Juve,Domani arbitra il polacco Marciniak
Questa settimana tornano le coppe europee con 6 italiane in campo per la 3ª giornata della fase a gironi. Si comincia domani con la Juve a Lione in Champions League. Sarà l’arbitro polacco Szymon Marciniak a dirigere la partita: guardalinee Tomasz Listkiewicz e Pawel Sokolnicki, arbitri d’area Pawel Raczkowski e Bartosz Frankowsk. Quarto uomo Radoslaw Siejka.
CHAMPIONS: DOMANI (20.45)
Girone E: Bayer Leverkusen (2)-Tottenham (3); Cska Mosca (1)-Monaco (4).
Girone F: Real Madrid (4)-Legia Varsavia (0); Sporting Lisbona (3)-Borussia Dortmund (4).
Girone G: Leicester (6)-Copenaghen (4); Bruges (0)-Porto (1)
Girone H: Lione (3)-JUVENTUS (4); Dinamo Zagabria (0)-Siviglia (4).
CHAMPIONS: Mercoledì (20.45)
Girone A: Psg (4)-Basilea (1)
Arsenal (4)-Ludogorets (1).
Girone B: NAPOLI (6)-Besiktas (2); Dinamo Kiev (1)-Benfica (1).
Girone C: Barcellona (6)-Manchester City (4); Celtic (1)-Borussia Monchengladbach (0).
Girone D: Rostov (1)-Atletico Madrid (6); Bayern Monaco (3)-Psv Eindhoven (1).
EUROPA LEAGUE: Giovedì
Ore 19 – Girone J: Slovan Liberec (1)-FIORENTINA (4). Girone K: INTER (0)-Southampton (4)
Ore 21 – Girone E: ROMA (4)-Austria Vienna (4). Girone F: Rapid Vienna (3)-SASSUOLO (3).
Higuain, Dybala e Pjanic che è un ex: solo la vittoria
10 gol in 90 gare per mire Miralem Pjanic ha giocato nel Lione dal 2008 al 2011 collezionando 90 partite e mettendo a segno 10 gol
La Juve migliore per l'Europa. Arriva il primo bivio decisivo nel cammino di Champions League con l'andata dello scontro diretto con il Lione che farà verosimilmente da discrimine nella storia del girone H. I bianconeri comandano la classifica con 4 punti dopo due gare, gli stessi del Siviglia, ma sono primi per la migliore differenza reti. Serve quindi vincere domani al Parc OL per mantenere il primato e poi fare lo stesso nel ritorno allo Stadium tra due settimane per cementarlo. Non è un mistero che la squadra di Allegri abbia come obiettivo prioritario, se non quasi l'obbligo, di vincere il gruppo per superare la prima fase e garantirsi meno problemi potenziali al sorteggio degli ottavi. A parlare, come sempre, sarà il campo e il primo passo sarà la ricerca della continuità dopo la rotonda affermazione di Zagabria in cui i bianconeri hanno ritrovato, oltre al successo, i gol europei di Higuain, Dybala e Pjanic.
TRE MOSCHETTIERI. Ecco, saranno i tre moschettieri a guidare l'assalto al Lione zoppicante in Ligue 1, ma comunque da non sottovalutare, specie in casa, anche in considerazione della tradizione in Europa. Allegri punta nuovamente sui big, dopo il turnover adottato, un po' per scelta e un po' per necessità, contro l'Udinese. Contro i friulani sono stati sei i titolari lasciati a riposo, con risultati altalenanti almeno per un tempo. Poi ci ha pensato Dybala a togliere le castagne dal fuoco e dare il via all'allungo su Roma e Napoli. La Joya sarà un'altra volta il faro non solo offensivo ma di tutta la manovra bianconera e cambierà partner visto che la davanti tornerà dal primo minuto Gonzalo Higuain, rimasto a rifiatare in panchina per oltre un'ora sabato sera dopo il doppio impegno con l'Argentina. Il Pipita ha rotto il ghiaccio in Europa a Zagabria e punta al bis a Lione.
Stesso discorso per Pjanic, che ha vissuto invece in panchina tutto il match contro l'Udinese perché debilitato da un virus intestinale. Anche il bosniaco è pronto e per lui la sfida di domani sera avrà un sapore particolare visto che proprio ai tempi del Lione è salito alla ribalta continentale e il suo talento è stato notato dalla Roma che lo portò in Italia nel 2011. E' al vecchio stadio Gerland, ora salutato dopo il trasloco al modernissimo Parc OL, che Mire ha deliziato i tifosi francesi con i suoi tocchi e le sue pennellate su punizione. Dieci gol per lui in maglia lionese in 90 partite lungo tre stagioni (2008-11). Tornerà da avversario e come stella di una squadra che lo ha strappato a una diretta rivale in Italia per fare il salto di qualità proprio in ottica europea.
SCELTE. Accanto a Pjanic, non ci dovrebbero essere sorprese a metà campo. Le scelte di Allegri sembrano indirizzate nel solco della tradizione. L'unico dubbio potrebbe essere in regìa dove la prova titubante di Hernanes contro l'Udinese potrebbe far pensare a un ballottaggio con Lemina. Ma, in attesa di Marchisio, il Profeta, positivo in fase di interdizione nelle ultime uscite più che in costruzione, dovrebbe avere un'altra chance da titolare. Al suo fianco, sul centrodestra, Khedira, anche lui a riposo sabato. Sugli esterni tornerà Dani Alves a destra (Lichtsteiner è fuori lista Uefa), mentre Alex Sandro sarà confermato a sinistra. Davanti a Buffon il perno centrale della linea a tre sarà nuovamente Bonucci, con Barzagli a destra e Benatia a sinistra.
