Ravello – Scala . Morte Wahid Cameron, dissequestro parziale della cucina del ristorante NOTA

14 giugno 2016 | 00:00
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Ravello – Scala . Morte Wahid Cameron, dissequestro parziale della cucina del ristorante  NOTA
Ravello – Scala . Morte Wahid Cameron, dissequestro parziale della cucina del ristorante  NOTA
Ravello – Scala . Morte Wahid Cameron, dissequestro parziale della cucina del ristorante  NOTA

SOTTO NOTA DELLA PROCURA Ravello – Scala Costiera amalfitana Primo significativo successo della difesa della Sig.ra Francesca Ferrigno, della Sig.ra Ester Di Lascio e dello chef Luigi Cioffi con un dissequestro parziale della cucina. I difensori avv.ti Marcello Giani e Stefania Forlani hanno rappresentato in una memoria difensiva ed istanza di dissequestro la regolarità amministrativa e sanitaria della parte della più significativa della cucina del ristorante La Margherita di Scala la cittadina sulla costa d' Amalfi dove il piccolo Wahid Cameron , in vacanza in Italia con la famiglia originaria dell' Inghilterra, in un albergo di Sorrento,  si era fermato a mangiare durante un'escursione prima di accasciarsi a Ravello ed essere trasportato senza speranza all' Ospedale Costa d' Amalfi .

Sono state accolte le istanze per il dissequestro di parte della cucina del ristorante di Scala presso cui il 27 ottobre scorso il piccolo turista inglese di sette anni pranzò per l'ultima volta per poi morire dopo tre giorni di agonia. I risultati dell'esame autoptico, consegnati al pubblico ministero Elena Cosentino, confermarono la morte da choc anafilattico per ingestione di lattoglobuline conseguente al pranzo consumato presso il ristorante di Scala dove il bambino (allergico al latte) mangiò degli scialatielli, il tipico formato di pasta fresca amalfitana il cui impasto è realizzato proprio con latte. I legali dei tre indagati (lo chef del ristorante, la direttrice di sala e la proprietaria della struttura) Marcello Giani e Stefania Forlani hanno rappresentato, in una memoria difensiva e in un'istanza di dissequestro, la presunta regolarità amministrativa e sanitaria della parte più significativa della cucina con supporto tecnico dell'ingegner Giuseppe Mormile, consulente esperto in sicurezza sui luoghi di lavoro. Secondo la difesa "non vi era alcuna correlazione tra la cucina, l'elaborazione e l'offerta degli alimenti consumati dal piccolo turista inglese". Il pubblico ministero Cosentino, all'esito di un attento accertamento tecnico ha parzialmente accolto in parte le istanze difensive. I sigilli saranno rimossi (presumibilmente giovedì prossimo) a due dei cinque vani, utilizzabili come deposito derrate alimentari; gli altri tre vani restano sotto sequestro e le attrezzature ivi presenti (friggitrici, impastatrici, forni, ecc.) potranno essere rimosse e sottoposte – qualora ve ne fosse la necessità – a manutenzione.

Nota del 15 giugno 2016

In relazione alle notizie diffuse ieri anche da questo giornale circa il dissequestro di parte della cucina del ristorante di Scala presso cui il 27 ottobre scorso il piccolo turista inglese di sette anni pranzò per l'ultima volta per poi morire dopo tre giorni di agonia, in una nota diffusa agli organi di stampa il Procuratore della Repubblica Luca Masini precisa che«questo Ufficio, al solo fine di salvaguardare l'esattezza delle informazioni diffuse al pubblico, nel rispetto per il dolore dei familiari della vittima che esige la massima sobrietà istituzionale, precisa quanto segue:

  1. Nel corso delle indagini sono emerse più condotte-reato, alcune riferibili al decesso del minore, altre alle violazioni della normativa in materia di igiene e sicurezza dei luoghi di lavoro;
  2. Per l'omicidio colposo in data 6 giugno 2016 è stata già esercitata l'azione con richiesta di rinvio a giudizio nei confronti del legale rappresentante della società gestrice del ristorante e di due dipendenti per il reato di concorso nell'omicidio colposo del bambino;
  3. In relazione agli ulteriori reati di cui agli artt. 63-64 D.lgs. n.8112008, individuati su segnalazione del N.A.S. dei Carabinieri, è stato iscritto separato procedimento penale a carico del medesimo legale rappresentante della società "La Margherita" s.r.l. . Nell'ambito di tale procedimento permane il sequestro preventivo disposto dal G.I.P. del Tribunale di Salerno di tutti i locali adibiti a cucina del suddetto ristornate, ad eccezione di alcuni spazi per i quali è intervenuto decreto di dissequestro da parte di questa Procura condizionato alla utilizzazione dei medesimi, solamente quale mero deposito, con divieto di impiego quale luogo di lavoro e con autorizzazione del personale della attività commerciale a trattenersi ivi per il tempo strettamente necessario al prelievo delle derrate alimentari per servire la prima colazione nel nuovo B&B con interdizione assoluta alla attività di ristorazione».