Napoli vincere con la Dinamo Kiev -Champions, Besiktas-Napoli 1-1 Hamisk l’oro di Napoli
ISTANBUL – Besiktas-Napoli è stata preceduto da un grave episodio di violenza lontano dallo stadio, la Vodafone Arena, già Bjk Inönü. Secondo quanto riportato dal portale turco Tribun Dergi, un tifoso napoletano è stato accoltellato, presumibilmente a un gluteo, nella metropolitana di Istanbul mentre si stava avviando verso il luogo del match. Le testimonianze fotografiche mostrano un giovane accasciato a terra sanguinante. Secondo le prime ricostruzioni il ragazzo sarebbe stato attaccato dalla tifoseria del Besiktas. Per altro da Istanbul sono arrivate anche immagini video di contri tra tifosi prima del match. Il clima che aveva preceduto la trasferta dei circa 500 tifosi napoletani era di forte preoccupazione da parte delle forze dell’ordine dei due Paesi, dopo il gemellaggio tra i sostenitori azzurri e quelli del Fenerbahce, acerrimi nemici del Besiktas. All’andata si erano verificate solo scaramucce grazie allo schieramento massiccio di agenti intorno al San Paolo.
La situazione Il Benfica vince e va in testa con i partenopei
Napoli avanti con il Benfica se entrambe vinceranno
Il Napoli ieri avrebbe potuto qualificarsi in un solo caso: vittoria e pareggio tra Benfica e Dinamo Kiev. Con l’1-1 è venuta meno la condizione necessaria (ma non sufficiente) per staccare subito il biglietto per gli ottavi di finale. Tutto rinviato almeno alla prossima giornata, quando il Napoli ospiterà la Dinamo Kiev e a Istanbul arriverà il Benfica. C’è una sola combinazione che consentirebbe agli azzurri di chiudere alla 5ª giornata la pratica qualificazione: vittoria contro gli ucraini e concomitante successo del Benfica. A quel punto la classifica vedrebbe Napoli e Benfica a 10 (al Napoli poi basterebbe il pari contro i portoghesi per chiudere al primo posto), Besiktas a 6 punti e aritmeticamente terzo (e in Europa League). In qualunque altra ipotesi (pari o successo del Besiktas), a quota 10 il Napoli potrebbe essere ancora scavalcato o raggiunto da entrambe, essendo peraltro in svantaggio nei confronti del Besiktas.
Besiktas Ha lasciato l’iniziativa al Napoli, come dimostra il dato del possesso palla (55,7 per cento al 90' degli azzurri). Ha alzato il livello del suo gioco solo nella seconda parte del primo tempo, quando centrocampo e difesa napoletana si sono scollate.
Napoli Pressing alto, attacco immediato sul pallone, per venti minuti il Napoli ha giocato con una efficacia notevole. La personalità non è mai mancata. Anche nella ripresa ha funzionato il palleggio, la costruzione della manovra, ma a tanta produzione non ha risposto una concretezza in attacco.
E’ mancata solo per gli errori del Napoli in zona-gol. Se Gabbiadini avesse segnato con una delle due occasioni che gli sono capitate nei primi 20 minuti, la partita sarebbe cambiata di sicuro. Avrebbe costretto il Besiktas a forzare tempi e gioco e lasciare spazi al Napoli.
Errori: Due sono stati di Koulibaly in difesa (e sul primo c’è stato il rischio del gol turco), ma ancora più evidenti sono stati quelli nell’area del Besiktas, gli errori di Gabbiadini e di Callejon che ha avuto l’occasione migliore nel secondo tempo: ha puntato sul secondo palo, ma senza la mira.
