Napoli cosi non va -è solo pari al San Paolo – Senza bomber e portiere non si va lontano. Le pagelle
L’1-0 di Marek è un gioiello poi errore del portiere per l’1-1 Inzaghi resta davanti in classifica
Senza bomber e portiere non basta il cuore di Marek
Parate e papere, il doppio Pepe che fa soffrire Napoli
Gol e assist, Hamsik trascinatore Callejon stavolta è poco lucido . Il portiere spagnolo vanifica la prodezza di Hamsik Ennesimo regalo firmato Reina incertezza che costa due punti
87 i secondi tra i due gol Tanto è trascorso dal gol di Hamsik a quello di Keita: 87 secondi. E’ il pari più veloce di questo campionato
Primo tempo
12’ – Sembra tutta regolare l’azione che porta al tiro Keita: quando Lulic serve Immobile, quest’ultimo sembra in linea con Chiriches.
17’ – Trattenuta (rischiosa anzichenò) di Hysaj ai danni di Milinkovic-Savic, siamo in area, il giocatore biancoceleste rimane in piedi.
19’ – Reina lancia profondo Mertens, su di lui arriva il recupero di Radu che – pur rischiando – riesce a prendere il pallone con la gamba sinistra, il contatto che ne deriva è di gioco.
28’ – Intervento in scivolata di parolo su Hysaj: ammonito.
31’ – Fermato Immobile per fuorigioco, ma in realtà è in linea con Koulibaly.
41’ – Fallo di Milinkovic-Savic su Zielinski, trattenuta in fase di ripartenza: manca il giallo.
44’ – Koulibaly abbatte Parolo, anche in questo caso l’intervento era da ammonizione.
Secondo tempo
3’ – Wallace lancia lungo Immobile, tenuto in gioco da Ghoulam: in fuorigioco non punibile c’è Keita.
6’ – In attesa di un angolo, Radu trattiene Chiriches, Damato lo avverte che deve guardare il pallone altrimenti è fallo, alla seconda volta (pallone ancora non in gioco) scatta il giallo. Radu si lascia andare ad una reazione spropositata, mandando a quel paese (gesto visibilissimo) Damato. Ha rischiato il rosso.
16’ – Tocco di gomito di Parolo (attaccato al corpo, il leggero movimento è congruo con l’azione) e poi col braccio di Immobile che era dietro di lui, ed è girato: involontario.
23’ – Gabbiadini giù in area, ancora Radu e ancora con perfetta scelta di tempo: pallone.
43’ – Hysaj su Felipe Andersson: fuori area, ma era probabilmente fallo.
. Mertens al centro, Insigne a sinistra. Si battono, concludono (mai troppo bene), giocano, ma alla resa dei conti, quando c’è da lottare in area, prevale il fisico dei tre difensori laziali. Abbondante possesso palla napoletano, ai bordi dell’area laziale, ma non basta.
Per venti minuti, gioca con un ritmo alto, andando a pressare con gli attaccanti. Poi, sempre più difesa, in modo assai marcato dopo il pareggio di Keita. In quel momento la Lazio rinuncia anche al contropiede, si chiude bene intorno al trio di difensori centrali, una sicurezza per questa squadra.
Sul gol di Hamsik, l’errore non è di Basta (se lo slovacco lo frega in area è per la sua estrema qualità, non per demerito del laziale), ma di Parolo che si stacca da Hamisk per uscire su Ghoulam, perde il tempo e dà tutto lo spazio al napoletano. Sulla rete di Keita, le mani di Reina si piegano sul suo palo.
Il gol di Hamsik potrebbe cambiare la partita, ma il pareggio di Keita dopo due minuti la rimette sullo stesso binario: attacco del Napoli, difesa della Lazio. E’ una partita che non si stacca mai dal suo corso iniziale, non muta l’impostazione e alla fine penalizza il Napoli.
Anche ieri sera, come succede ormai da tempo immemorabile, le inseguitrici della Juve hanno giocato per la Juve. Uno a uno fra Napoli e Lazio e se a Inzaghi il pari va bene, non altrettanto si può dire per Sarri. Dopo la partita allo Juventus Stadium e quella di Istanbul, il problema del Napoli è chiaro e di complicata soluzione: per fare un gol, deve produrre una quantità incredibile di occasioni, deve attaccare per 90 minuti, deve spingersi sempre oltre. Ieri ha segnato una rete bellissima con Hamsik, ma una sola, tirando 18 volte e costringendo Marchetti a 8 parate. Alla Lazio è bastato molto meno per pareggiare. E questo è uno scompenso notevole per il Napoli, visto che Milik tornerà solo a gennaio.
