Arcidiocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia. Campo Scuola Diocesano ACR: “L’amore nuovi ci fa”
“L’amore nuovi ci fa”, uno slogan tanto semplice quanto significativo. E’ il motto che ha accompagnato i piccoli di Azione Cattolica nel corso del Campo scuola tenutosi a Chiaromonte (PZ) dal 22 al 26 agosto.
Sembra impossibile, eppure l’amore ci rende diversi, ci cambia, ci migliora,insomma…ci salva! E possono ben testimoniarlo i sorrisi dei ragazzi, gli abbracci scambiati, le testimonianze riportate e i nuovi legami stretti. Di certo, non capita sempre di vivere una tale esperienza: è un insieme di emozioni così forti e varie che solo l’amore può donare.
E sta proprio in questo la magia dell’Azione Cattolica: unire adolescenti che scelgono di staccare ogni legame col loro mondo virtuale per immergersi nel grande oceano dell’amicizia e della condivisione.
Parola d’ordine di ogni campo di AC? Lo stupore! E’ stato, infatti, un alleato costate. Attraverso la storia di Giuseppe e dei suoi fratelli -raccontata nel libro della Genesi- i ragazzi hanno sperimentato la gioia del perdono, la bellezza del chiedere scusa anche quando sembra troppo difficile e la meraviglia di fronte alla misericordia ricevuta. Prendere parte ad un campo scuola in Azione Cattolica significa anche mettersi al posto di chi soffre e vivere le sue stesse difficoltà: ogni ragazzo ha messo se stesso nei panni di Giuseppe, ha provato con lui la meraviglia di ricevere la preziosa veste di Giacobbe, ha sofferto il tradimento dei cari fratelli, ha sopportato la prigionia nella cisterna, ma soprattutto ha assaporato la pienezza del perdono.
Come Giuseppe, ognuno di noi è tornato a casa con la gioia nel cuore…la gioia di chi sa che può contare sul sostegno delle persone speciali incontrate. Di sa, le incomprensioni non sono mancate, ma il fine di un campo ben riuscito è mettere tutti d’accordo e ristabilire l’armonia risanando ogni piccola ferita.
I ragazzi hanno scoperto i talenti che il Signore gli ha donato, li hanno valorizzati e hanno imparato a metterli al servizio del prossimo perché, si sa, c’è bisogno di piccoli credenti che siano anche credibili per diffondere la testimonianza della loro fede. Quale migliore esperienza di crescita? Grazie all’AC hanno davvero capito che diventare grandi significa prendersi delle responsabilità e, soprattutto, sporcarsi le mani per l’altro, mettere la propria vita a servizio dei più deboli, offrire una carezza a chi ci sta accanto.
Tornati a casa, il bagaglio della nostra vita è colmo di insegnamenti importanti e sulla pelle resta il profumo degli amici, della gioia, di Dio.