Il suo magnifico gol nei minuti finali rimette in corsa il Napoli «Questo sarà un risultato d’oro l’importante era non perdere» Hamsik: match ripreso con orgoglio, ora pensiamo alla Lazio
Se l’è vista brutta, per poco, per 4 minuti, ma brutta davvero. Il Napoli aveva giocato meglio, creato tanto di più del Besiktas, comandato la partita e stava perdendo per uno di quei mezzi rigori ingenui (un “mani” ingenuo più che volontario). Era già successo all’andata, anche al San Paolo non aveva fatto una grande partita contro i turchi ma non meritava di perderla e invece l’aveva persa. Per questo, quando al 33' del secondo tempo Quaresma aveva segnato su rigore, concesso per un tocco di gomito di Maksimovic su cross di Aboubakar, la paura di un’altra beffa era tanta davvero. Il sorpasso in classifica del Besiktas alzava al massimo il rischio dell’eliminazione del Napoli. Poi però, un po’ per giustizia e molto per classe è arrivato il pareggio. La giustizia che ogni tanto il calcio concede a se stesso e la classe che il calcio concede solo ai grandi giocatori come Marek Hamsik. Il suo sinistro, collo pieno da quasi 25 metri, ha rimesso la partita sul pareggio e il Napoli davanti al Besiktas. E’ stato un gol straordinario, una perla su cui la squadra di Sarri può ora costruire la sua qualificazione. A patto che con la Dinamo Kiev e il Benfica non sbagli tutti quei gol. Ma dopo la sconfitta con la Juve, la risposta c’è stata, eccome.
INIZIO DEL NAPOLI. Venti minuti fatti bene, con un ritmo sostenuto, un attacco continuo, il Napoli ha cominciato come all’andata, costringendo il Besiktas a giocare basso tanto era robusto il suo pressing. Lo stadio era davvero come se lo aspettava Sarri, un fantastico inferno di tifo con un coro in italiano che aveva accolto il Napoli al suo ingresso in campo, “Juve, Juve”, bianconera come il Besiktas. Ma nonostante quell’incredibile e festoso baccano, gli azzurri non si sono mai fatti intimorire, giocavano con personalità, scioltezza, quasi con piacere. Tutti, tranne Gabbiadini che a dispiacersi e a dispiacere ha cominciato presto, dopo un minuto, quando Fabri gli ha parato il colpo di testa della prima occasione. Ma ancora più grossa è stata la seconda palla-gol che al centravanti è capitata sul destro, il piede sbagliato, e l’ha calciata addosso al portiere turco. Due minuti dopo, Callejon si è mangiato almeno mezzo gol con una mezza rovesciata in area, finita in curva.
IL CALO IN MEZZO. Appena entrava in area, il Napoli portava scompiglio, ma la spinta si è esaurita dopo una ventina di minuti, quando il Besiktas ha conquistato trenta metri di campo, spinto da un mediano roccioso come Hutchinson. La partita è cambiata anche con una mossa di Günes, il tecnico turco, che ha invertito la posizione di Inler e dello stesso Hutchinson. Adesso l’ex napoletano si occupava di Allan, in serata di scarso dinamismo, Tolgay Arslan controllava Jorginho il cui gioco si era ridotto a un raggio di pochi metri e il più tosto Hutchinson puntava Hamsik creandogli non pochi problemi. Il centrocampo del Napoli ha perso il contatto con la linea della difesa, dove per fortuna di Sarri teneva bene il meno esperto di tutti in Champions, Maksimovic. In quel pezzo di campo che le due linee del Napoli non coprivano a dovere, il Besiktas ha costruito la seconda parte del primo tempo arrivando a centrare il palo esterno proprio con Hutchinson dopo un brutto errore in area di Koulibaly.
