Non è che il Napoli in estate cercasse disperatamente un portiere. Ma Cristiano Giuntoli avrebbe fatto carte false per un suo ex pupillo ai tempi del Carpi, Marco Sportiello. Lo spilungone 24enne era praticamente certo del suo approdo a Napoli, la primavera scorsa: sarebbe dovuto crescere all'ombra di Pepe Reina pronto a raccoglierne l'eredità. Quando tutto sembrava fatto, ecco invece lo stop: sono rimasti Rafael e Sepe, con una gerarchia che non è ancora ben chiara ma che si capirà se Reina dovesse concedersi una pausa (in Champions in panchina va il brasiliano). La prospettiva di fare panchina non è stata mai allettante, per le due riserve attuali. Mentre Sportiello avrebbe detto di sì, senza esitazione. D'altronde Rafael e Sepe non giocano una gara ufficiale da una vita: il brasiliano da Palermo-Napoli del 14 febbraio del 2015 e il napoletano dalla gara in Coppa Italia tra Fiorentina e Carpi (il 16 dicembre 2015). Insomma, quando rimetteranno piede in campo, sentiranno un bel po' di nostalgia. Giuntoli era certo di dover scegliere un altro numero 12: Gabriel è tornato al Milan per fine prestito. A quel punto il Napoli si è messo alla ricerca di un vice perché né Sepe né Rafael davano le giuste garanzie. La dirigenza azzurra a maggio mise gli occhi anche su Neto ma il brasiliano era assai restio a stare all'ombra di Pepe Reina. Peraltro con un ingaggio da top player (oltre 2,2 milioni). Giuntoli dunque era riuscito a strappare il sì dell'Atalanta per Marco Sportiello che ad aprile aveva rinnovato fino al 2020 con il club di Percassi. Nel frattempo il ds azzurro aveva sondato anche il veronese Gollini. E chiesto informazioni su Mattia Perin, giovane talento del Genoa già in quei mesi nel giro della Nazionale. Ma si sa: non è semplice dire di sì quando quello che ti aspetta è il ruolo di alternativa a un portiere come Reina che difficilmente fa giocare la sua riserva. Sportiello, si racconta, ha atteso fino alla fine che il Napoli riuscisse a dar via uno tra Rafael e Sepe. Alla fine, quando non è successo nulla, è rimasto a Bergamo. Ma qui, Gasperini lo rimprovera di pensare solo al mercato: dopo tre gare finisce in panchina. E il Gasp gli preferisce Berisha. «Il problema di Marco è che deve volere fortemente restare qui – dice – anche perché se è attratto dalla prospettiva di andare a fare il secondo a Reina significa che non è pronto nemmeno per fare il titolare a Bergamo». Più chiaro di così. Ma il posto non si è mai liberato: difficile piazzare Rafael a causa dell'ingaggio da oltre un milione a stagione (lo cercava il Santos ma lo voleva gratis) e altrettanto complicato trovare una sistemazione gradita a Sepe. Anche perché quest'ultimo fa parte anche dei 4 cresciuti nel vivaio del Napoli. Dunque, irrinunciabile. A gennaio? Sì, forse. Ma solo a patto che si trovi una sistemazione a Rafael. Complicato. pi.tao.
Fonte:ilmattino