INIZIO VELOCE. Per venti minuti la Lazio ha affrontato il Napoli sul ritmo, tenendo alto il suo centrocampo per pressare subito e lasciando solo Biglia, non ancora al meglio della condizione, davanti alla difesa. Tuttavia non era difficile, né per il Napoli, né per la Lazio, saltare la prima linea di pressione e partire con ampi spazi a disposizione. Mertens ha avuto subito una buona occasione, Keita lo stesso. E’ stato il periodo più interessante anche a livello tattico, con la sensazione che dal duello fra Ghoulam-Felipe Anderson, un terzino-ala contro un’ala che doveva fare anche il terzino, potesse uscire l’azione decisiva. Si giocava a uomo, con marcature chiare, Parolo su Hamsik, Biglia su Mertens quando arretrava, Milinkovic su Zielinski ma, al momento del rilancio di Reina, si spostava su Diawara.
PALLA NAPOLETANA. Poi però Inzaghi ha ritirato i suoi nel proprio centrocampo e non poteva essere per stanchezza perché erano passati appena 20 minuti. E’ stata una scelta ragionata: lasciare palla e iniziativa al Napoli per colpirlo in contropiede. Il problema è che mentre la palla è rimasta a lungo fra i piedi del Napoli (oltre il 65% al 45'), il contropiede laziale non è mai scattato, un po’ per l’iniziale pigrizia di Keita (che troverà comunque il modo di farsi perdonare), un po’ per la difficoltà di Biglia e dei due interni a far ripartire l’azione. La Lazio non riusciva a intercettare il movimento classico del Napoli, l’uscita dalla linea d’attacco di Mertens per fare la sponda: in quell’incrocio ha rischiato di perdersi. Insigne era ben dentro la partita, Hamsik lo stesso, ma l’attacco del Napoli ha sbagliato spesso le scelte finali, non è stato deciso, né risoluto. Se alla Lazio l’assenza di De Vrij non pesava granché vista l’impeccabile prestazione di Wallace (mai un errore del centrale sui tempi d’intervento), sul fronte napoletano quella di Milik sì, eccome se pesava. Va bene l’attacco dei piccoletti, ma il fisico in area serve sempre.
HAMSIK E KEITA. Due occasioni per Immobile e poi i gol hanno acceso il secondo tempo e trasformato la partita. Quello di Hamsik è stato una magìa, in area ha dribblato Basta, anticipato Wallace e fatto passare la palla fra le gambe dello stesso Basta. A Istabul, preso il gol il Napoli aveva subito pareggiato. Stavolta, segnato il gol ha incassato subito il pari per un errore di Reina: il tiro di Keita era forte, ma non irresistibile, e poi era diretto sul primo palo, coperto dallo spagnolo. La palla gli è passata sopra le mani.
SOLO NAPOLI. Da quel momento, ben soddisfatta del pari raggiunto per una leggerezza del Napoli (non solo di Reina), la Lazio si è di nuovo ritirata. Hamsik stava imperversando e Parolo, già ammonito, non aveva più la forza per contrastarlo. Sarri ha messo dentro Gabbiadini al posto di Insigne e ha spostato Mertens a sinistra. Gabbiadini non ha portato niente nemmeno stavolta e niente darà El Kaddouri nel finale. La Lazio non ce la faceva più a tenere palla, reggevano solo i tre dietro. Il Napoli palleggiava intorno all’area di Marchetti, ha avuto qualche occasione, ma ha continuato a sbagliare la rifinitura o la conclusione. Per questo ha solo pareggiato.
Le pagelle
Koulibaly, notte da leader Ghoulam: forza e velocità Hamsik domina, Diawara cresce, Gabbiadini non ingrana
HAMSIK 7,5
Con autorevolezza, tra le linee e in mezzo al campo, sostituendosi (quando serve) a Diawara. Un gol pazzesco ma anche il timbro su una partita di intensità, di spessore, da leader. Un dolorino lo tira fuori dal finale.
KOULIBALY 7
Ha slanci atletici da lasciare senza fiato: sradica i palloni dalle gambe di chiunque scappi e si aggroviglia su Keita, con il quale se ne andrà poi in Nazionale. La chiusura al 92' è per uomini forti.
GHOULAM 6,5
Con accurata cautela, però anche con rapidità di corsa (e di pensiero) quando bisogna provarci. Lasciando a Felipe Anderson spiccioli di palleggio e trovando Hamsik nello spazio per l’1-0.
DIAWARA 6
Una serie di errorini nell’avvio, in cui c’è un pizzico di paura nello sbilanciarsi. Poi, come natura calcistica suggerisce, meglio le coperture che le intuizioni (anche se un pallone per Hamsik direbbe il contrario). Non lo vedi ma lo senti.