CAMBIO TURCO. Günes era stato costretto a risistemare tutta la squadra per l’infortunio di Tosic dopo 23'. Al suo posto, come terzino sinistro, era sceso Adriano, Quaresma si era spostato da destra a sinistra, Aboubakar, l’uomo della doppietta dell’andata, aveva lasciato il posto di centravanti a Cenk Tosun, appena entrato, e si era spostato sulla destra. Sarri ha cambiato dopo, anche lui costretto, non da un infortunio ma dall’inconsistenza e dai continui errori di Gabbiadini. Era il più riposato, Manolo, e se Sarri lo ha tolto sullo 0-0 per far entrare uno dei più stanchi, Mertens, vuol dire che l’aveva visto come tutti noi dalla tribuna: assente. Mertens è andato a fare il centravanti. Prima del cambio, Callejon aveva sciupato l’occasione più nitida, solo davanti a Fabri. Il Besiktas non era più pericoloso, nonostante il ritorno al centro dell’attaccante del gigante del Camerun, Aboubakar. Ma proprio quando la partita sembrava scivolare sullo 0-0, si è riaccesa di colpo, col rigore di Quaresma, il capolavoro di Hamsik e due occasioni sbagliate da Mertens e Insigne. Sullo 0-1 era entrato Diawara al posto di Jorginho. Più di un segnale.
Maksimovic, il “mani” c’è Aboubakar simulatore
Partita diretta discretamente da Clattenburg, “nemico” di Mourinho, che non sbaglia le scelte decisive: gol annullato, rigore, cartellini (ne mancano però un paio).
PRIMO TEMPo
6’ Il centravanti del Besiktas, Aboubakar, va in gol, ma l’arbitro ha già fermato l’azione per una netta spinta del camerunese su Koulibaly.
33’ Dopo una rimessa laterale concessa al Napoli, l’ex Inler discute serenamente con l’arbitro poi si allontana, dopo avergli accarezzato la testa: gesto insolito.
secondo TEMPo
2’ Primo giallo del match: lo prende il “tenero” Inler, per proteste, dopo un suo intervento su Callejon.
12’ Secondo giallo. Jorginho ammonito per fallo da dietro su Abaoubakar.
21’ Lancio di Jorginho per Callejon in fuorigioco, rilevato.
30’ Aboubakar, in percussione, salta Koulibaly poi simula un fallo di Allan che non c’è. L’arbitro non lo ammonisce e concede angolo.
32’ Episodio chiave: Aboubakar in corsa da destra va al cross, Maksimovic, che lo affianca a un paio di metri, devia il pallone con un braccio largo in movimento: è rigore.
38’ Ammonito giustamente Tosun per fallo su Zielinski.
le pagelle
Adriano 7
Torna subito alle origini, esterno basso: ne sbagliasse una (sì, forse una), sei anni nel Barça si spiegano in fretta.
Quaresma 6,5
Con i piedi che ha, avrebbe meritato altro. Le pause gliele strappano il Napoli e compagni – assai distanti dal suo universo – dai quali farsi capire. Però a sinistra perde parecchio.
Tolgay 6,5
A uomo su Jorginho ma bene anche quando scala nei due in mezzo.
Marcelo 6,5
Con Gabbiadini, muro contro muro, e quello che crolla è il centravanti.
Hutchinson 6,5
Da solo, e mica soltanto con il fisico, ma scarabocchia il cadeau che gli concede Koulibaly.
Fabri 6,5
Strozza il destro (centrale) di Gabbiadini, ma gli basta opporre il corpo. E’ reattivo.
Beck 6
Tiene Insigne, e deve averlo studiato, perché gli chiude sempre il destro per un tempo. Lo soffre dopo.
Rhodolfo 6
Usa il cervello, fa il centrale per controllare e governare la linea.
Tosic 6
Resiste anche troppo, perché l’ammaccatura arriva in fretta.
Ozyakup (dal 22' st) 6
Nei tre dietro la prima punta, per avere vitalità.
Aboubakar 6
Prima centravanti, poi largo a destra, poi ancora in mezzo: meglio nella prima versione, pur senza acuti.
Gunes (all.) 6
La cambia varie volte, spostando gli uomini, alla fine gli dei per poco non l’aiutano. E sarebbe stato troppo.
Inler 5
Sembra appassito: errorini sparsi qua e là con qualche lettura tardiva delle giocate.
