«Io ormai finito? Erano le parole di qualche spocchioso»
Furibondo, scuro in volto, Gigi Buffon a fine gara non era certo sorridente. Anzi. Ha affrontato la platea dei suoi detrattori senza mezzi termini. «Una risposta alle critiche dei giorni scorsi? Al funerale non c’è nessuno, che vadano al funerale: ho gi àdetto spesso, senza presunzione, di essere già di mio molto autocritico – ha spiegato il portiere – E non ho bisogno di sentire la spocchia degli altri, che mancano di rispetto alla carriera e allo spessore di una persona. Ho sentito tante stupidate e una sola cosa giusta: che da Buffon si deve pretendere di più».
QUALITÀ. A proposito di auto-critica, Buffon è assolutamente convinto che «dobbiamo migliorare: non può bastare, per arrivare in fondo, quello che abbiamo proposto nel primo tempo. Paradossalmente, in inferiorità siamo stati più squadra, ci siamo compattati: significa che lo spirito è buono, ma per arrivare fino in fondo bisogna migliorare perchè abbiamo dei margini e sarebbe un peccato, da qui a marzo, non spendere questo tempo per fare dei passi in avanti». Buffon non ha esultato quando ha neutralizzato il rigore e ha fermato per due volte il Lione vicinissimo al gol. «Non ho esultato durante le parate perchè eravamo in inferiorità e non potevo disperdere energie inutili – ha spiegato -. Dovevo rimanere ben focalizzato su quello che succedeva in campo, lo dovevo ai miei compagni, alla società e ai nostri tifosi. Sapevamo che sarebbe stata una partita complicata: il Lione ha qualità e va rispettata, ha esperienza europea. Per noi era importante fare bene perchè una vittoria avrebbe messo una seria ipoteca sulla qualificazione: migliorando un po’ la qualità del gioco potremmo ritagliarci un ruolo da protagonisti».
CUADRADO. Una partita da Juve. Così la definita Cuadrado, autore del gol che consente alla Juventus di restare in testa al girone H, con il Siviglia a pari punti (7) ma con una differenza reti peggiore: +5 per i bianconeri, + 2 per i francesi. Il colombiano ha spiegato in questo modo la prodezza che, con la Juve rimasta in 10, ha permesso alla squadra di Allegri di sbancare Lione. «Ho ho cercato di crossare ma poi ho alzato la testa e in attimo ho deciso di calciare – ha spiegato – ho tirato una… bomba e per fortuna il pallone è entrato in rete». Non è stata una partita facile quella di ieri sera: «Il Lione una grandissima squadra, stato difficile batterlo, ma abbiamo giocato alla grande, da Juventus: abbiamo mostrato il carattere che abbiamo. L’obiettivo è quello di arrivare primi nel girone, ma ora dobbiamo voltare pagina e pensare all’importante scontro diretto col Milan che ci aspetta in campionato». Sabato, infatti, San Siro ospiterà la sfida fra i rossoneri (secondi in classifica) e la Juventus.
PJANIC. L’ex-Roma ha ammesso che «il Lione ha fatto una grande partita, abbiamo lottato, anche dieci contro undici, sono 3 punti importanti per vincere il girone. Buffon c'è sempre, metterlo in discussione non ha senso, ha dimostrato anche qui a Lione le sue qualità, è importante per tutti per lo spogliatoio e per noi. Vincere è sempre difficile, non puoi sempre dominare e creare venti occasioni, bisogna vincere con carattere e voglia».
fonte.corrieredello sport michele de lucia