HYSAJ 6
Si avventura sulla corsia con moderazione, perché di là c’è Lulic che ti può far male in ripartenza. E’ meno reattivo e due volte Immobile gli parte alle spalle ma si prende la corsia alla distanza e la tiene con continuità.
CHIRICHES 6
Elegantemente a tenere il filo della difesa, evitando di regalarsi licenze ma senza rinunciare alla costruzione. S’appisola su Immobile, alla ripresa, poi si ricompone e sul gol non può essere una colpa lasciare il primo palo.
INSIGNE 6
Il più vivo del «tridente» (per 45'), legge le giocate, è umilmente al servizio degli schemi. La fatica gli toglie qualcosa, ma altro sembra averne.
SARRI (all.) 6
Il calcio che piace, su ritmi però non travolgenti. Una produzione rilevante di conclusioni (18, nello specchio sono 8) che però viene sporcata da un difetto di precisione.
ZIELINSKI 5,5
Ci vuole un po’ per farlo entrare in partita, e la presenza di Milinkovic-Savic è un deterrente; poi sono lampi, neanche accecanti, tra cui il guizzo che spacca la difesa e vale un assist (svanito).
CALLEJON 5,5
Ci sono standard che non possono essere rispettati per un anno intero: è una pausa, umanissima, che sta attraversando.
MERTENS 5,5
Due minuti e per poco non sistema la partita come vorrebbero lui e il Napoli. Poi c’è l’assembramento che evita fughe, scatti ma non iniziative, però sfuocate.
GABBIADINI (23' st) 5
Si tuffa nel match con incoraggiante impatto ma è soltanto un’impressione perché si sgonfia in fretta e si perde rapidamente.
REINA 5
Guarda la partita e (forse) non suda neanche un po’ per 45 minuti. Quando Immobile lo chiama (3' pt), lui risponde. Ma su Keita s’addormenta (e se ne accorge, picchiandosi il capo per disperazione).
Miki De lucia dal corrieredellosport e il mattino
Il Commento di Roberto Ventre sul Mattino Non riesce l'operazione sorpasso: finisce 1-1 contro la Lazio al San Paolo, pareggio salutato dai fischi di una parte dello stadio. Botta e risposta in avvio di secondo tempo tra Hamsik e Keita. Al supergol dello slovacco, il numero 103 in maglia azzurra che gli consente di agganciare Vojak, risponde Keita che beffa Reina, incerto nell'intervento. Napoli spento e privo dei necessari cambi di ritmo che paga la fatica in Champions contro il Besiktas. Si avverte ancora una volta l'assenza de centravanti (Mertens non brilla più di tanto a falso nove e poi è poco incisivo anche Gabbiadini) ma non è l'unico problema degli azzurri. La squadra paga ancora una volta un'incertezza difensiva e non ha varianti all'unico modo di gioco che conosce, quello avvolgente con la manovra palla a terra. Ebbene, quando questo non funziona mancano le alternative per colpire in attacco. Sarri presenta quattro novità rispetto alla Turchia: Chiriches al centro della difesa, Diawara playmaker, Zelinski mezzala destra e Mertens falso nove. Primo tempo con poche emozioni, gli unici tentativi pericolosi sono di Mertens. In avvio di ripresa il botta e risposta tra Hamsik e Keita. Poi qualche altro tentativo azzurro che no ha un buon esito. Un pareggio che allontana ulteriormente il Napoli dalle zone alte della classifica prima della sosta. PUBBLICITÀ inRead invented by Teads Napoli (4-3-3): Reina; Hysaj, Chiriches, Koulibaly, Ghoulam; Zielinski, Diawara, Hamsik (42' st Allan); Callejon (35' st El Kaddouri), Mertens, Insigne (21' st Gabbiadini). In panchina: Rafael, Sepe, Strinic, Giaccherini, Jorginho, Maggio, Maksimovic, Rog, Tonelli. All.: Sarri. Lazio: (3-4-2-1): Marchetti; Basta, Wallace, Radu; Parolo, Biglia, Milinkovic, Lulic (28' st Patric); Felipe Anderson, Keita Balde (37' st Djordjevic); Immobile (42' st Lombardi). In panchina: Strakosia, Vargic, Hoedt, Cataldi, Kishna, Quissanga, Leitner, Vinicius, Murgia. All. Inzaghi S. Arbitro: Damato di Barletta. Reti: 7' st Hamsik, 8' st Keita Note: Spettatori 30mila circa. Ammonito: Parolo. Recupero: 1'; 3'.