SANT’AGNELLO. È finita, l’amianto è stato rimosso. Questa la buona notizia che arriva al rientro alle normali attività scolastiche dai diretti interessati, i quali pochi giorni fa hanno potuto constatare il cambiamento con i propri occhi.
L’amianto presente in gran quantità nei pressi della scuola primaria e dell’infanzia dei Colli di Fontanelle è stato finalmente rimosso e, al suo posto, ora, ci sono delle lamiere coibendate.
La vicenda aveva avuto inizio sul quotidiano Le Cronache lo scorso novembre quando, dopo la denuncia informale di alcune famiglie di Sant’Agnello e la consulenza di alcuni tecnici che hanno potuto avvicinarsi per quanto possibile alla zona e analizzare la documentazione fotografica giunta in loro possesso, tutto faceva pensare che si trattasse di amianto.
A quel punto la nervosa richiesta di chiarimenti giunta in redazione da parte del figlio del proprietario della struttura privata coperta di eternit e poi la lettera anonima in forma raccomandata inviata dalle famiglie agli organi competenti, tra cui il Comune di Sant’Agnello, i Carabinieri e l’Asl.
Si segue l’iter della denuncia, per non far calare l’attenzione sulla questione che coivolge tutti gli abitanti della zona ma, soprattutto, gli insegnanti e i bambini che ogni giorno frequentano l’Istituto a pochi passi dall’amianto.
Il sopralluogo dell’Asl avviene il 29 dicembre, data in cui fu accertata in maniera inequivocabile la presenza di amianto. Si trattava per una parte di amianto in buono stato di conservazione e che, dunque, fu trattato dopo poche settimane con una vernice speciale in grado di rendere il materiale, di per sè cancerogeno, inerte per altri 30 anni.
Furono contrassegnate invece come rifiuto speciale pericoloso diverse lastre di amianto che si trovavano sul tetto dell’ex ristorante “La lanterna” in via Colli di Fontanelle numero 21, la cui proprietà risultava essere di Salvatore Coppola.
La valutazione di rischio fu affidata alla Eco ricerche Srl che fa parte del gruppo Eco Italia ed è stata operata il 21 gennaio scorso alla presenza del figlio di Salvatore, Giuseppe Coppola.
La palla è passata poi all’Asl di Pompei per la rimozione dell’amianto considerato rifiuto speciale pericoloso, in quanto non esiste in penisola sorrentina un’Unità Operativa per l’Amianto.
Ora, a dieci mesi di distanza, le famiglie dei piccoli alunni santanellesi hanno visto le lamiere coibendate al posto dell’amianto killer messo al bando nel 1992 (con la legge 257) e che studi scientifici ed epidemiologici sostengono che nei prossimi 15 anni sarà la causa di un forte incremento delle malattie correlate alla fibra assassina, come il carcinoma polmonare.
Secondo uno studio del 2015 sono più di 34mila i siti censiti con amianto e tanti ancora quelli si trovano nelle zone alte della penisola sorrentina, tutti di proprietà privata, in cui l’amianto è presente e visibile dalla strada a chiudere piccole costruzioni abusive e comunque a contatto col terreno e l’aria aperta.