Ravello parcheggio bloccato dal Parco dei Lattari, vinto il ricorso al TAR dopo dieci anni si può fare

15 luglio 2016 | 00:00
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Ravello parcheggio bloccato dal Parco dei Lattari, vinto il ricorso al TAR dopo dieci anni si può fare

Ravello, Costiera amalfitana. Un caso da scuola quello capitato ad Emilia Scala che dieci anni fa ha fatto ricorso al Tar Salerno, difesa dall'avvocato Di Lieto, contro una bocciatura di un parcheggio alla via S. Trifone, Inn data 25.01.05, con nota prot. n. 676, aveva chiesto di realizzare un box auto interrato di circa 30 mq., pertinenziale all'unità immobiliare di proprietà, ex art. 9 della 1. 122/89 ed art. 6 della 1.R. Camp. 19/2001. Sul relativo progetto si erano pronunciati favorevolmente sia la C.E.C.I., nella seduta del 23.03.05, sia il Responsabile dell'U.T.C., con provvedimento n. 09/05 del 29.03.05, sia la Soprintendenza per i B.A.P.P.S.A.D., con atto n. 17316 del 25.05.05, il Responsabile dell'Ufficio tecnico del Comune di Ravello aveva rilasciato il permesso di costruire non oneroso n. 05/06 del 7 marzo 2006. Lamentava, peraltro, che il 4 luglio 2006 le era stato notificato, a cura del Comune di Ravello, il decreto del Dirigente del Settore Politica del territorio della Regione Campania, n. 332 del 20.06.06, meglio distinto in epigrafe, col quale il richiamato permesso di costruire era stato annullato. Avverso la ridetta determinazione era stato proposto ricorso  alla pubblica udienza del 6 aprile 2016, il Giudice dava ragione alla ricorrente lamenta violazione e falsa applicazione dell'art. 15 della L.R. Campania 1° settembre 1993, n. 33 e dell'art. 5 della L.R. Campania 18 novembre 1995, n. 24, una ad incompetenza e violazione degli artt. 16 e 29 della l. 241/90, sull’assunto che l’esercizio del potere regionale di annullamento “di concessioni od autorizzazioni relative ad interventi, impianti ed opere all'interno del Parco” sarebbe normativamente assoggettato al termine, da riguardarsi quale perentorio, di “novanta giorni dalla ricezione della comunicazione” di rilascio del provvedimento autorizzatorio. Nel caso di specie, in asserita violazione del ridetto termine, il Comune di Ravello aveva trasmesso alla Regione copia del permesso di costruire per cui è causa il 10 marzo 2006, l’atto risultava pervenuto alla Regione il 13 marzo successivo ed il decreto di annullamento assunto oltre il termine ne ultra quem del1'11 giugno 2006. Trattandosi di potere di controllo, non appare revocabile in dubbio la natura perentoria, propter tenorem rationis, del relativo termine di esercizio (del che appare, del resto, pienamente consapevole la circolare dell'Assessore all'Urbanisica della Regione Campania n. 975/SP del 14.12.05), atteso che la contraria interpretazione, propugnata dalla difesa regionale, esporrebbe ad implausibile incertezza il rilascio dei titoli ad aedificandum, vanificando gli affidamenti maturati dal destinatario.  A disporre in tal senso Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania sezione staccata di Salerno (Sezione Seconda),  con l'intervento dei magistrati: Francesco Riccio, Presidente Giovanni Grasso, Consigliere, Estensore Maurizio Santise, Referendario