Sorrento. Nuovi sigilli al risto-pub. Il proprietario: “Non sono un delinquente”
SORRENTO. Scattano nuovamente i sigilli per la parte esterna del risto-bar di piazza Veniero ad opera degli agenti della polizia municipale. Al centro del caso che va avanti dal 2012, la pergotenda montata dal titolare, che non sarebbe a norma.
In quella data, infatti, il Comune ha autorizzato l'esercente a installare una tenda da sole e una pedana in legno nello spazio alle spalle del chiosco: un progetto che aveva avuto l'ok anche dalla Soprintendenza. Ma il 6 maggio scorso arriva il dietrofront con la revoca del provvedimento, perché le tende avrebbero dovuto avere carattere temporaneo e non creare ulteriore volume. La decisione della Soprintendenza ha spinto, quindi, il Comune ad annullare l’autorizzazione rilasciata al titolare del locale ed è scattato il primo sequestro con annessa inchiesta per abuso edilizio.
Successivamente la Procura ha concesso il dissequestro fino al 15 settembre visto che al risto-bar sono legate le sorti di quattro famiglie: quella del titolare, sposato e padre di cinque figli, e quelle dei tre dipendenti. Ma ieri, scaduto il termine, sono scattati nuovamente i sigilli.
Forte la reazione del titolare del chiostro che ha dichiarato al Mattino: «La struttura ha sempre superato i controlli risultando regolare per dimensioni e tipologia – spiega il titolare – Per questa stessa vicenda sono già stato processato e assolto dal Tribunale di Torre Annunziata, segno che per i magistrati non ho commesso alcun abuso. Non ci sto a passare per delinquente, voglio solo avere la possibilità di lavorare".
Ad inserirsi nella discussione sui social, poi, l'amministratore delegato della fabbrica di tende da solari che scrive: "Le tende solari, pur essendo destinate ad alterare la facciata dell'edificio cui accedono (per cui non possono definirsi interventi di manutenzione ordinaria), hanno tuttavia semplice funzione (accessoria e pertinenziale) di arredo dello spazio esterno, limitata nel tempo e nello spazio (in quanto si tratta di strutture generalmente utilizzate nella sola stagione estiva e che non determinano alcuna variazione plano-volumetrica dell’immobile principale, per cui non integrano né una nuova costruzione né una ristrutturazione edilizia). L’assenza della necessità del permesso di costruire ha, inoltre, ricevuto l'avallo del Consiglio di Stato in relazione a una fattispecie di maggiore gravità rispetto a quella oggi in discussione (cfr. CdS, sez. IV, 17 maggio 2010, n. 3127)".