Sorrento. Naspi e disoccupazione: se ne parla martedì alla Cgil
SORRENTO. Si continua a parlare di tutela del lavoro e di Naspi in penisola sorrentina. Praticamente agli sgoccioli di ciò che rimane della stagione estiva, questo è il periodo in cui si registra il primo calo, compensato dall’incoming delle feste natalizie. Poi i mesi invernali con la fuga degli albergatori e il crollo del turismo.
Questo elettrocardiogramma ben conosciuto non basta a chi di turismo potrebbe vivere tutto l’anno ed è ancora più pesante con la “nuova” indennità di disoccupazione (Naspi).
«Provare ad interagire con quel mondo del lavoro spesso marginalizzato, perché la sfida del cambiamento la si vince solo se si includono e si coinvolgono nei processi decisionali tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori. Filcams, a livello locale come nazionale, è impegnata in tal senso da tempo e l’assemblea di martedì prossimo 25 ottobre alle ore 16 presso la Cgil Penisola Sorrentina di via degli Aranci 35 a Sorrento va esattamente in questa direzione». Così, Pasquale Cesarano, responsabile Filcams-Cgil Penisola Sorrentina. «Già diversi mesi prima della modifica degli ammortizzatori sociali ci siamo resi conto che la Naspi, in termini di durata della prestazione, sarebbe stata fortemente penalizzante per i lavoratori stagionali. Da subito abbiamo messo in campo proposte, spesso condivise con gli altri attori sociali e con le amministrazioni territoriali, al fine di destagionalizzare un settore giustamente ritenuto una leva per la ripresa economica del nostro Paese, ma che sconta da sempre un certo provincialismo ed una buona dose di approssimazione nell’approccio strategico.
Abbiamo innanzitutto chiarito che i lavoratori stagionali non intendono vivere di assistenzialismo, ma semplicemente lavorare per periodi dell’anno più lunghi ed in condizioni di maggiore dignità e legalità. In Penisola è possibile allungare la stagione turistica, con interventi mirati, magari lavorando su promozione e programmazione, ed un utilizzo sapiente dei fondi europei. Il solo comparto turistico, senza parlare dell’indotto, crea occupazione per 6mila e 500 persone che operano in alberghi, bar, ristoranti, villaggi, stabilimenti balneari e campeggi. Parliamo di professionisti del settore, premiati per la loro dedizione al lavoro e per le loro competenze nonché riconosciuti e stimati in tutto il mondo. Ma ad oggi solo palliativi. Si parla di un mese in più di Naspi, ma allo stato ancora nessuna circolare da parte dell’Inps e poi il provvedimento riguarderebbe solo i lavoratori del Turismo e del settore termale. Ad ogni modo, martedì prossimo proveremo a parlare di tutto questo, facendo un punto politico sindacale della situazione e dei suoi ulteriori sviluppi, ma anche di dettagli tecnici, perché ci sono stati diversi cambiamenti per ciò che concerne l’invio della Naspi. All’iniziativa, infatti, parteciperà anche un’operatrice del patronato Inca-Cgil».
L’appello del sindacalista Cesarano arriva poco dopo il successo della raccolta firme per la carta universale dei diritti dei lavoratori e intende riprendere il lavoro della Naspi da dove è stato lasciato.