Mandzukic l’uomo in piu’ della Juve

25 novembre 2016 | 00:00
Share0
Mandzukic l’uomo in piu’ della Juve
Mandzukic l’uomo in piu’ della Juve
Mandzukic l’uomo in piu’ della Juve
Mandzukic l’uomo in piu’ della Juve


Quattro gol nelle ultime 6 partite. Il marchio di Mario Mandzukic sulla Juventus che vola in campionato (+7 su Roma e Milan) e guadagna gli ottavi di Champions, arrampicandosi in vetta al girone. Quattro gol ravvicinati dopo una lunga attesa, lampi di sofferenza e impazienza, voglia di afferrare un’occasione, consapevolezza di essere prezioso nonostante le nuove gerarchie. Tutto, in effetti, lasciava presagire che titolari fossero Higuain e Dybala, e quando Allegri ha scelto lui, a San Siro con l’Inter, è stato travolto da una valanga di critiche. Come se Supermario non avesse sollevato la Champions, come se non avesse vinto e segnato in quattro Paesi, come se non avesse giocato 74 partite nella nazionale croata.  

PALMARES. E’ stato il tecnico a ricordarne allora il palmares, a ribadire la necessità dei grandi club di arruolare e ruotare fuoriclasse, a predire come la stagione avrebbe ritagliato spazi e opportunità per tutti: il bomber di Slacoski Brod non ha battuto ciglio, s’e tuffato nel lavoro, è rimasto sereno perché abituato, dal Bayern Monaco all’Atletico Madrid, a convivere con altri campioni. E quando Dybala, contro il Milan, oltre un mese fa, s’è fatto male, ha affiancato Higuain come era già successo, per scelta tecnica, a Palermo, ed entrambi si sono sacrificati e impegnati per affinare l’intesa, Mario addirittura riciclandosi esterno sinistro quando Max ha voluto sperimentare il tridente con Cuadrado a destra e Pipita centravanti.  



SUCCESSIONE. Mandzukic è tornato centravanti martedì sera a Siviglia, quando anche Higuain si è fermato e s’è ritrovato unico superstite dell’attacco: oltre a Dybala, da tempo, è infatti fuori anche Pjaca e l’unica alternativa nel ruolo, riconversioni tattiche escluse, rimane Moise Kean, 16 anni e un grande futuro, primo 2000 a debuttare in serie A e in Champions League. Il questo mese il croato ha mantenuto elevate la qualità ed l’esperienza della Juve, ma anche il numero di gol. Perché senza La Yoya e con Higuain (autore di 9 gol e capocannoniere bianconero) che in questa fase ha abbassato leggermente una straordinaria media-gol, è stato lui a vestire i panni del bomber. Senza rinunciare alle sponde, ai duelli, ai tagli e agli spazi aperti, ma aggiungendoci ferocia e freddezza sotto porta. Si è sbloccato con la Sampdoria, il 26 ottobre, nella prima partita segnata dalle assenze in attacco, s’è fermato con Napoli e Lione quando è stato Higuain a lasciare il segno, ha timbrato in successione contro Chievo, Pescara e Siviglia. In mezzo, per dirla tutta, due partite e un gol con la Croazia: altra testimonianza dell’ottimo stato di forma, della capacità d’incidere appartente al dna amplificata da un momento di particolare ispirazione. 

PUNTO FERMO. Domenica, nella trasferta di Marassi con il Genoa, al momento è l’unico punto fermo: Pipita può recuperare, ma viene monitorato giorno per giorno, mentre Dybala, se non rinvierà il ritorno a Juve-Atalanta, siederà al massimo in panchina. Mandzukic cercherà così un gol per allungare il filone e per centrare il duecentismo gol in carriera con i club: i 199 attuali sono divisi tra Marsonia (14), NK Zagabria (17), Dinamo Zagabria (63), Wolfsburg (20), Bayern Monaco (48), Atletico Madrid (20) e Juventus (17). 

TALISMANO. Non è tutto. Un gol a Genova potrebbe… dare slancio alla Juventus in vista del delicato trittico (l’Atalanta rivelazione, il Toro, la Roma) che l’attende in campionato prima della Supercoppa e della sosta natalizia. Mandzukic, infatti, non è solo bomber ma talismano, quando segna lui arrivano solo vittore: una in Supercoppa italiana contro la Lazio (un gol), 12 in campionato (13 reti: doppietta al Carpi), 3 con altrettanti gol in Champions League. 

fonte:corrieedellosport