Tassa di sbarco gli albergatori della Costiera amalfitana , d’accordo col sindaco De Lucia
«La tassa di sbarco? È sicuramente meglio della tassa di soggiorno…»: è questo, in sintesi, il pensiero dei rappresentanti degli albergatori della Costiera, che colgono al balzo l’assist lanciato dal sindaco di Positano, Michele De Lucia. La città verticale, infatti, è tra le poche in Costiera ad aver deciso di non applicare la tassa di soggiorno. Una scelta che oramai dura da diversi anni, proprio per tutelare chi soggiorna negli hotel del paese. Adesso, però, De Lucia ha annunciato la sua intenzione di battersi, qualora la normativa vigente glielo permetterà, per istituire l’imposta d’accesso per i fruitori delle vie del mare. «I soldi incassati – dice De Lucia – sarebbero impiegati per offrire più sevizi. Perché chi viene solo per poche ore usufruisce degli stessi servizi dei residenti, che pagano le tasse, e di chi soggiorna nelle strutture ricettive. Purtroppo Positano è un fazzoletto e quando c’è un sovraffollamento non si sta più bene». E la proposta di De Lucia trova immediatamente proseliti. A partire dal presidente del gruppo turismo di Confindustria, Gino Schiavo: «È più equa della tassa di soggiorno – evidenza – perché non viene richiesta solo ai turisti stanziali che, al contrario dei visitatori, portano già ricchezza». Schiavo prova ad immedesimarsi nel sindaco di Positano: «Se il primo cittadino ritiene che possa essere giusta, anche in un’ottica di razionalizzazione degli arrivi e per migliorare i servizi, ben venga». Dello stesso parere è anche il presidente del Consorzio turistico “Amalfi di qualità”, Gennaro Pisacane: «In linea di principio sono contrario ad ogni forma di tassazione che non sia legata ad una precisa finalità. E ad ulteriori imposte che non siano accompagnate da una riduzione della spesa pubblica. Fatta questa premessa, tuttavia, ritengo che la tassa di sbarco indubbiamente sarebbe il balzello meno indolore, da un punto di vista turistico». Pisacane fornisce dati e cifre: «In Costa d’Amalfi i posti letto disponibili nelle strutture ricettive sono circa 10mila. Mentre al contrario il numero dei visitatori pendolari può essere calcolato, per approssimazione, come dieci volte in più». Dunque chiedere un contributo a chi trascorre solo poche ore in Costiera, liberando invece chi decide di restare per più giorni, è visto come un valido intervento. «Sono favorevole alla tassa di sbarco – specifica Pisacane – in quanto ridistribuirebbe il carico fiscale tra turisti e pendolari. Cosa che invece oggi non accade in quanto la tassa di soggiorno può essere chiesta solo ai vacanzieri stanziali, che sono molti meno rispetto a quelli del cosiddetto mordi e fuggi Gaetano de Stefano La Città