Tosun (dal 23' pt) 5
Diventa la prima punta su cui il Besiktas non riesce mai a giocare, né a trarre ispirazione. Tant’è vero che finisce largo a destra.
NAPOLI
Hamsik 7
Dev’essere «cotto», così sembra in avvio, ma cresce alla distanza, caccia il talento ed un gol che gela Istanbul tutta.
Hysaj 6,5
La diagonale della serata (20'), dopo che Quaresma ha sistemato una palla avvelenata nell’area. Si propone in continuazione e poi tiene el trivela, ma bene.
Maksimovic 6,5
Il difensore più svelto di pensieri – e nei movimenti – a cui viene pur concesso di uscire, palla al piede. Imperioso, imperiale (peccato il rigore).
Insigne 6,5
Slanci di generosità, un secondo tempo con ricami e giocate; e alla fine, al 93’, per un palmo sfiora il colpo.
Sarri (all.) 6,5
Con personalità, cercando sempre la giocata, perché così si arriva ai risultati.
Reina 6
Ci vogliono 39 minuti per sporcarsi la maglietta, ma senza sudare. Sul rigore, sente il pallone.
Ghoulam 6
Ha dimenticato Torino, perché va in scioltezza ma assecondando gli equilibri che servono.
Callejon 6
Sbaglia la volée (12' pt) che da uno come «Stakanov» non te l’aspetti. Poi si ritrova Adriano, in un derby Real-Barça che potrebbe far suo, ma spreca (7' st)…
Allan 5,5
Soprattutto guardandosi le spalle: stavolta, nessuna deroga, né esasperanti strappi. Un po’ di calcolo, forse per richiesta specifica.
Jorginho 5,5
Deve liberarsi dalla gabbia di Tolgay e dal pressing che l’accerchia. Rari palloni, quasi sempre elementari.
Koulibaly 5,5
Si permette licenze e poi un erroraccio (29') con il quale serve un assist ad Hutchinson da restarci secchi e un buco (30' st) che fa tremare.
Mertens (dal 19' st) 5,5
Gli strappano l’aria, poi lo spazio e non trova guizzi.
Gabbiadini 4,5
Ha la palla che ti cambia la nottata (11') e la scalcia su Fabri. Ogni appoggio diventa un tormento. Non va!
l’arbitro
Clattenburg 6,5
Il più inglese degli inglesi, il più bravo. Con autorevolezza, quasi non lo vedi. Piccole amnesie.
Il team arbitrale britannico diretto da Clattenburg ha offerto una prestazione in perfetto stile europeo. Al 3’ scambio di gioco tra Gabbiadini e Hamsik.L’assistente Bennet ferma tutto per fuorigioco:ci sta. Al 6’ Clattenburg è chiamato alla prima decisione importante del match: Aboubakar si libera in modo falloso di Koulibaly e deposita in rete.L’arbitro però aveva fermato tutto per fallo: decisione ineccepibile. Al 16’ Aboubakar è colto in offside dall’assistente Collin: c’è. Al 27’ lungo lancio di Koulibaly per Insigne che scatta in posizione regolare ma il tutto finisce in mano al portiere: valutazione corretta dell’assistente Bennet. Al 34’ sempre l’attento Bennet ferma Insigne per fuorigioco su assist di Gabbiadini: chiamata giusta. Nella ripresa, al 2’ giallo a nter per fallosu Callejon: ammonizione appropriata. Al 12’ è Jorginho a finire sul taccuino per fallo su Aboubakar: il giallo è appropriato.Al 32’ su cross di Aboubakar, Maksimovic con un movimento naturale del corpo intercetta con il braccio leggermente largo. Clattenburg vede e molto probabilmente con il supporto dell’addizionale concede il penalty ai turchi. In effetti il tocco conil braccio c’èma resta difficile e discutibile stabilire la volontarietà del giocatore che correndo in modo naturale intercetta il pallone. Al 38’ giallo a Tuson per fallo su Zielinski :inevitabile
fonte:corrieedelosport michele de lucia