Frank Kessie, 20 anni il prossimo 19 dicembre, ivoriano, è una delle rivelazioni di questo inizio di campionato: 4 reti (due alla Lazio, una alla Sampdoria, una al Torino), e due assist al suo attivo.
Mattia Caldara, 22 anni, dopo 4 gare in panchina e due turni saltati per infortunio, è entrato e non è più uscito dal campo: sei gare da difensore centrale e due reti, al Pescara e al Sassuolo.
Il tablet di Fabio Paratici, prezioso ds bianconero, contiene un’infinità di informazioni sui talenti sbocciati in tutto il mondo. Non sempre, però, per cercare calciatori da Juve è necessario setacciare l’Europa o spingersi in Sudamerica: il futuro, spesso, è a due passi da casa, e la società bianconera sa guardarsi intorno, come dimostrano gli acquisti di Paulo Dybala, trasformato in top player dopo l’apprendistato a Palermo, o Daniele Rugani scovato bambino nell’Empoli e oggi vestito d’azzurro.
ANAGRAFE. E’ naturale, in questo contesto, che in corso Galileo Ferraris siano attentissimi all’Atalanta rivelazione, plasmata da Gian Piero Gasperini attingendo a un vivaio storicamente fertile. Il tecnico nerazzurro ha cominciato allenando i giovani, proprio alla Juventus, e nella sua carriera non ha mai esitato a lanciarli, anteponendo sempre la qualità all’anagrafe. Quest’anno, a Bergamo, è comunque andato oltre se stesso, realizzando un piccolo capolavoro: non sparuti innesti felici, ma un nugolo di campioncini bravi e sfrontati, capaci di arrampicarsi fino al quarto posto, in coabitazione della Lazio, e di lasciarsi alle spalle squadre costruite con grandi ambizioni come Napoli, Fiorentina e Inter. Può darsi che il tempo ristabilisca in parte le gerarchie, ma resteranno, al di là della posizione in classifica comunque rosea, un progetto solido, un esempio da seguire e una nidiata di ragazzi destinati al calcio che conta.
STELLA. La Juve ne ha quattro nel mirino. Non è sola, ovviamente, ma, come nel vecchio spot, occupa un posto in prima fila. E non è un caso che per visionarli, una settimana fa contro il Genoa, Paratici si sia mosso personalmente. Tre sono scesi in campo: Federico Gagliardini, 22 anni, duttile centrocampista che intreccia tecnica e fisicità, appena convocato in Nazionale; Mattia Caldara, 22, difensore centrale e Andrea Conti, 22, terzino destro. I primi due nati a Bergamo, il terzo a Lecco, tutti cresciuti nella cantera della Dea: campioni a chilometro zero pronti per un ulteriore salto di qualità. Sedeva in panchina, invece, Franck Kessie, 19 anni, centrocampista ivoriano che l’Atalanta ha scovato due anni fa nella Stella Adjamé e su cui la Juventus, da mesi, raccoglie relazioni dettagliate.
GENERAZIONE. Cronache di calciomercato, ma anche storia del pallone. Perché se le trattative decolleranno, se il futuro dei gioiellini di Gasperini o almeno di alcuni sarà bianconero, si allungherà una tradizione speciale sull’asse Bergamo-Torino: la Juventus ha attinto spessissimo all’Atalanta, trasformando eroi di provincia in campioni di respiro internazionale, vincendo, generazione dopo generazione, con uomini formati in nerazzurro. Il primo fu Camillo Fenili, classe 1904, ala velocissima che debuttò nella Dea a sedici anni e vinse, pur giocando poco, lo scudetto con la Juventus. Da allora, un crescendo di fuoriclasse: in ordine sparso il monumento Gaetano Scirea, Antonio Cabrini che si laureò campione del mondo con lui, Pietro Fanna, Sergio Porrini, Alessio Tacchinardi, Paolo Montero, Christian Vieri, Filippo Inzaghi… E anche tanti, utilissimi gregari: da Cesare Prandelli, che arrivò in un “pacchetto” comprendente Bodini, Tavola e Marocchino, fino a Simone Padoin e Giorgio Peluso, portati a Torino da Antonio Conte che li aveva apprezzati nei pochi mesi trascorsi sulla panchina bergamasca. Padoin, per la cronaca, ha vinto tutti e cinque gli scudetti dell’era Agnelli…
Prime cure per Andrea Barzagli, dopo l’infortunio subito domenica contro il Chievo che lo costringerà a stare due mesi senza calcio. E’ stato lo stesso difensore, attraverso il suo profilo Instagram, a raccontare di aver iniziato il percorso di riabilitazione «per tornare prima possibile», postando la foto in cui, sorridente, dopo essersi tolto il tutore immobilizzante, si sottopone alle terapie per la lussazione alla spalla sinistra. Non era solo, a Vinovo: anche gli altri infortunati, in questi giorni di riposo, hanno portato avanti i programmi di recupero. Sono Chiellini, Dybala, Marchisio, Pjaca e Asamoah, oltre a Mandragora, fermo da aprile per una frattura al piede: giocava nel Pescara, dove la Juventus lo aveva lasciato in prestito dopo averne acquisito, per 6 milioni, il cartellino a gennaio.
PRIMAVERA. Oggi pomeriggio riprenderanno gli allenamenti, che però saranno condizionati dalle numerosissime assenze: sommando ai 7 infortunati i 14 convocati in Nazionale (Buffon, Bonucci, Rugani, Khedira, Pjanic, Lichtsteiner, Mandzukic, Evra, Benatia, Lemina, Higuain, Dani Alves, Cuadrado, Audero) rimarranno solo Neto, Hernanes, Alex Sandro, Sturaro e Mattiello. Per imbastire una seduta, Allegri ricorrerà alla Primavera, a sua volta però falcidiata dalle convocazioni: oltre a Kastanos (Nazionale maggiore di Cipro), sono partiti Macek (Repubblica Ceca U.20), Rogerio (Brasile U.20), Severin (Francia U.20), Beruatto, Del Favero, Tripaldelli e Vogliacco (Italia U.19), Andersson (Svezia U.19), Zeqiri (Svizzera U.19), Merio e Zanandrea (Italia U.18).
STRUTTURE. Ad animare il centro sportivo di Vinovo, in questa pausa dell’attività della prima squadra, sono stati ieri anche 70 tecnici delle scuole calcio operanti nelle strutture Sisport che, dopo aver visitato le strutture del Training center e assistito dal vivo agli allenamenti dei ragazzi delle attività di base, hanno incontrato Stefano Baldini, coordinatore tecnico dell’attività agonistica del settore giovanile bianconero, e Claudio Gabetta, coordinatore tecnico delle Scuole Calcio Italia.
Fonte:corrieredellosport