Tabù spezzato. Dopo 4 anni e 9 sconfitte (comprese le 2 ai supplementari in Coppa Italia), il Milan torna a battere la Juventus e, in attesa della Roma, si sistema solitario al secondo posso in classifica a sole 2 lunghezze dai bianconeri. Nessuno poteva immaginarselo. Soprattutto davanti ad un Diavolo che ha azzerato il suo mercato estivo ed ha inserito un 18enne, Locatelli, al centro del suo motore. Ovvio che ci sia molto di Montella nella vittoria di ieri sera, ma soprattutto in questo avvio di campionato. «Abbiamo tutto il diritto di gioire adesso, ma da domani (oggi, ndr) dobbiamo azzerare tutto perché per noi comincia un altro campionato – è stato l'immediato avviso del tecnico rossonero – Ora gli avversari ci affronteranno in modo diverso, daranno qualcosa di più. Già contro il Genoa ci aspetta una sfida intensissima e difficilissima. Qualcosa dovremo cambiare, perché abbiamo speso molto. Sarà fondamentale, però, non perdere lo spirito di squadra che ci ha permesso di battere la Juventus. E' quello che mi è piaciuto di più dei miei giocatori, anche da parte di quelli che vanno meno in campo. Mi rende fiero il fatto che questa squadra abbia un'anima. E questa deve essere la nostra forza di qui fino alla fine della stagione».
PREDESTINATO. E l'anima del Milan ha anche il nome di Locatelli, goleador a sorpresa con la spensieratezza dei suoi 18 anni. «Quando ha segnato ho pensato che è proprio un predestinato – ha raccontato Montella – Ha perso qualche pallone di troppo in fase di costruzione. Potevamo pagare dazio contro un avversario del valore della Juventus, invece ce la siamo cavata. E poi sempre lui è riuscito a fare un gol di quel genere… c'erano la tecnica e il coraggio del predestinato. Ora, però, va lasciato tranquillo e libero di crescere e migliorare, come è giusto che sia. Chi mi ricorda? Non penso né a Pirlo né a Pizarro. Forse Albertini, visto che ha cominciato anche lui da molto giovane». Il tecnico rossonero, che ha fatto uno dei suoi dribbling da centravanti sul gol annullato alla Juventus («Dalla panchina non si vede nulla. Poteva sembrare fuorigioco come non poteva sembrare»), si è concesso pure una confessione: «Mi sono emozionato nel vedere i ragazzi sotto la Curva. Mi è passato davanti tutto il mio percorso da ragazzino, quando ero tifoso del Milan». Un pensiero va anche a Galliani: «Sono particolarmente contento per lui. Sta dimostrando di essere un grande dirigente, questo è anche il suo Milan. E' vero che a passato un'estate difficile, ma queste sono soddisfazioni che lo possono ripagare. Lo ringrazio perché mi ha sempre sostenuto in ogni mia scelta».
NESSUNO COME IL MILAN. A proposito di emozioni, sembra che l'ad rossonero si sia commosso davanti all'euforia che si è scatenata nello spogliatoio milanista. Poi, riacquisita un pizzico di lucidità, ha potuto sottolineare che «la partita è stata vinta da un ragazzo del '98 (Locatelli, ndr) e da uno del '99 (Donnarumma, ndr). La parata di Gigio mi ha ricordato la parata di Abbiati a Perugia. Mi si è ghiacciato il sangue in quel momento. La bellezza dei due gol che ha fatto Locatelli è qualcosa di leggendario. Due gol meravigliosi. La verità è che nessuno in Europa gioca con un portiere del '99 e un regista del '98». L'onda emotiva è arrivata fino a Berlusconi: «L'ho sentito ed è molto felice – ha raccontato Galliani – Sono 16 punti nelle ultime 6 partite, qualcosa di incredibile, di stratosferico». Poi i complimenti per Montella: «Avevamo provato anche due anni fa a prenderlo, ma in quel momento non era stato possibile. E' bravo, ha costruito una squadra duttile. Lo spogliatoio? In questo momento tutto va benissimo, non c'è un problema. E' cambiata molto la tipologia delle persone rispetto all'anno scorso. Siamo soddisfatti. Ora gioiamo, ma attenzione al Genoa». Il messaggio di Montella è già stato ricevuto…
fonte:corrieredellosport