Un mezzo sorriso per Chiellini. Gli esami strumentali sostenuti ieri dal difensore bianconero, dopo il risentimento muscolare che gli ha impedito di scendere in campo contro l'Udinese, «hanno escluso lesioni di rilievo» alla «regione flessoria della coscia sinistra». Nessun problema serio, quindi, ma qualcosa che non va c'è, tanto che «il quadro andrà monitorato clinicamente ed eventualmente con nuovi esami strumentali nei prossimi giorni». Un mezzo sorriso soltanto, dunque, perché significa che Giorgio salterà la delicata trasferta europea di Lione ed è anche in dubbio per lo scontro diretto di San Siro contro il Milan di sabato prossimo. Un'assenza importante per Allegri in un passaggio delicato della stagione, all'inizio di un ciclo impegnativo che vedrà la Juve impegnata ogni tre giorni tra campionato e Champions fino alla prossima sosta dei primi di novembre.
MEDHI C'E'. Al posto di Chiellini, il tecnico andrà sul sicuro affidandosi a Medhi Benatia che, a meno di sorprese (c'è infatti anche la soluzione Evra come centrale di sinistra), completerà la difesa a tre con Barzagli e Bonucci. Il marocchino è rientrato con l'Udinese dopo un mese di assenza per un problema muscolare rimediato contro l'Inter a San Siro ed è stato tra i più positivi. «Sono contento di essere di nuovo in campo, dopo un mese difficile ora sto bene, ho recuperato in fretta e bene – spiega – Finchè ho avuto benzina sono stato in campo, ma dopo 70 minuti ero morto… Mi serve ancora un po' di condizione, ma migliorerò; ora sono pronto a debuttare in Champions». Il +5 sulla Roma e il +7 sul Napoli è un margine già consistente ma parlare di fuga, secondo Benatia, è prematuro. «Non mi piace guardare i punti – sostiene – il nostro obiettivo è vincerle tutte, dobbiamo continuare a pedalare, sia in campionato sia in Champions League. In serie A ogni gara è difficile. Adesso ci attende un mese molto complicato, sappiamo che non possiamo mollare. La Roma è lì dietro e in Europa non abbiamo ancora fatto nulla. Ripeto, bisognerà pedalare». Proprio la “sua” Roma è la prima inseguitrice: «Sta facendo un bel percorso, lo sapevamo. Anche il Napoli, lo stesso: mi dispiace per Milik, ma entrambe sono squadre molto forti, che sono pronte ad approfittarne non appena abbassiamo la guardia. Chi temo di più? Dobbiamo pensare a fare bene noi; se facciamo come dobbiamo, siamo i più forti. Se prendiamo le gare con la consapevolezza di dimostrare che siamo la Juve e che vogliamo vincere, non dobbiamo avere paura».
ALLEGRI E PEP. La ricetta sembra perfetta per Lione, snodo fondamentale per il cammino in Champions League. «E' una partita delicata, l'OL è una bella squadra, non attraversano un momento positivo ma abbiamo abbiamo visto contro l'Udinese che ogni squadra affronta la Juve con tanta voglia di fare. E poi in casa loro sarà molto difficile ma siamo in grado di vincere». Benatia ha visto in tv l'ultima prova dei lionesi, sconfitti venerdì dal Nizza di Balotelli, e indica i pericoli: «Hanno perso contro una bella squadra ma questo conta poco; in Champions League è tutta un'altra cosa, non ci sono partite facili. I punti di forza sono in attacco, hanno giocatori di buona qualità, veloci». La chiosa è con una battuta sulle similitudini a livello tattico tra Guardiola e Allegri: «Entrambi vogliono avere la palla e recuperare subito con marcature preventive. Il cambio delle posizioni in campo? Sì, è una delle caratteristiche di Pep, per fortuna Allegri non è così… (risata, ndr). Con l'Udinese abbiamo dovuto cambiare qualcosa per le assenze di Chiellini e Pjanic ma con Allegri andiamo più sul sicuro…».
Genesio non rischia: difesa a 4 per il Lione
E' un Lione ferito, a tratti irriconoscibile, quello che si appresta a ricevere la Juve al Parc OL e l'unico sorriso per la squadra di Bruno Genesio è il ritorno di Alexandre Lacazette che, ancora non al meglio della forma, potrà comunque dare maggiore sicurezza all'undici che scenderà in campo domani sera nella terza giornata di Champions.
La sconfitta contro il Nizza ha incrinato ancora di più le certezze della squadra, che sembra avere – secondo i media transalpini – difficoltà ad ammettere i suoi limiti, che però vengono puntualmente fuori a ogni incontro. Un limite che impedisce al Lione d'esprimere al meglio il suo gioco. Se il rosso di Fekir è valso quasi come scusa per la nuova sconfitta, la realtà parla di un gruppo che ha difficoltà a giocare con uno schema a tre difensori, che ha pesato sull'equilibrio del gioco: alla fine solo con l'aggiunta di un quarto uomo ha ritrovato qualche idea. Troppo poco per poter impensierire il Nizza e domani sera contro la Juve, Genesio dovrà sicuramente fare qualche passo indietro a livello tattico per poter dare qualche sicurezza in più ai suoi uomini, che dovranno tentare il tutto per tutto per non lasciarsi scivolare via la competizione.
fonte.corrierdellosport michele de lucia