De Boer, ammazzare il Toro per rimanere sulla panchina nerazzurra

25 ottobre 2016 | 00:00
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De Boer, ammazzare il Toro per rimanere sulla panchina nerazzurra


Come previsto, domani sera, contro il Torino, ci sarà ancora De Boer sulla panchina nerazzurra. Tutto lascia intendere, però, che sarà anche l'ultima volta della sua breve avventura interista. Una decisione definitiva ancora non è stata presa, ma gli spifferi raccontano che sia questo ormai l'orientamento. Il risultato del match non sarà la discriminante, conteranno semmai la prestazione e l'atteggiamento. In sostanza, solo se la squadra si renderà protagonista di una clamorosa reazione, dimostrando che le idee del tecnico olandese possono ancora avere successo, allora ci sarà un'altra chance. Nel caso, però, sarà obbligatoria una conferma domenica prossima con la Sampdoria, altrimenti l'esonero diverrà comunque realtà. Peraltro, i segnali registrati nelle ultime settimane fanno credere che tra De Boer e il gruppo le comunicazioni ormai non funzionino più: l'allenatore non riesce a farsi capire e i giocatori, volontariamente o meno, non lo capiscono. Difficile, quindi, immaginare una svolta in soli 3 giorni, dopo la sconcertante esibizione di Bergamo. Ferme restando, in ogni caso, le responsabilità da assegnare anche ai giocatori.  

PINETINA. Per sancire l'addio, comunque, si attenderà l'arrivo della proprietà. In realtà, già ieri mattina (con qualche ora di anticipo rispetto ai piani originari) è sbarcato a Milano Steven, figlio di Jindong Zhang. Mentre per domani è atteso Thohir e, infine, giovedì sarà il turno di Yang Yang, direttore generale di Suning. Insomma, sarà un confronto ad altissimo livello a stabilire il futuro della panchina nerazzurra. Per la verità, Zhang jr, dopo il "senior meeting" in sede, nel pomeriggio, attorno alle 17, ha varcato i cancelli della Pinetina per incontrare Gardini e Ausilio e ottenere un aggiornamento della situazione, relazionando poi il padre e Jun Ren, responsabile dell'area sportiva di Suning. Gardini e Ausilio, insieme a Zanetti, avevano raggiunto il centro sportivo in mattinata, dopo i primi contatti (poi ovviamente proseguiti per tutti il resto della giornata) con l'Indonesia e la Cina utili per verificare che la linea non era cambiata rispetto a domenica sera, ovvero nessun ribaltone immediato e tutto rinviato al post-Torino. Nel frattempo, De Boer ha diretto l'allenamento, diviso tra i titolari di Bergamo e il resto del gruppo. Poi, è toccato a lui mettersi al tavolo con i dirigenti nel primo pomeriggio. 

FERMO SULLE SUE IDEE. De Boer ha nuovamente ribadito le sue idee e le sue convinzioni. A suo giudizio, con il tempo, la squadra è destinata a crescere e a migliorare, fino ad arrivare ad interpretare nel modo giusto il suo calcio, che è poi il motivo per cui è stato chiamato all'Inter. L'olandese ha anche spiegato le ragioni delle scelte fatte nelle ultime uscite. Ebbene, le perplessità che erano già emerse da parte della dirigenza sono rimaste. Tanto più che in queste settimane i confronti non sono mai mancati, l'allenatore è stato sostenuto e consigliato, ma ha comunque voluto andare avanti per testa sua, confermando la rigidità delle sue idee. La situazione, invece di migliorare, è peggiorata, così si è arrivati al punto di non ritorno.  

RICORSO. Sempre nel pomeriggio, peraltro, è arrivata anche la temuta squalifica di Medel, fermato per 3 giornate con la prova tv. Il cileno perderà le sfide con Torino, Sampdoria e Crotone, complicando evidentemente i piani di De Boer e di chi, eventualmente, prenderà il suo posto. L'Inter presenterà ricorso, provando a dimostrare che il colpo nei confronti di Kurtic non è stato così violento da dover innescare la prova tv. Le speranze che venga accolto, però, sono davvero ridotte. 

fonte:corrieredellosport