Mertens, abbiamo meritato di vincere – ora sotto con la Juve

27 ottobre 2016 | 00:00
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Mertens, abbiamo meritato di vincere – ora sotto con la Juve
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Mertens, abbiamo meritato di vincere – ora sotto con la Juve
Mertens, abbiamo meritato di vincere – ora sotto con la Juve

Mertens «Abbiamo meritato, ci aspetta la Juve: siamo pronti»

Festeggiato dal Napoli per le 150 gare: presto il nuovo contratto Mertens non vuole fermarsi più: «Ora spaventiamo la Juventus». Ironia sull’incontro con Higuain: gli darò uno schiaffo…

Dries Mertens, nella sua nuova vita da punta, non ha l’altezza ma i numeri: e segna ancora. 

Altro che falso: perché il centravanti è autentico, letalmente perfetto e in una serata in cui le paure s’avvertono sparse un po’ ovunque, la zampata d’un attaccante moderno e al tempo stesso antico, il perfido opportunista che sta alle spalle dell’ultimo difensore, è la prova-provata che in Mertens si nasconda (anche) un vero nove.  
«Volevamo vincere per dar continuità al successo di Crotone. Il resto non conta. Era l’unico impegno che sentivamo, portare a casa i tre punti».  
Cinquantuno minuti di stress – da prestazione – e le ombre che si addensano sul San Paolo, perché quando il vento ti gira contro, i granellini di sabbia s’appiccano ovunque e la testa rischia d’andar da solo: Napoli-Empoli è la partita infida che (naturalmente) t’aspetti e in quell’ora scarsa in cui il ritmo non è travolgente, le mani di Skorupski provvedono a stritolare la felicità. 



ECCOLO QUA. La manata sulla volée di Callejon, l’impavida uscita su Mertens ed altro ancora: non c’era un centravanti, un gigante, a cui rivolgersi nel mischione, né per le sponde e né per lo stacco decisivo, però quando il pallone ha cominciato a viaggiare a certe velocità, il “nueve” di questo terzo Millennio che Sarri ha vestito da bomber esce dalla nebbia, «ascolta» il lancio di Callejon e provvede a dar sostegno anche aritmetico alla sua stagione, tre reti in campionato, tre in Champions e due da quando l’hanno sistemato là in mezzo, nel cuore delle difese altrui, un lillipuziano tra giganteschi “nemici” a cui dover rubare lo spazio e il tempo. «E' andata ancora bene e non posso che essere contento. Il gol per me non è un problema ma averlo trovato ha rappresentato una soluzione: non era semplice, non si trovavano gli spazi. Ma vincere per noi aveva un senso anche per altro: perché bisognava presentarsi a Torino nelle migliori condizioni, anche mentali. E i successi, si sa, aiutano a star bene con se stessi. Però, si può anche dire che abbiamo meritato». 

L’UNICO UOMO. In realtà, anche l’ultimo, l’Idea lambita da Sarri sin dall’estate, il sogno di realizzare qualcosa di strettamente personale andando a lavorare sul talento: c'è stato un momento e non c’entra l’infortunio di Milik, né la squalifica di Gabbiadini), in cui Mertens è divenuto “il centravanti”, desiderio sfrenato d’un allenatore che ama fare anche da sè, plasmando gli uomini e la squadra secondo un calcio che avverte dentro. «Bisognava prendere questi tre punti e lo abbiamo fatto. Ora ci sentiamo soddisfatti ma da oggi si pensa già ad altro….». 



PIPITA TI SCHIAFFEGGIO. Perché è inutile, ormai, rimanere aggrappati alla tempistica: è arrivata l’ora e mezza di Juventus-Napoli e s’avvicina il giorno in cui bisognerà ritrovarsi, rivedersi, salutarsi con Higuain, senza aver nessun tipo di preclusione, senza inibirsi, anzi presentandosi con quella faccia da scugnizzo sorridente che avverte el pipita (sorridendo e ironizzando): «Scherzetti non gliene devo fare, semmai gli darò uno schiaffo». E’ Juventus-Napoli e da una parte c’è il centravanti della Storia (trentasei reti) e del« tradimento» e dall’altra l’inaspettato erede, uno sfrontato “monello” che s’è ritagliato – quasi inconsapevolmente – un’altra vita e che ha scelto di viversela a modo suo. «Volete che non sappiamo che questa sia una partita importantissima! Da questo momento, siamo con la testa a Torino: e vogliamo vincerla. E in campo non ci sono amici…..».  
Falso mai… 

fonte:corrieredellosport