Lo scetticismo sul possibile impatto con il campionato italiano lo avevano già dissipato i numeri: sette gol in 9 partite tra serie A e Champions. Ora la patente di fuoriclasse allo sfortunato Arek Milik, fermo ai box fino a primavera, la dà nientemeno che il capitano e il leader del Napoli, quel Marek Hamsik alla decima stagione con la maglia azzurra. In un'intervista al portale slovacco Pravda, Hamsik esce allo scoperto e ammette che la scelta per il dopo-Higuain era stata davvero azzeccata. «Milik – dice – è un fuoriclasse di livello mondiale, ci manca molto». Un'assenza che pesa enormemente, nei risultati poco entusiasmanti dell'ultima striscia azzurra. «Nonostante l'assenza di Milik – continua Hamsik – creiamo sette-otto occasioni gol a partita. Ma non le sfruttiamo. C'è bisogno di essere più precisi sotto rete». Un nuovo accenno a ritrovare «la cattiveria sotto porta», dopo quello lanciato contro la Lazio. Il capitano resta però ottimista. «I nostri ultimi risultati non sono stati dei migliori, ma abbiamo giocato partite di qualità. Per le prestazioni mostrate, meritavamo più punti». Nelle ultime partite la dimostrazione pratica che quando si accende la luce di Hamsik è un altro Napoli. Il gol del pareggio in Champions acciuffato nel finale a Istanbul, che mantiene ancora gli uomini di Sarri in piena corsa per la qualificazione agli ottavi; l'acuto del vantaggio contro la Lazio, rovinato dall'errore di Reina. E prima ancora, nell'esordio casalingo europeo contro il Benfica, la rete che aveva sbloccato gli azzurri dopo un inizio sofferto. Nel finale di gara contro i biancazzurri la fatica si è fatta sentire, con i crampi che lo hanno fermato. Così anche il tecnico slovacco Kozak lo userà a mezzo servizio per il doppio impegno internazionale: in campo per la sfida di qualificazioni mondiali contro la Lituania, in panchina nell'amichevole contro l'Austria. «Sono contento perché il tecnico ha compreso la mia situazione – dice ancora Hamsik – con il Napoli stiamo giocando una partita ogni tre giorni, fisicamente è molto impegnativo. Ho bisogno di riposare». Alla ripresa dopo la sosta, nel match contro l'Udinese, dopo essere diventato il quarto cannoniere della storia del Napoli con 103 gol (appaiato Vojak), Marek è già pronto per sedersi sul podio. Nel mirino c'è infatti Edinson Cavani, che in azzurro ha messo a segno 104 reti. Un solo centro divide dunque il capitano dal Matador, che poi potrà sferrare l'attacco ad Attila Sallustro (108 gol) e al leader della classifica, il mito assoluto della storia del Napoli, Diego Armando Maradona, 115 reti firmate con la maglia azzurra. Negli ultimi giorni Marek è poi diventato involontariamente oggetto di un botta e risposta piccato tra il patron Aurelio De Laurentiis e l'allenatore Maurizio Sarri, a proposito del suo utilizzo in campo. Il presidente ha «suggerito» al tecnico di impiegare Hamsik da trequartista, come ai tempi di Benitez in panchina. «Il trequartista è un ruolo che non piace a Marek, quando l'ha fatto non ha giocato bene e mi sembrerebbe un'incongruenza tenere fuori due tra Mertens, Callejon e Insigne» la risposta dell'allenatore. Ergo: sabato 19 a Udine Hamsik giocherà ancora tra i tre di centrocampo, affiancato da due tra Diawara, Jorginho, Zielinski e Allan, sempre che Sarri non decida di tirare via anche il talento Rog dalla naftalina.
fonte:ilmattino