Kalinic-Babacar la viola vola nel girone – Slovan -Fiorentina 1-3
La Fiorentina vince per 3-1 e mette una seria ipoteca sul passaggio del turno in Europa League: il successo in casa delloSlovan Liberec vale il primato in solitaria nel girone e un break sulle inseguitrici: la doppietta di Kalinic e il gol di Babacar firmano il successo viola.
Ci ha pensato il redivivo Kalinic a medicare (la guarigione potrà essere completata solo in campionato…) il mal di gol della Fiorentina. L’attaccante croato ha raddoppiato, in un quarto d’ora, il suo bottino stagionale di reti tra campionato (1 centro) ed Europa League dove, da ieri sera, conta 3 reti. Anche Babacar (suo il gol del 3-1) ha contribuito a mettere quasi in cassaforte la qualificazione e il primo posto. La sconfitta del Paok a Baku non concede la matematica certezza alla Viola. L’importante, però, al di là del successo e del primato solitario in classifica in Europa League, è essere ripartiti dopo aver toccato, forse, il fondo domenica con l’Atalanta.
SORPRESA. Sousa, in cerca di maggiore peso in attacco e di più gol rispetto alla crisi mostrata in campionato, ha deciso di schierare qui a Liberec un 4-3-1-2 dove la differenza, complice anche la tenerezza difensiva dell’avversario, l’ha fatta il tridente offensivo. Borja Valero ha agito, anche se a corrente alternata, alle spalle di Kalinic e Babacar, ma svariando in almeno altri tre ruoli. Autore dell’assist dell’1-0, ma ripreso più volte da Sousa per la scarsa attitudine alla fase difensiva. Ma le velleità dello Slovan (terz’ultimo in campionato e ultimo nel girone di qualificazione di Europa League) sembravano ormai sventate dal raddoppio di Kalinic. È vero che Tatarusanu non è mai stato troppo tranquillo fra i pali, ma è altrettanto concreto il fatto che la Fiorentina ha rischiato decisamente poco.
REAZIONE. Ma Sousa ha fatto male i conti. Soprattutto quando (8'st) ha richiamato in panchina Kalinic. Scelta avventata perché la Viola era entrata in campo nel secondo tempo quasi narcotizzata dal doppio vantaggio. Lo stato catatonico è durato fino a quando Sevcik, sfruttando una disattenzione della difesa avversaria, ha accorciato le distanze poco prima del quarto d’ora della ripresa. In precedenza, come detto, Sousa aveva dato un segnale che, evidentemente, è stato interpretato male da tutta la squadra, sostituendo Kalinic con Tello. Il croato non sembrava così provato per meritare il part-time. Quindi sugli sviluppi di un angolo Tatarusanu ha compiuto un vero miracolo sul colpo di testa di Komlicenko, ma nessuno dei suoi difensori si è accorto che Sevcik era completamente solo: con il mancino al volo, il giocatore dello Slovan ha rimesso in gioco il risultato.
STRATEGIE. Il tecnico Trpisovsky, in cerca di riscatto in Europa dopo aver deluso in campionato, si è affidato al modulo 4-1-4-1 con Komlicenko come unico terminale offensivo. La «stella» Baros (35 anni, ex-Liverpool, il cui utilizzo è stato nascosto dal tecnico alla vigilia) si è arreso per un problema muscolare poco prima di accomodarsi in panchina. La Viola cercava la soluzione per i problemi di attacco e, quindi, per riconquistare la vittoria che quest’anno è merce rara soprattutto in campionato. Sousa ha lanciato dal 1' l'ex Siviglia Cristoforo che ha ben figurato in mezzo al campo considerata anche l’esperienza di Badelj e Vecino. Sul versante sinistro c’è stato l’esperimento per Maxi Olivera che ha agito bene, con profitto, sull’intera fascia. Sousa, preso in contropiede, ha spostato allora la posizione di Borja Valero che ha favorito, dopo una decina di minuti, il contropiede che ha riportato la Fiorentina sul doppio vantaggio. Lo Slovan è stato quindi sedato, con Tatarusanu che però ha alternato prodigiosi interventi a due incertezze che potevano costare caro. L’inferiorità numerica dei padroni di casa, nel finale (espulso Breite al 40’ per doppia ammonizione), ha evitato altri assalti dei ceki. La Fiorentina è ripartita. Domenica a Cagliari è necessaria una immediata riconferma.
– Paulo Sousa a fine gara è sembrato soddisfatto. Anche se della sua Viola non si fida ancora. «I gol mancano sempre per vincere e questa volta ne abbiamo fatti a sufficienza – ha ammesso – Siamo guariti? Il cammino è molto lungo ma saper soffrire è un buon punto di partenza. Si tratta di una questione di intensità e quando è bassa permetti al tuo avversario di creare. Ma per fortuna siamo riusciti a conquistare i tre punti e siamo primi del girone».
SOLUZIONI. Sousa ha trovato una soluzione per l’attacco. «Bernardeschi centravanti? Sì, nel finale sì, anche se ha iniziato come esterno – ha spiegato – poi quando Babacar ha accusato i crampi, ho messo un centrocampista come Sanchez avanzando Bernardeschi». Fiorentina a rombo? Un’altra novità. «È un'alternativa – ha ammesso Sousa – ma noi volevamo costruire con gli interni che si allargavano e ci abbiamo provato per poi giocare di più in verticale. Potevamo farlo con maggiore continuità nel primo tempo, invece nella ripresa abbiamo avuto un'intensità bassa».
OBIETTIVO. L’Europa Legue è diventata un obiettivo serio. Ma Sousa ha ribattuto che «per me il vero obiettivo è vedere i miei giocatori divertirsi ed essere dominanti in ogni competizione. Il primo posto conquistato nel girone dobbiamo conservalo perché può essere importante e permettere, magari, più fortuna nel sorteggio. Ma per andare avanti dobbiamo puntare di più sulla nostra qualità».
fonte:corrieredellosport