattuglie che girano nella città. Non voglio più vedere bande a cinquanta metri dalla questura; non è possibile».Intanto, mentre stamattina i due stupratori saranno interrogati dal pm per fornire la propria versione dei fatti, emergono nuovi dettagli su quanto accaduto quella notte. In particolare la 31enne, macchinista di treni, avrebbe raccontato ai carabinieri di aver capito che i due avevano brutte intenzioni. Uno di loro, difatti, avrebbe detto a voce alta per farsi sentire: «Io a questa me la voglio fare». Così lei si sarebbe spostata ma loro l'avrebbero nuovamente avvicinata, con la scusa di chiderle dei soldi. La situazione è poi precipitata e tutto ciò che è accaduto dopo è diventato una triste pagina di cronaca. Questa mattina dunque i due marocchini saranno sentiti per rispondere dell'accusa di violenza sessuale di gruppo. Per Makak Roduane, difeso dall'avvocato Gerardo Cembalo, l'interrogatorio con il sostituto procuratore Francesco Rotondo si terrà in ospedale, al San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona di Salerno dove è ricoverato dal giorno dell'arresto presso il reparto detenuti. Il 38enne, poco dopo l'arresto è stato colto da una crisi epilettica. Trasferito d'urgenza al pronto soccorso è stato sottoposto a tac e gli è stata rilevata una vecchia ischemia: di qui il ricovero per motivi precauzionali. Potrebbe essere portato in ospedale, anche il suo complice, Assan Zaziqui al momento in cella a Fuorni. I due marocchini, secondo quanto rilevato dai carabinieri della compagnia Salerno (agli ordini del maggiore Gennaro Iervolino e del tenente Bartolo Taglietti), avrebbero un regolare permesso di soggiorno per motivi di lavoro. Un permesso chiesto dopo la sospensione del divieto di permanenza sul territorio italiano emesso dal questore. Entrambi avrebbero anche dei piccoli pregiudizi per reati contro il patrimonio. E se Roduane è stato arrestato nell'immediatezza dei fatti, perché aveva costretto la vittima a portarlo in giro con la sua auto; Zaziqui era fuggito subito dopo aver consumato la violenza ed è stato rintracciato dai carabinieri poche ore dopo, nel pomeriggio di mercoledì, in piazza della Concordia dove stava (appunto) lavorando come parcheggiatore abusivo.