Punta Campanella. Dissesti sul sentiero appena rivalorizzato

10 ottobre 2016 | 00:00
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Punta Campanella. Dissesti sul sentiero appena rivalorizzato

MASSA LUBRENSE. Ancora nessuna traccia dell’annunciata (da vari mesi) barriera-slalom antimoto sul nuovo percorso di Punta Campanella. O meglio, la barriera c’è, ma manca il dissuasore a valle che avrebbe potuto evitare i danni che oggi emergono evidenti. 
Ma facciamo un passo indietro. La rivalorizzazione dell’area di Punta Campaniella ha avuto un gran seguito mediatico a causa delle forti polemiche sollevate sull’opportunità dell’intervento che avrebbe dovuto consentire, tra le altre cose, l’accesso ai disabili ad una zona finora inaccessibile.
Un’opera che ha intercettato i fondi europei ma che ha attirato l’attenzione anche del Movimento 5 Stelle, diventando oggetto di un’interrogazione parlamentare e di un’inchiesta da parte della Procura. 
«L’intervento si sta attuando in un’area a rischio frana molto elevato – scrisse Claudio d’Esposito, presidente del Wwf Terre del Tirreno – per tale motivo venne vietato il transito. Oltretutto, il progetto manca del tutto di una relazione di compatibilità geologica (nella foto alcuni lavori}. Con i lavori di abbattimento delle barriere architettoniche – continuavad’Esposito – si consentirà in futuro il transito dei disabili sulla strada, con una previsione di afflusso di persone triplicato rispetto a prima. Così, sarà anche triplicata anche l’esposizione al rischio. Come si può non considerare il rischio sussistente nell’intera area in questione?. Nella relazione generale del progetto si dichiara che le opere avranno un “effetto positivo sulla regimentazione delle acque” ma l’intervento di cementificazione dell’intero tracciato incide sulla capacità di assorbimento dell’acqua piovana che un tempo veniva filtrata attraverso i muri a secco e trattenute dal soprassuolo, ma che ora, incanalata tra la strada cementata e i muri di contenimento, fuoriuscirà con violenza dagli sfoghi delle murature andando a incidere sul delicato equilibrio idrogeologico dei terrazzamenti e delle antiche murature a valle» concluse il rappresentante Wwf.
Oggi, complici anche le battenti piogge e le insistenti passegiate dei motocicli,  il fondo stradale si è ulteriormente rovinato. Se ci saranno ancora acquazzoni prima che qualcuno provveda ad intervenire in modo serio, il deterioramento del sentiero avanzerà rapidamente, i solchi diventeranno ancora più profondi e altre pietre scenderanno verso la Campanella, che quindi resterà comunque non accessibile alle carrozzine. 
Ora della barriera e del tornello che effettivamente sono stati installati manca però un controllo e, secondo alcuni, il tornello sembrerebbe insufficiente per il passaggio di una carrozzina per disabili.
«Sinceramente – afferma Luigi Russo – trovo molto improbabile che un disabile possa arrivare alla punta con la condizioni in cui versa il fondo stradale». Intanto ulteriori crolli si registrano lungo via Sant'Aniello Vecchio, un tratto mai ripristinato e spesso soggetto a frane di questo tipo.