Ciro Immobile «grazie lazio »

11 ottobre 2016 | 00:00
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Ciro Immobile  «grazie lazio »
Ciro Immobile  «grazie lazio »
Ciro Immobile  «grazie lazio »


In 8 milioni davanti alla tv per gli azzurri

L’Italia non ha vinto solo a Skopje, ma anche davanti alla… tv. Proseguendo quel filone inaugurato in Francia agli Europei, quando è tornata la scintilla fra i tifosi della Nazionale e la squadra italiana. La sfida contro la Macedonia è stata infatti seguita su Rai 1 da 8.121.000 telespettatori, con uno share del 30.81%, a cui vanno aggiunti i 437mila telespettatori (share 1.66%) che hanno visto la partita su Rai 4. Ancora ottimi ascolti quindi per la Nazionale azzurra, dopo lo straordinario seguito avuto durante Euro 2016. La squadra di Ventura ha stravinto ieri sera il prime time televisivo e che, anche in occasione della sfida con la Spagna disputata giovedì scorso a Torino, aveva tenuto incollati davanti alla Tv 8.335.000 telespettatori (share 31.4%).


Ciro Immobile, è tutto vero: due mesi fa sembrava che nessuno la volesse e adesso… 

«E adesso volo! E’ fantastico. Il calcio è bello proprio perché ti offre sempre una seconda possibilità; poi tocca a te sfruttarla; non è detto che debba andare sempre male… io ci credevo» 

Con questi segnati a Skopje, fanno 7 gol stagionali, 3 con la Nazionale e 4 con la Lazio: un avvio migliore non poteva prevederlo. Tutto questo grazie a chi o a che cosa? 

«Io devo proprio ringraziare la Lazio, per la fiducia e per la possibilità che mi ha dato, portandomi a Roma; quello che sto facendo di buono lì me lo tengo stretto e me lo porto in Nazionale: è questo il segreto». 

C’era chi pensava che questo passaggio, l’arrivo in un club che aveva appena salutato un mito come Klose, il peso di quella eredità e di un contratto importante e invece… 


«Invece sono tornato il cannoniere che ero. E’ vero, mi sento davvero nuovamente me stesso. Inzaghi mi ha subito coccolato come un figlio, mi ha fatto sentire importante». 

Un po’ quello che fa Ventura, anche da ct, con lei. 

«Esatto, è proprio così. Il fatto è che quando vengo qui è la stessa situazione che sto vivendo alla Lazio. Io so quello che posso dare a lui e lui a me; diciamo che il nostro rapporto professionale non si è certo chiuso dopo che siamo andati via entrambi da Torino». 

Ci voleva la Nazionale per fa sì che lei ricambiasse concretamente quanto lui le ha dato in carriera. 

«Diciamo che in Macedonia ci sono davvero riuscito. Ed è giusto: il calcio è dare e avere; Ventura mi ha concesso la possibilità di giocare e io ho fatto centro». 

Anche senza segnare, come con la Spagna, lei sta diventando fondamentale per questa Italia che ha bisogno di Immobile per reagire alle situazioni difficili. 

«A Skopje abbiamo avuto una reazione buona, quando siamo andati sotto e in difficoltà; è successo qui, è accaduto contro la Spagna; ovviamente sono contento per me per il mister e per i miei compagni». 

Immobile sembrava centrale anche nel progetto Conte: è stato il suo primo centravanti titolare, due anni fa. Eppoi perché si è perso? 

«Il fatto è che ho vissuto due annate particolari, prima a Dortmund poi a Siviglia». 

C’è chi in Nazionale ritrova se stesso anche nei momenti difficili… 

«Ma io quando venivo in azzurro non ero pronto e concentrato; e ho pagato la scarsa fiducia che avevo nei club». 

Esattamente il contraio di quanto le accade adesso. 

«Esattamente; sono contento perché più passa il tempo e più riesco a fare quello che voglio. E meno male sono arrivati questo due gol». 

Forse i più importanti della sua carriera. 

«Direi proprio di sì; l’ho sempre pensato e detto: i gol in Nazionale sono il top, l’apice per un calciatore. E’ stata una notte straordinaria: tutti mi hanno visto in tv, mia moglie Jessica le bimbe Michela e Giorgia. Insomma, sono orgoglioso di quello che ho fatto». 

Oltretutto era stata una vigilia agitata, per via del caso Pellé. Una situazione che direttamente e indirettamente la coinvolge. 

«Ma io so solo che non si gode dei problemi di un compagno. Graziano è un bravissimo ragazzo, non ha fatto quello che ha fatto con cattiveria. E comunque la decisione presa di mandarlo a casa è del mister e della Federazione; noi tutti eravamo concentrati sulla partita». 

Lei adesso torna a casa da titolare 

«Io torno a casa sentendomi importante per questo gruppo, non titolare. So di avere la fiducia di tutti, e questo è quello che conta di più». 

Certo, se nella Lazio ci fosse ancora Candreva… 

(sorride) «Eh già, lo abbiamo fatto vedere in campo: Antonio mi ha servito due assist davvero belli». 

Abbiamo raccontato tutto di questo momento magico. C’è ancora qualche segreto che Immobile vuole raccontare per spiegare il suo stato di grazia? 

«Sì, nel mio periodo più buio, si è aggiunto un problema familiare legato a mia madre; da lì sono ripartito, da lì ho ritrovato la forza per tornare me stesso». 

fonte:corrieredellosport